NIEBLA RIO TINTO E HUELVA COSA VEDERE
Niebla, Rio Tinto e Huelva cosa vedere, cosa fare, dove andare itinerario del viaggio on the road in Andalusia.
Ultima giornata in terra andalusa, che riserverà comunque molte sorprese e panorami incantevoli.
Dopo una buona colazione all’hotel Silken Al Andalus Palace, compresa nel prezzo della camera, ci siamo preparati per andare alla scoperta della provincia di Huelva, lasciandoci momentaneamente alle spalle Siviglia…
NIEBLA
Niebla, è una cittadina fortificata, con una storia che risale al tempo dei Fenici, i primi scopritori delle ricchezze minerarie della zona. Poi, come sempre, arrivarono i romani che lasciarono a testimonianza del loro passaggio, il bellissimo ponte che attraversa il rio Tinto. L’attuale forma deriva da rimaneggiamenti operati nel corso dei secoli, in quanti la parte originale sta solo nel basamento.

Niebla è famosa soprattutto per le sue mura, tuttavia non completamente ben conservate. Esse furono innalzate dagli arabi che crearono una taifa, un piccolo regno.
CENTRO STORICO DI NIEBLA
Il centro storico di Niebla è racchiusto in una cinta muraria composta da 46 torri e cinque porte.

Vicoli, stradine e piazzette rendono molto suggestiva la passeggiata che può culminare alla piazza centrale di Santa Maria, con panchine e lampioni in ferro battuto, e dove si affacciano il municipio e la Iglesia de Santa Maria de Granada, in stile gotico e mudejar.

Nelle vicinanze, si trovano i resti della Chiesa di San Martìn molto suggestivi da vedere.

Essi sono costituiti dall’altissima navata, chiusa con una cancellata, e il campanile che attrae soprattutto per il grande nido delle cicogne, che nella zona sono numerosi, specialmente sui pali della luce.

Una delle attrazioni principali di Niebla è il poderoso castello de los Guzman, dal nome dei duchi cristiani che si insediarono dopo la reconquista.

Il palazzo è costituito da cortili e torri, di cui la più importante è la Torre de l’Homenaje. Nei sotterranei è allestito un museo della tortura, proprio nelle carceri utilizzate al tempo dei cristiani.
Dalle mura del castello si può ammirare un bel panorama sia sulla cittadina che sulle brulle colline della campagna circostante, ma soprattutto il Rio Tinto.
RIO TINTO
Il nome del fiume Rio Tinto deriva dalla presenza nelle sue acque di rame e ferro, che ne danno il caratteristico colore giallo-rossastro, creando dei paesaggi spettacolari e selvaggi.
Vicino alla cittadina di Niebla, il fiume fa da sfondo al ponte romano, creando meravigliose scenografie, specie se si assiste al passaggio di qualche cavallo.

MINAS DE RIOTINTO
Il Rio Tinto nasce nella Sierra Morena, a nord della cittadina mineraria di Minas de Riotinto, circa cinquanta km da Niebla.
Fin dall’antichità, in questa zona, sono stati scoperti minerali ricchi di ferro e rame, tanto che si narra, che qui si trovassero le mitiche miniere del re Salomone.
Lo sfruttamento minerario è durato per 5000 anni ma negli ultimi secoli gli scavi si sono intensificati e ingranditi tanto da creare enorme voragini a gradoni concentrici per arrivare ben in profondità.
Tutto ciò ha portato a un forte inquinamento ambientale, di cui il Rio Tinto ne ha fatte le spese. Sebbene le acque di questo fiume siano emozionanti da vedere, la loro elevata acidità e la presenza di metalli tossici, fanno sì che non ci sia all’interno nè vita animale nè vegetale.

