I MacDonnell Ranges o Tjoritja National Park sono una lunga catena montuosa, con affascinanti paesaggi, sentieri escursionistici e strade panoramiche. Si tratta di una meta, che solitamente si raggiunge, quando ci si trova ad Alice Springs, posta esattamente al centro dell’Outback australiano. In questa occasione si visitano anche il più famoso Ayers Rock o Uluru e il Kings Canyon.
Queste montagne si estendono per oltre 640 km a est e a ovest di Alice Springs, e sono caratterizzate da creste rocciose, formatesi con il lento movimento della crosta terrestre. Inframmezzate da profonde gole, racchiudono anche rinfrescanti waterholes, o billabongs come li chiamano gli aborigeni, che abitano queste terre da millenni.
I MacDonnell Ranges portano il nome del primo governatore del South Australia, uno stato, che a quel tempo, comprendeva anche l’attuale Northern Territory.
MacDonnell Ranges
COSA VEDERE NELLE MACDONNELL RANGES
Queste montagne si possono esplorare sia in una giornata che in più giorni, tutto dipende se si vogliono percorrere anche i sentieri panoramici più impegnativi e completi.
In ogni caso, l’esplorazione di questa catena montuosa può iniziare da Alice Springs, in quanto dopo pochi km ci si ritrova già nel primo punto interessante da visitare.
MacDonnell Ranges
Simpson Gap presenta un canyon scavato dall’acqua, con pareti rocciose scoscese ravvicinate, e una piscina di acqua su un letto di sabbia. La Cassia Hill Walk è il sentiero circolare di circa 1.8 km, fattibile in 45 minuti, che permette di osservare la gola dall’alto, e il paesaggio tutto attorno.
Standley Chasm è un’altra stretta gola con due altissime pareti rocciose rosse molto vicine. In questo caso, si tratta di una proprietà privata, e si deve, quindi, pagare un biglietto di accesso. Lo Standley Chasm Walk conduce in mezzo alla gola, ma stavolta senza una pozza d’acqua. L’Angkerle Walk, che fa parte del Larapinta Trail, in un’ora conduce sull’altopiano scosceso. Lo stesso vale per il Larapinta Valley Lookout, che si raggiunge però con un sentiero circolare, di un’ora.
Standley Chasm
Ellery Creek Big Hole custodisce uno dei waterholes più grandi dei West MacDonnells Ranges. L’Ellery Creek Big Hole Walk porta in cinque minuti alla grande pozza d’acqua, nella quale è possibile immergersi. Dolomites Walk è, invece, una camminata circolare, di circa 3 km, che si compie in un’ora e mezza, e conduce in mezzo formazioni rocciose variegate.
Serpentine Gorge si raggiunge in macchina, dove l’ultimo tratto non è asfaltato. Come le precedenti gole, le pareti rocciose sono ripide, e si raggiunge a piedi in 15 minuti seguendo il sentiero di circa un km. Il Serpentine Gorge Lookout è invece il sentiero che si innerpica sulle alture, in circa 20 minuti, da dove la vista si apre tutto attorno.
Ochre Pits si tratta, in questo caso, di pareti rocciose ricche di minerali e ocra, da sempre utilizzata dagli aborigeni per i loro rituali.
Ormiston Gorge ennesimo scenografico waterhole in mezzo alle rocce. Una passeggiata di cinque minuti dal parcheggio, conduce direttamente sopra alla gola. Il Ghost Gum Walk parte, invece, dal visitor center e sale in venti minuti, anche con l’ausilio di scalinate, fino al punto panoramico. Questo percorso si innesta nel Ghost Gum Walk Loop, di 1.5 ore, che segue dall’alto tutta la Ormiston Gorge. Ancora più lungo è il Pond Walk, sentiero circolare di 3/4 ore che scende nuovamente nella gola dal fondo sabbioso e ghiaioso.
Gola del MacDonnell Ranges
Glen Helen Gorge rappresenta una delle gole più grandi di questa catena, con bellissimi watering hole e comunque sempre con ripide pareti rocciose. In 10 minuti di cammino si arriva subito a destinazione.
Larapinta Trail è il sentiero che comprende un po’ tutti i precedenti, e si estende per oltre 220 km, inutile dire che necessita di molti giorni per essere percorso….
DROMEDARI IN AUSTRALIA
Tornando verso Alice Springs si possono sperimentare passeggiate rilassanti sui dromedari….già, perchè in Australia si incontrano anche questi animali “esotici”…
Quando i primi coloni arrivarono in Australia, inizialmente, si insediarono solo sulle coste. Successivamento, verso il 1870, con la scoperta di giacimenti auriferi, cominciarono l’esplorazione dell’entroterra.
Questo fu possibile, soprattutto, grazie ai dromedari, ma poi anche di cammelli, che importarono dai paesi arabi, specie dall’Afghanistan e Pakistan. Questi animali erano ideali per le grandi distanze nei deserti e per il trasporto di carichi pesanti. Il loro adattamento al clima arido fu veloce, per cui li utilizzarono anche per la realizzazione del primo telegrafo e della ferrovia.
Il miglioramento dei mezzi di trasporti, questi animali non furono più così necessari, per cui li liberarono in mezzo alla natura, dove si moltiplicarono rapidamente. Conil passare del tempo, la loro massiccia presenza causò grossi problemi ambientali, in quanto minacciavano l’estinzione di varie specie vegetali, ma anche di animali.
Dromedari nell’Outback
Danneggiarono anche gli allevamenti di bestiame, poichè brucavano l’erba dei loro pascoli, ma li accusarono anche di prosciugare importanti riserve idriche. Il Governo australiano decise quindi di abbatterli indiscriminatamente, utilizzando anche gli elicotteri…. tutto ciò, naturalmente, ha attirato molte critiche sulla gestione del problema…
Alcuni imprenditori, invece, hanno trasformato questi animale in una fonte di guadagno, catturandoli per vendere poi la loro carne, oppure per allevarli e ottenere il latte. Viaggiando in questa parte d’Australia, si possono fare dei tour a dorso dei dromedari, e provare così una nuova esperienza….
