MIRAMARE CASTELLO E PARCO COSA VEDERE TRIESTE
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Miramare è il nome del fantastico castello di Trieste, che si affaccia sul golfo in un contesto naturale unico, che cela però un passato alquanto movimentato.

STORIA DEL CASTELLO DI TRIESTE
Il castello di Miramare lo realizzò, fra il 1856 e 1860, Massimiliano d’Asburgo, ossia l’arciduca d’Austria, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe. La decisione la prese quando arrivò in questa zona, e rimase iimpressionato dalle falesie imponenti e dal promontorio roccioso.

L’idea si materializzò ripensando ai bianchi manieri visti in Spagna, e per questo motivo si chiamò “Miramar”, che non era una fortezza bensì la bella reggia sul mare, che ora vediamo.
Durante il primo periodo della costruzione del castello, Massimiliano e la sua giovane moglie Carlotta di Belgio, si stabilirono nel castelletto, un edificio minore situato sempre all’interno del parco. Dai viaggi che lo portarono in giro per il mondo, come ammiraglio della marina austriaca, si devono le numerose specie botaniche presenti nel giardino.
Nel 1864, Massimiliano divenne imperatore del Messico, e lasciò quindi Trieste per trasferirsi in quella terra lontana. In seguito allo scoppio di rivolte indipendentiste, venne fucilato nel 1867, morendo così alla giovane età di 35 anni. Carlotta, disperata tornò per un breve periodo a Miramare, rifugiandosi nel castelletto del parco, soprattutto per farsi curare da una forma di follia. Lasciò tuttavia anch’essa Miramare definitivamente, ritornando così in Belgio, dove visse comunque fino a 87 anni.
Nel castello di Miramare soggiornarono successivamente anche altri esponenti della corte asburgica. L’imperatrice Sissi, ossia Elisabetta d’Austria, moglie di Francesco Giuseppe, venne perfino 14 volte, l’ultima delle quali accadde nel 1896.
DUCA AMEDEO DI SAVOIA A MIRAMARE
Negli anni compresi fra il 1931 al 1937, si stabilì a Miramare anche il duca Amedeo di Savoia e sua moglie Anna d’Orleans. Dopo settant’anni durante i quali il castello rimase chiuso, decisero di apportare sostanziali modifiche. Sostituirono innanzitutto gli stemmi imperiali asburgici con quelli sabaudi. Cambiarono soprattutto lo stile architettonico delle sale, e l’arredamento divenne razionalista e art-decò. Doveva essere quindi molto più funzionale, e segnare il passaggio a una nuova epoca culturale.

Amedeo di Savoia ebbe tuttavia lo stesso tragico destino di Massimiliano. Nel 1942, divenuto vicerè d’Etiopia, fu poi imprigionato a Nairobi dagli inglesi, dove morì per malaria.
La storia di Miramare proseguì con l’occupazione, durante la seconda guerra mondiale e fino al 1954, da parte dei tedeschi. In seguito fu la volta degli eserciti neozelandese, britannico e americano.
In seguito alla scrupolosa ristrutturazione, avvenuta alla fine dei conflitti mondiali, il castello ha ripreso il suo aspetto originale, e l’Austria ha restituito lo storico arredamento asburgico. Il castello e il parco di Miramare aprirono al pubblico nel 1955, dove i giardini sono tuttora liberamente visitabili senza biglietto.
ARCHITETTURA DI MIRAMARE
Il castello di Miramare affacciato sulla baia di Grignano, si trova a circa otto km da Trieste. Al momento della costruzione del castello, il promontorio si presentava soprattutto spoglio e roccioso, mentre il doveva essere bonificato.
L’architettura di questo maniero in pietra bianca d’Istria ha uno stile eclettico. Comprende infatti forme neoromantiche, medievali, neogotiche, rinascimentali, richiamando forme di altri castelli, come quello di Kornik in Polonia.
L’accesso a Miramare avviene dalla Porta della Bora, sul lungomare in direzione di Trieste, dove si trovano i parcheggi.
Seguendo il viale Miramare o dei Lecci, ombreggiato e affacciato direttamente sulla costa, con un pergolato finale, si giunge alla Rotonda con la fontana.

Alla torre dell’orologio, la più alta del castello, si accede con una scala a chiocciola in ghisa. L‘orologio con quattro quadranti e una campana sono visitabili con una guida, che porta anche alla terrazza superiore da dove si ammira il panorama sul golfo, la costa e i tetti del castello.
Seguendo tutta la bella terrazza panoramica, che circonda il castello, si possono ammirare belle prospettive sull’edificio, e la bella balaustra traforata in cotto e pietra. In un angolo del colonnato si nota anche un’aquila austriaca che tiene nel becco un serpente che simboleggia la Francia di Napoleone.
INTERNI DEL CASTELLO DI MIRAMARE
Una volta entrati, ci si ritrova nell’Atrio d’Onore davanti alla splendida scalinata decorata con statue lignee e boiseries sulle pareti.
Gli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta del piano terra hanno un’atmosfera più intima, mentre il piano superiore, o piano nobile, le sale di rappresentanza e degli ospiti, erano più sontuose. Vi predomina infatti il rosso asburgico, e sono esposte eterogenee raccolte di oggetti, che comprendono orologi, cineserie, ceramiche, quadri, reperti archeologici.