La miniera, chiusa definitivamente nel duemila, fu sfruttata per circa 150 anni dalla compagnia inglese “Rio Tinto Company limited“, fino a 1950, poi passò agli spagnoli. Gli inglesi costruirono una ferrovia di ben 300 km che trasportava il materiale minerario fino alla città di Huelva sulla costa.
PARCO MINERARIO DI RIOTINTO
A Minas de Rio Tinto è stato creato il parco minerario dove è possibile:
- Visitare il museo minero ospitato nell’ex ospedale della compagnia Rio Tinto Limited. All’interno una sezione è dedicata alla storia della miniera dai tempi antichi fino al giorno d’oggi. Fra le cose da vedere vi sono delle ricostruzioni della miniera ai tempi dei romani e un vagone lussuoso utilizzato dal re quando veniva in visita.
- La Pena de Hierro, è tratto della miniera nella quale si entra in una galleria lunga 200 metri e si a sbuca su una terrazza dalla quale osservare dall’alto il cratere. All’interno di esso si trova un laghetto con l’acqua rossastra nella quale vivono dei microrganismi. Il fatto che l’ambiente ricordi quello di Marte, ha attirato qui anche la Nasa. Sono stati condotti studi e fatto esperimenti allo scopo di dimostrare la presenza di vita anche sul pianeta rosso.
- Salire su un trenino d’epoca che parte da una stazione storica e compie 12 km in mezzo a paesaggi minerari, dove vedere archeologia industriale con binari, attrezzi, vagoni. Ma la parte più bella è osservare lungo il percorso da vicino il Rio Tinto con tutte le sue sfumature.
- Entrare nella Casa 21, edificio vittoriano, nel quartiere di Bella Vista, dove i dirigenti della compagnia inglese vivevano a quel tempo. Un muro separava l’allora quartiere british con tutte le comodità, la chiesa e addirittura campi sportivi dalle povere case dei minatori che vivevano in condizioni disperate. La casa 21 offre la possibilità di vedere gli arredi e conoscere gli stili di vita e privilegi che avevano i coloni inglesi di quel tempo. Non a caso ci furono scioperi per chiedere maggiori salari e miglioramenti delle condizioni di vita. Purtroppo ciò portò a dure rappresaglie nelle quali morirono molti minatori. Un monumento in prossimità della zona commemora tale momento storico.
EMBALSE GOSSAN COBRE
A cinque km, in direzione di Aracena, una strada divide in due il bacino idrico artificiale di Gossan-Cobre. Esso è stato costruito per convogliare qui le acque con i residui minerari tossici, rendendo la zona una delle più contaminate d’Europa.
Per cercare di contenere il livello delle acque, sono stati realizzati dei drenaggi che hanno prosciugato alcune aree. Ciò ha contribuito alla formazione di fantasiose concrezioni calcaree attorno ai resti delle piante esistite precedentemente.
HUELVA
La città di Huelva si trova alla confluenza del rio Tinto e dell’Odiel che, con i loro depositi sedimentari, hanno creato le paludi, protette con un parco nazionale. L’acqua dolce dei due fiumi e quella salata dell’oceano Atlantico hanno reso il luogo habitat ideale per molte specie vegetali e animali, soprattutto uccelli come fenicotteri, cormorani, spatole.
Huelva è una città con un forte legame con Colombo, non a caso fa parte del percorso dei Lugares Colombinos.
Qui si trovano ben due statue che ricordano il navigatore. Una è posta nel centro storico, su un piedistallo con Colombo che indica la direzione dell’America.
Mentre il Monumento alla Fede della Scoperta si trova su Punta del Sebo, dove i due fiumi di Huelva si incontrano. Quest’ultima è un’opera cubista del 1929, alta ben 37 metri, con bassorilievi che ricordano i popoli del nuovo mondo.
MUELLE DE RIO TINTO

Ma forse uno dei simboli della città di Huelva è il Muelle de Rio Tinto, un pontile lungo oltre un km in ferro e legno che si protrae sull’estuario del fiume Odiel.

Questa enorme struttura industriale è stata creata dalla Rio Tinto Limited per scaricare i minerali direttamente dai treni alle navi.

Quando l’attività è cessata, il ponte è stato riconvertito e attualmente costituisce una bella passeggiata su due piani, che permette di godere di viste spettacolari soprattutto sulle lunghe spiagge adiacenti piene di locali tipici spagnoli.
Huelva si trova a soli sessanta km dal Portogallo, e come Lisbona, il terremoto del 1755, l’ha rasa al suolo, per cui il centro storico è abbastanza recente.
Le lunghe spiagge deserte e selvagge costituiscono il paesaggio costiero fino all’esturariodel fiume Guadiana, che fa da confine con il Portogallo.