SIVIGLIA CENTRO STORICO COSA VEDERE
Siviglia cosa vedere, dove andare, cosa fare, itinerario e guida nel centro storico della citta andalusa.
HOTEL E BUFFET A SIVIGLIA
Dopo un primo assaggio di Siviglia e una notte di sano riposo, nella nostra bella camera dell’Novotel di Siviglia, ci siamo alzati verso le sette e mezzo….e fuori era ancora buio.

Scesi a fare colazione, compresa nel prezzo della camera, abbiamo avuto la gradita sorpresa di trovare un buffet ben assortito e di qualità.

Riprese le forze, nonostante i primi dolorini alle gambe per la “passeggiatina” del giorno precedente, ci siamo preparati per uscire….ma ahimè non c’erano le temperature estive che abbiamo trovato all’arrivo, bensì a malapena dieci gradi….e ci eravamo vestiti pure leggerini….
Speranzosi che nell’arco della giornata il clima diventasse più mite, abbiamo imboccato la strada verso il centro storico.
Prima però abbiamo dato un’occhiata allo stadio Ramon Sanchez Pizjuan, dietro all’hotel, che ospita le partite in casa della squadra del Siviglia.

ALCAZAR DI SIVIGLIA CENTRO STORICO

Raggiunto il centro con passo spedito ci siamo diretti alla cattedrale per visitarla…ma la domenica le visite sono interrotte ed è possibile salire solo sulla torre della Giralda…

Fatti due conti, abbiamo preferito dirigerci all’Alcazar prima di trovare….una coda chilometrica…che già c’era….Abbiamo cercato subito il punto dove accodarci…che non finiva mai….
LUNGA CODA PER L’ALCAZAR
Lasciato il resto della famiglia in fila, sono andata a vedere fino a dove si doveva arrivare per entrare….purtroppo era dietro l’angolo….meno male che ci eravamo svegliati presto per evitare tutto ciò…
Avevo notato anche che in realtà c’erano due file….una per coloro che disponevano di una prenotazione e una per chi, come noi, non si era svegliato prima, nel senso di fare un biglietto online….per cui un consiglio è proprio quello di prenotare la visita per evitare simili disguidi.
VISITA GUIDATA
Quando sono tornata in fila, Sandro mi ha detto che c’era una guida che stava organizzando un gruppo di italiani e fare la visita guidata assieme, tutto ciò saltanto la fila ovviamente….
Senza pensarci due volte ci siamo aggregati sebbene i costi siano leggermente lievitati. Se prima i bambini non avrebbero pagato ora dovevamo mettere in conto anche i loro biglietti per la visita guidata…ma per la cultura questo e altro e poi saremmo stati eruditi a dovere senza leggere sul libro.
Dotati di auricolari abbiamo ascoltato le dettagliate spiegazioni e curiosità che il ragazzo-guida ci raccontava e devo dire che è stato veramente interessante.
Dopo un’oretta eravamo liberi di girovagare sia negli enormi giardini che nei maestosi palazzi che componevano il complesso dell’Alcazar.
PALAZZI E GIARDINI

Questo è stato il palazzo reale dei primi califfi arabi e in seguito dei sovrani cattolici. Si tratta di diversi edifici con vari stili a seconda dell’epoca di costruzione. I giardini si compongono di due parti, una originale e una più moderna.

In ogni caso passeggiarci è molto rilassante dopo l’affollamento all’interno degli edifici. La visita e il nostro girovagare ci hanno fatto trascorrere nell’Alcazar delle ore, tanto che quando siamo usciti erano quasi le due del pomeriggio.

Abbiamo visitato anche il vicino Palau de Indias consigliatoci dalla guida, anche perchè era gratuito. Si tratta di un archivio di documenti relativi alle terre conquistate dagli Spagnoli in giro per il mondo e delle loro scoperte anche sotto il profilo culinario.
PAUSA TAPAS A SIVIGLIA CENTRO STORICO
Vista l’ora e il caldo che ha raggiunto gli oltre 25 gradi ci siamo messi alla ricerca di un posticino per una pausa ristoratrice e siccome eravamo incontentabili ci siamo fatti una camminata nel centro storico gremito di turisti e sivigliani che mangiavano ovunque.

Finalmente con tapas che comprendevano Jamon Iberico (prosciutto crudo), una paella formato ridotto, e bevande ci siamo ristorati.
SIVIGLIA CENTRO STORICO E TRIANA CON LE CERAMICHE

Abbiamo proseguito oltre il Guadalquivir nel pittoresco quartiere di Triana, famoso per la produzione di ceramiche e il suo spirito gitano, pare che qui sia nato il flamenco.

