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MEIJI JINGU cosa vedere Yoyogi Park Tokyo

MEIJI JINGU COSA VEDERE Yoyogi park a TOKYO

Il Meiji jingu è un grandioso e scenografico santuario shintoista, che a Tokyo, vanta la stessa importanza del tempio buddista di Senso-ji. Posizionato in un fitto bosco, nel quartiere di Harajuku, a Shibuya, è una delle mete più rilassanti in mezzo alla caotica metropoli. Scopriamo quindi cosa vedere a Meiji jingu e nel vicino Yoyogi Park….

MEIJI JINGU LA STORIA

Visitato da milioni di visitatori, Meiji jingu è un importante santuario di Tokyo, con una storia relativamente recente. Costruito nel 1920, fu voluto per commemomare l’imperatore Meiji e sua moglie Shoken.

L’IMPERATORE UNA DIVINITA’ KAMI

Con la dinastia Meiji, in Giappone terminò l’epoca feudale e cominciò quella moderna di industrializzazione e apertura verso l’occidente. Come in passato, anche in questo caso, complice il miglioramento delle condizioni sociali, i reali furono considerati kami, ossia delle divinità shintoiste.

Torii del Meiji jingu a Tokyo
Torii del Meiji jingu a Tokyo

Al termine della seconda guerra mondiale, tuttavia, quando il Giappone venne sconfitto, l’imperatore dovette dichiarare di non avere alcuna discendenza divina.

Le potenze vincitrici, che occuparono il territorio, si trovarono, infatti, a fronteggiare continue rivolte nazionaliste, che si identificavano con l’allora imperatore Hirohito.

Come diretta conseguenza, lo Shintoismo non fu più più considerata religione di stato, che fino ad allora aveva danneggiato il Buddismo, con la distruzione di molti templi.

In realtà, tuttavia, non fu direttamente l’imperatore Meiji a portare avanti questo processo di ammodernamento, poichè a quell’epoca aveva solo 15 anni, ma venne ritenuto comunque il simbolo del cambiamento.

RESTAURAZIONE IMPERO MEIJI

Con la restaurazione della dinastia Meiji, la residenza imperiale fu trasferita a Tokyo definitivamente. Nei decenni di  shogunato Tokugawa, l’imperatore risiedeva infatti a Kyoto, dove fra l’altro non deteneva molti poteri.

Il Meiji jingu, prende questo appellativo proprio perchè era connesso alla famiglia imperiale, contrariamente agli altri santuari che si indicano con il termine “jinja“.

Quando gli alleati bombardarono la città, anche il santuario andò distrutto, per cui la struttura che si vede oggi risale al 1958.

Il santuario Meiji si trova in questa posizione, poichè si trattava dei terreni della famiglia imperiale. Al momento della costruzione, tuttavia, questa area era pressochè brulla, per cui furono piantati oltre centomila alberi, di ben 365 specie. Provenivano da tutto il Giappone, ma anche da Taiwan e Corea, che erano possedimenti giapponesi. La fitta boscaglia costituisce ora un carattere distintivo dell’immenso complesso del Meiji jingu, oltre a contribuire a dare un’atmosfera di forte spiritualità.

MEIJI JINGU COSA VEDERE

Il santuario Meiji jingu occupa una vasta estensione, paragonabile ai giardini del palazzo imperiale. I terreni del santuario si dividono fra aree interne ed esterne. Nelle prime si trovano gli edifici del complesso, il giardino degli iris e il museo del tesoro. Nell’area esterna, a 800 metri ad est, che non è connessa, comprende la Meiji Memorial Picture Gallery, il National Stadium.

Per giungere al santuario si possono percorrere tre diverse strade, l’itinerario qui descritto comincia però dalla stazione di Harajuku.

ALLA SCOPERTA DI MEIJI JINGU

Una volta passati sopra allo Jingu Bashi, il ponte accanto alla stazione, ci si ritrova subito in un grande piazzale dove troneggia l’imponente torii di accesso al tempio. Circondati da una fitta foresta di alti alberi, si dimentica subito di essere in mezzo a una metropoli, grazie al silenzio e alla pace che vi si respira.

Percorrendo il sentiero ghiaioso, leggermente in discesa, si incontra subito il Meiji Jingu Museum (vedi oltre), ospitato in un moderno edificio.

Successivamente si passa davanti ai barili di sake e di vino. Nei riti shintoisti si utilizza spesso il sakè, per questo motivo i produttori di questa bevanda ne fanno dono ai santuari e sono spesso presenti nelle aree sacre dei grandi santuari.

I barili di vino, invece, sono una particolarità del Meiji jingu. Pare infatti che l’imperatore Meiji fosse un grande estimatore del vino proveniente dalla Borgogna e i barili sono infatti un dono della Francia. La loro presenza dimostra come già all’epoca ci fossero grandi rapporti con l’occidente.

Meiji jingu cosa vedere Tokyo
Meiji jingu cosa vedere Tokyo

Il secondo torii, che si incontra prima dell’area sacra, è in stile myojin ed è il più grande in legno del Giappone. Realizzato in cipresso, fu importato da Taiwan, grazie a un ricco mercante. Ha un’altezza di 12 metri, tuttavia non è il torii originale, che andò distrutto a causa di un fulmine nel 1966.

Come tutti i templi e santuari, si trova la fonte, temizu, dove ci si purifica, poi si fa l’offerta e si recita la preghiera battendo le mani. Sono presenti inoltre bancarelle dove comprare ninnoli e amuleti e le tavolette ema, sulle quali scrivere desideri da appendere poi su apposite rastrelliere.

