STATI UNITI OCCIDENTALI cosa vedere west coast
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Stati Uniti Occidentali cosa vedere west coast on the road consigli su cosa fare e dove andare, in un itinerario di viaggio on the road….di 4112 MIGLIA, ossia KM 6578.
gallery Stati Uniti Occidentali!!
Stati Uniti occidentali on the road è il sogno che si avvera, di ritrovarsi a viaggiare sulle lunghe strade americane, con lo sguardo perso verso l’orizzonte infinito…
Il classico viaggio on the road nella west coast, comincia solitamente da Los Angeles, ma in questo caso il tour è stato molto più vasto. L’obiettivo era raggiungere anche parchi nazionali e località, fuori dai soliti circuiti turistici…
Questo travel, durato due settimane, si è svolto fra agosto e settembre, ma non era la prima esperienza in terra americana. La volontà di rivedere gli sconfinati paesaggi naturali e provare nuovamente forti emozioni, è stata determinante per la scelta di questa meta.
VOLO VENEZIA-PARIGI-ATLANTA-DENVER
PRIMA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI COSA VEDERE ON THE ROAD
Partiti da Venezia, in un paio di ore siamo arrivati al Charles de Gaulle di Parigi, dove abbiamo preso la coincidenza per Atlanta, a sud della east coast degli Stati Uniti.
Le otto ore e mezza del volo transoceanico sono praticamente “volate”, grazie ai continui break fra snack, pranzi e cene, e intrattenimenti vari.
Arrivati ad Atlanta alle cinque del pomeriggio, ora locale, abbiamo provveduto a tirare indietro gli orologi di sei ore. Oltrepassata rapidamene la dogana, con tutti i documenti in regola, abbiamo messo finalmente i piedi negli States.
MODULO ESTA PER GLI STATI UNITI
Prima di andare negli Stati Uniti, è necessario compilare su internet il modulo dell’Immigrazione Statunitense ESTA, e attendere la conferma, che arriva quasi subito. Il solo passaporto, infatti, non è sufficiente per entrare nel territorio statunitense.
Prima di prendere il volo per Denver, abbiamo ritirato le valigie per il nuovo imbarco, sebbene a inizio viaggio ci avessero detto, che sarebbero arrivate a direttamente a destinazione…Il consiglio è quindi meglio accertarsi e mai fidarsi…
AEROPORTO ATLANTA
Visto che dovevamo aspettare per più di tre ore la coincidenza, ci siamo fatti uno spuntino, con il tipico cibo americano…hamburger e una deliziosa cheesecake, sperimentando così le generose porzioni…
Abbiamo avuto così il primo approccio con il dollaro americano, che al cambio risultava essere un euro contro 1.30 del dollaro.
Dall’aeroporto di Atlanta, che è uno dei più trafficati al mondo per numero di passeggeri, con altre tre ore e mezza, siamo arrivati a Denver.
Quando siamo atterrati, erano le 10 di sera ore locali, per cui abbiamo aggiunto altre due ore di fuso, totalizzando così 8 ore in meno rispetto all’Italia.
AUTONOLEGGIO DENVER
Il ritiro dei bagagli è stato rapido e anche le formalità burocratiche per il ritiro dell’auto noleggiata sono state veloci, nonostante l’ora tarda.

PATENTE ITALIANA PER GUIDARE NEGLI USA
Arrivati da Alamo Rent a Car, con il relativo shuttle bus, abbiamo ritirato il veicolo prenotato dall’Italia, con largo anticipo, in modo da usufruire di particolari sconti.
In questo viaggio, la patente italiana è stata sufficiente, ma alcuni stati americani richiedono quella internazionale. Prima di partire è consigliabile informarsi in base alla meta da raggiungere.
DROP OFF DEL NOLEGGIO STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD
Fra tutte le compagnie di noleggio contattate, la Alamo si è rivelata la più vantaggiosa, tenendo conto del drop off della macchina a San Francisco. Ciò ci ha permesso di lasciarla in una località differente da quella del ritiro.