Curiosi sono anche i simboli che Massimiliano scelse per Miramare e che decorano tappezzerie e porte. L’Ananas indicava la sua passione per l’esotismo e i viaggi. L’ancora rappresentava il mare, mentre l’aquila che afferra il serpente, la adottò quando fu imperatore del Messico.
Massimiliano realizzò anche un altro simbolo, ispirandosi a un reperto ritrovato nelle fondamenta del castello. Al momento della sua costruzione, rinvennero i resti di un’antica villa romana, assieme a uno stemma. Raffigurava una croce azzurra su una pietra bianca, con una corona nella parte superiore, che lui trasformò in uno scudo bianco con una croce azzurra e una corona regale.

Durante la visita agli interni del castello si possono vedere:
- Studio di Massimiliano, affacciato verso il golfo, che riproduce l’interno della fregata “Novara”, sulla quale si imbarcò anche per andare in Messico.
- Sala della musica nella quale Carlotta si allenava a suonare il “fortepiano”…ossia il pianoforte…
- Sala del trono, utilizzata ora per concerti e mostre temporanee.
- Stanza da letto, il bagno, la sala da pranzo e la biblioteca.
- Cappella con decori in legno di cedro del Libano.
- Saloni delle Udienze e delle Conversazioni.
- Salotto Cinese e salotto Giapponese.
- Sala Storica con i quadri che raffigurano Miramare.
PARCO DI MIRAMARE COSA VEDERE
Miramare non è solo il castello ma anche il vasto parco che lo circonda su tre lati, che è sorto su un terreno in origine roccioso e spoglio. Massimiliano importò dai suoi viaggi esotiche specie botaniche, affiancandole a varietà locali. Realizzò un vero e proprio giardino delle “meraviglie“, nel quale coesistono paesaggi naturali eterogenei.

Nel parco è possibile passeggiare in mezzo a boschi, prati ben curati, aiuole, parterre, scorci marini, laghetti, architetture fantasiose. Accanto ai cedri del Libano, sono presenti abeti rossi, cipressi della California, sequoie giganti e ginkgo biloba.
Il castelletto, che fu la prima dimora nella quale vissero Massimiliano e Carlotta, richiama l’architettura del castello principale, e si affaccia sul porticciolo di Grignano.

Le serre le utilizzarono inizialmente per sperimentare nuove coltivazioni, e mettere a dimora le piante più delicate.
La cappella di San Canciano, i cui ruderi erano già presenti sul luogo, custodisce la croce in legno, realizzata con l’albero maestro della fregata Novara. Massimiliano andò in Messico con tale imbarcazione, e sempre la stessa riportò le sue spoglie in Europa, per essere tumulate a Vienna. La caffetteria del parco occupa un altro edificio eclettico, prospiciente il bel parterre fiorito.
Sul bastione a picco sul mare sono posizionati, inoltre, sette cannoni, dono di nozze di Leopoldo I di Belgio alla figlia Carlotta.

All’esterno di Miramare, nei pressi dei parcheggi, si trovano le ex scuderie, utilizzate ora per mostre temporanee e il museo della riserva marina di Miramare.
ITINERARIO NEL PARCO DI MIRAMARE
Questo itinerario conduce alle principali attrazioni del parco di Miramare.
- Porta della Bora.
- Viale dei Lecci con il muro di contenimento che presenta i simboli dell’ancora con la corona e l’ananas.
- Fontana del Piacere innocente con fanciulla inginocchiata e bambino in braccio, che cerca di prendere un nido di uccelli. Inizialmente questo gruppo scultoreo, posizionato in mezzo a una vasca ottagonale, si trovava all’interno del castello, fu successivamente collocata sulla balconata del castello, in quello che è il Giardino d’Inverno.
- Sfinge all’estremità del molo, che protegge il porticciolo, è una statua originaria del II secolo a.C. di epoca tolemaica. In granito rosa, questa scultura è adagiata su un blocco di arenaria grigia decorata con un disco solare alato e due serpenti sui lati, con le parole “Passato” e “Futuro” in greco. Giosuè Carducci la citò nel suo poema “Ode Miramar”…
- Fontana del Porticciolo in mezzo alle due scalinate, che salgono al piazzale del castello. La fontana, addossata al muro, e sotto un’arcata in marmo, è sormontata una statua in zinco. Questa è una copia del modello chiamato Ninfa di Humboldt, dove la ninfa sorregge la veste con una mano e nell’altra regge una brocca. L’iscrizione superiore in latino ricorda la vita e le gesta di Massimiliano.
- Statua dell’Amazzone a cavallo sulla balaustra della scalinata, è una riproduzione in zinco di una scultura conservata nell’Altes Museum di Berlino. L’amazzone è ritratta durante uno scontro con una pantera. Sotto di essa si trova la fontana del mascherone con quattro vasche che scendono man mano.