FESTE E CERIMONIE A MEIJI JINGU

Il Meiji jingo accoglie molte festività e cerimonie. Il primo dell’anno oltre tre milioni di persone si recano per la prima preghiera, l’hatsumode,  oltre ad essere molto popolare per i matrimoni tradizionali.

Altre ricorrenze sono quelle dedicata alla cerimonia del sumo, la festa della fondazione della Nazione che avviene l’11 febbraio e una particolare che commemora le bambole in ottobre…

MEIJI JINGU MUSEUM

All’interno dell’area el santuario Meiji si trova il Meiji Jingu Museum, disegnato Kengo Kuma, il famoso architetto che si è occupato anche del Nuovo Stadio Nazionale nel Meiji Jingu Outer Garden.
L’ampio uso del legno ha lo scopo di mimetizzare l’edificio con la vegetazione circostante e renderlo piacevole da visitare.

In mostra ci sono oggetti utilizzati o associati all’imperatore Meiji e sua moglie Shoken, ma soprattutto racconta la storia del santuario e della foresta in cui si trova. E’ esposta, inoltre, la carrozza utilizzata per andare a firmare l’atto della Costituzione.

GIARDINO DEGLI IRIS

Il giardino degli iris era un tempo occupato dalla residenza di un signore feudale. Con la dinastia Meiji, venne creato questo parco, allo scopo di deliziare la moglie dell’imperatore durante le sue passeggiate.

Un bellissimo sentiero serpeggiante in mezzo alla boscaglia e nei prati conduce dapprima a una sorgente dalla quale sgorgano ogni minuto 60 litri di purissima acqua a 15 gradi. Questo è un luogo molto spirituale e pare che porti fortuna bagnarsi con le sue acque.

Giardino degli Iris nel Meiji jingu
Giardino degli Iris nel Meiji jingu

Continuando il percorso suggestivo, si sbuca in una radura nella quale si trova proprio il campo degli iris. A giugno, quando fioriscono, trasformano il paesaggio in un incanto variopinto e allegro. Il vicino laghetto, invece, è popolato di carpe koi, germani, anatre e uccelli di varie specie. Completano la scenografia le ninfee che ricoprono la superficie dell’acqua per tutta l’estate.

TREASURE HOUSE DEL MEIJI JINGU

Separato dall’area del santuario, a nord, si trova l’Homotsuden, ossia il palazzo del tesoro, uno dei primi edifici ad essere stati realizzati in cemento, e per questo sopravvissuto ai bombardamenti. Risale al 1921, e presenta una tipica architettura giapponese, sebbene ci siano anche elementi occidentali.

Questo museo conserva molti ritratti dell’imperatore, oggetti personali, un diorama riproduce il funerale imperiale, porcellane moderne di quel tempo. Particolari sono i soffitti interni che sono rivestiti con carta giapponese, secondo la tecnica washi, mentre i pavimenti sono realizzati in legno.

Davanti si trova un grande prato, dal quale si possono ammirare i grattacieli del distretto di Shinjuku, e anche un grande masso, che si è creato inglobando molte pietre con la forza della corrente del fiume.

MEIJI JINGU OUTER GARDEN

Il Meiji Jingu outer garden, creato nel 1926, è distante circa 800 metri rispetto al santuraio Meiji e fa parte del distretto di Shinjuku. Questa area verde si caratterizza per gli ampi viali, impianti sportivi e il grandioso Meiji Memorial Picture Gallery.

VIALI ALBERATI

I gingko sono gli alberi che caratterizzano i lunghi viali del Meiji Jingu outer garden, grazie alle loro chiome che in autunno, acquistano tonalità dorate. In questo periodo i viali alberati si prestano ad essere il luogo ideale per festival ed eventi con innumerevoli bancarelle di street food.

Nel parco ci sono anche più di 400 alberi di ciliegi, che quando fioriscono a primavera attirano molti visitatori. Questi viali terminano in prossimità del Meiji Memorial Picture Gallery.

IMPIANTI SPORTIVI

Il parco ospita moltissimi impianti sportivi, fra cui lo stadio di baseball, campi da tennis, palazzetti di pattinaggio sul ghiaccio, aree per il golf. Qui si trova inoltre il Nuovo Stadio Nazionale, costruito in previsione dei giochi olimpici del 2020. Ha sostituito il precedente stadio, utilizzato anch’esso per le olimpiadi, ma quelle del 1964.

MEIJI MEMORIAL PICTURE GALLERY

Il Meiji Memorial Picture Gallery è ospitato in un edificio in granito, che ricorda la Dieta di Tokyo. Superata la grande hall in stile classico, con mosaici pavimentali e marmi sui muri, la visita inizia seguendo un percorso cronologico.

La galleria espone, infatti, 80 quadri che si dividono in due sezioni. Nella prima, le opere rispecchiano lo stile giapponese, Nihonga, mentre la seconda la tecnica pittorica richiama quella occidentale.

Il museo è soprattutto un memoriale all’impero Meiji, poichè racconta gli eventi più importanti che hanno trasformato il Giappone da un paese feudale a una nazione moderna e aperta all’occidente.

YOYOGI PARK

Accanto al complesso di Meiji jingu e la sua foresta con i relativi giardini, si trova il grande parco di Yoyogi, molto più antico del santuario.Questo era infatti dapprima il parco di un signore feudale, per poi essere utilizzato per le parate militari imperiali.

Oggi si presenta come un’oasi verde con sentieri, una Casa da Te, un laghetto, aiuole fiorite, e prati dove rilassarsi tranquillamente.

 

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