Oltrepassato l’omonimo ponte, abbiamo visitato un mercato coperto che era per buona parte chiuso, ma c’erano molti ristoranti e locali aperti.

Appena abbiamo visto una pasticceria specializzata in bigne’ di tutti i gusti non ce la siamo fatta scappare, degustando sapori nuovi con abbinamenti particolari….
Fatto un giro sulla via centrale strapiena di ristorantini all’aperto che proponevano perlopiù pesce fritto ci siamo avviati verso il lungo Guadalquivir, un sentiero alberato dal quale scorgere l’altra riva soleggiata piena di gente distesa a rilassarsi.
EXPO 1992 DI SIVIGLIA
La nostra camminata di circa cinque km ci ha portati fino al Puente de la Barqueta, ma lungo il percorso c’erano diverse cose da vedere, almeno di sfuggita. Innanzitutto si tratta di una zona nuova e molto verde.
La Torre Cajasol o di Siviglia è l’unico grattacielo della città per cui è impossibile non vederla con il suo colore rosso-marrone. Accanto, la Torre Triana, tondeggiante ospita gli uffici della regione dell’Andalusia.

In quesa zona, nel 1992 è stato organizzato il secondo expo di Siviglia. Uno dei padiglioni costruiti per quella manifestazione è il Padiglione della Navigazione, oggi un museo situato proprio sulla riva del Guadalquivir.
Proseguendo, sono andata da sola a vedere il Centro Andaluso di Arte Contemporanea, nell’ex monastero della Cartuja, dove Colombo è stato sepolto per un periodo di tempo, prima di essere trasferito a Santo Domingo.
L’edificio è stato nei secoli trasformato anche in fabbrica di ceramiche ecco spiegato il motivo della presenza di particolari camini conici.

In realtà ero curiosa di vedere la scultura di Alice composta da una testa e un braccio che sporgono da due finestre dell’edificio.

Per il resto, le varie gallerie d’arte che qui sono ospitate erano chiuse a parte un locale dove suonavano musica dal vivo.
Raggiunto nuovamente la famiglia siamo arrivati fino al Puente de la Barqueta costruito sempre in occasione dell’expo 1992 con la sua particolare forma a arco.

Durante il percorso abbiamo ammirato anche il vicino ponte strallato di Calatrava sempre dello stesso anno.
SIVIGLIA CENTRO STORICO E BASILICA DELLA MACARENA
Tornati nel centro storico, abbiamo costeggiato le antiche mure arabe e siamo giunti alla Basilica de la Macarena, dall’architettura barocca andalusa con colori bianchi e giallo ocra.

Questa chiesa ospita la famosa Madonna ritratta con le lacrime agli occhi per la disperazione della condanna a morte di Gesù.
La statua della Madonna è inoltre adornata con abiti lunghi e sontuosi che si possono ammirare, se si fa un giro dietro l’altare, e si sale una scalinata.
Durante la Semana Santa la statua viene portata in processione per la città partendo proprio dall’arco posto a fianco della chiesa.
METROPOL PARASOL

Il tempo stringeva e ci siamo diretti subito al Metropol Parasol che avevamo visto la sera precedente. L’obiettivo era di salirci sopra prima del tramonto per ammirare il panorama sulla città.

Anche qui purtroppo una lunga fila ci stava aspettando, ma ormai il programma giornaliero era terminato per cui ci siamo messi il cuore in pace.

Nei sotterranei, dove si prendono gli ascensori per salire, è allestito anche un museo archeologico con i resti di antichi monumenti trovati duranti gli scavi per la costruzione di quest’opera bizzarra e unica al mondo.

E’ sopranominato anche i funghi di Siviglia (setas de sevilla) per la sua forma che ricorda cinque funghi. Si tratta di una struttura a incastro a nido d’ape in legno e cemento.
In cima una passerella irregolare su vari piani conduce ai diversi punti di osservazione, regalando splendide e originali viste su Siviglia.
Inutile dire che le foto si sono sprecate anche per la luce calda del sole che stava calando. Scesi nuovamente, stanchi e un po’ raffreddati per la temperatura che stavano calando, siamo andati alla ricerca di un posto per cenare.
CENA A SIVIGLIA CENTRO STORICO

Ci siamo imbattuti in un bel ristorante scegliendo stavolta di sederci all’interno anche perchè la struttura era davvero bella ed elegante con un patio chiuso decorato e accogliente.
Con un’ennesima sangria abbiamo brindato alla fine di questa giornata piuttosto impegnativa, soprattutto per i chilometri macinati….