- La scalinata che scende dal parterre fino al mare, è disseminata di statue e vasi. Quelle di Ganimede e Danaide riproducono due personaggi mitologici. Ganimede impersona Mercurio con un berretto da pastore e un bastone, e il viso rivolto al cielo. E’ ritratto prima del suo rapimento da parte di Zeus con le sembianze dell’aquila. La ninfa Danaide è in procinto di coprirsi con un mantello.
- Statua dell’Orante con le braccia alzate al cielo, è posizionato su un basamento proveniente da Alessandria d’Egitto del II o III secolo d.C. Si tratta di una copia di una scultura conservata nell’Altes Museum di Berlino.

- Le due statue di Apollino e Venere medicea situate sopra colonne corinzie, sono repliche in bronzo di statue originali conservate agli Uffizi. Il giovane Apollo è ritratto accanto a un tronchetto con la faretra e la mano destra sulla testa. La Venere è rappresentata mentre fa il bagno. Accanto sono scolpiti anche un amorino su delfino.
- Le copie delle statue di Venere di Capua e Meleagro in zinco sono situate nel parterre vicino alla Kaffeehaus. L’originale della Venere di Capua del IV secolo a.C. si trova al Museo Archeologico di Napoli e inizialmente teneva uno scudo in mano, per specchiarsi. La statua mostra si capo un diadema e sotto il piede un elmo, allusione all’amore che sconfigge la guerra. La statua romana di Meleagro rinvenuta invece a Civitavecchia, è conservata invece a Berlino. Ma si trattava a sua volta di una copia della scultura greca del IV secolo a.C. Ritrae un giovane cacciatore con una grande lancia, inizialmente accompagnato da un cane.
- Fontana delle trote con al centro un fanciullo avvinghiato a un airone, ispirato a un gruppo scultoreo ellenistico del II secolo a.C. con Eros che strozza un’oca. L’opera è adagiata su un basamento con la forma di corolla di fiore aperta. Si trova nei pressi del castelletto e delle serre. Accanto si trova anche la vera di un pozzo con tre scoiattoli in bronzo appoggiati sul bordo, e un antico sarcofago veneziano.
- Castelletto la prima dimora di Massimiliano e Carlotta, con la stessa architettura del castello. Le tre sale mostrano decorazioni e stili differenti. Quando negli anni Trenta il duca Amedeo di Savoia giunse a Miramare, trasformò questo edificio in un museo aperto al pubblico, e vi sistemò gli arredi che non volle utilizzare.
- Cappella di San Canciano, martire di Aquileia, resti di una chiesetta esistente già dal 1328. Al momento della costruzione del castello e del parco, era l’unico edificio già presente sul luogo. Conserva la croce lignea ricavata dalla Fregata Novara, che ha riportato le spoglie di Massimiliano dal Messico.
- Serre vecchie con struttura in ferro e vetro servivano a mettere a dimora le piante.
- Statua del duca Amedeo d’Aosta alla fine del viale delle rose. L’opera mostra il duca con il torace squarciato, che ricorda la sua morte in seguito alla malaria presa nelle prigioni inglesi di Nairobi.
- Lago dei cigni con casetta svizzera sul bordo.

- Statua di Napoleone I ritratto come Marte Pacificatore, voluta da Massimiliano quando fu il governatore del Lombardo-Veneto. Si tratta di una copia in bronzo ridimensionata di una statua in marmo di Antonio Canova, ora esposta ad Apsley House a Londra.
- Fontana del Putto con cigno in zinco, copia conservata nei giardini del castello di Charlottenburg di Berlino. Il bambino rappresenta Eros mentre il cigno, animale sacro, era la madre Venere.
- Busto dell‘imperatore Leopoldo III d’Asburgo ricorda quando la città di Trieste ha formalizzato la sua dedizione nel 1382 all’Austria.
- Lago dei fiori di loto.
- Belvederi con gazebi metallici, visibili seguendo il sentiero di Massimiliano che inizia vicino alla Porta della Bora.
BEATA VERGINE DI GRIGNANO
La Beata Vergine è considerata la protettrice dei naviganti, e quindi anche di Massimiliano I, poichè grazie a lei trovò riparo proprio nella baia di Grignano. Tutto accadde mentre si trovava in navigazione nelle acque di Miramare, e il mare mosso e la bora in quel momento stavano imperversando.

Fu proprio in seguito a questo episodio, che Massimiliano rimase impressionato dal meraviglioso paesaggio della costiera triestina. Decise quindi di costruire la sua dimora, dove, sebbene per poco tempo, visse felicemente con Carlotta.
Volle collocare anche la statua della Madonna di Grignano, sua salvatrice, sulla torre più alta del palazzo. Nota come “Stella del Mare”, questa scultura in pietra bianca è alta 1.8 metri, e si trova sulla facciata ovest, in una nicchia a 13 metri di altezza con sfondo azzurro e stelle dorate. Nella parte superiore si trova l’orologio del castello.
La Madonna con le mani protese verso il mare, come segno di protezione, porta sulla fronte un stella dorata, che riflettendo il sole, si dovrebbe vedere da lontano.
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