Tutto ciò ha comportato, naturalmente, un costo aggiuntivo di circa 300 euro sul normale noleggio. In un itinerario basato sulle lunghe distanze, non c’è molta scelta, almeno di non voler perdere tempo. E’ sicuramente un’ulteriore spesa, che si somma al budget complessivo del viaggio…
Come da contratto, ci siamo ritrovati a guidare una enorme Chrysler 200 nera, tipica auto statunitense, che sembrava appena uscita dalla fabbrica, tanto era bella e luccicante...sebbene il contachilometri segnasse già 16.000 km…
Non c’è da stupirsi, viste le lunghe distanze degli Stati Uniti, e comunque alla fine.. anche noi abbiamo dato il nostro modesto contributo…
MOTEL NEGLI STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD
Come sempre, quando si arriva a destinazione, dopo lunghe ore di viaggio è bene avere la certezza di avere un hotel dove passare la prima notte. Fortunatamente, anche in questo caso, ne avevo prenotato uno on line da casa, con un certo anticipo…
Quando siamo arrivati nel Motel 6, abbiamo trovato molte persone in cerca di una stanza, e molte di loro non ci sono riuscite…Meno male che siamo stati previdenti...altrimenti il nostro on the road negli States…sarebbe partito con il piede sbagliato…
PRENOTARE IN ANTICIPO L’HOTEL
E’ da sapere, che negli Stati Uniti il sabato sera, cercare una sistemazione notturna potrebbe rivelarsi alquanto difficoltoso…
Con la comodità di internet è ormai possibile vedere anche i dettagli delle stanze e conoscere i servizi disponibili, per cui è meglio organizzarsi in anticipo…
Ci è capitato spesso, negli anni in cui internet non era ancora così in voga, di dover andare in cerca di motel, e affidarci esclusivamente alle famose scritte “vacancy” o “no vacancy”...
Ma non bastava, per conoscere i prezzi delle camere bisognava entrare nelle lobby e da lì prendere la decisione se fermarsi o meno….perdendo naturalmente tempo prezioso…
Tornando al nostro on the road, il Motel 6 della prima notte, presentava la classica camera, disposta come spesso si vede nei film. C’erano due letti queen size, un tavolo tondo, con la lampada, ma l’importante era la pulizia e tutti i relativi comfort.
MISURE DEI LETTI NEI MOTEL AMERICANI
Quando si prenota una camere negli Stati Uniti, spesso ci si ritrova a che fare con le misure dei letti americani, che sono diverse rispetto a quelle italiane.
queen size 152 larghezza per 200 di lunghezza
king size 198 larghezza per 200 di lunghezza
full size/full twin o double 137 larghezza e 190 lunghezza
SECONDA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI COSA VEDERE ON THE ROAD DENVER-CHADRON 582 KM
Lasciato il Motel 6, finalmente il nostro on the road aveva inizio…Direzione, quindi, downtown di Denver.
Essendo domenica mattina, il traffico era limitato, per cui il primo impatto con le strade americane non è stato scioccante…ma bisognava abituarsi ai semafori, che si trovavano sull’altro lato dell’incrocio...
COLAZIONE AMERICANA
Il clima era perfetto e il sole splendeva, l’ideale per una domenica mattina, con tanta gente in giro a fare jogging e passeggiare spensieratamente.
Parcheggiato l’auto, sulla 16th street, siamo andati in cerca di un tipico locale americano per la prima colazione nel puro stile americano.
Non ci siamo fatti mancare niente… Waffles da irrorare con sciroppo d’acero, pancakes con marmellata di mirtilli e panna, e i classici french toast, il tutto con cioccolate e spremute d’arancia da bere.
Il conto finale è stato di circa 40 dollari, comprese le mance, che al cambio corrispondeva a circa 33 euro…considerato che questo sarebbe stato anche il nostro pranzo, le spese per il momento erano contenute…
DENVER DOVE ANDARE
Questa è una grande città, ma il nostro tour esplorativo si è concentrato nella downtown, con i grattacieli scintillanti e le vie commerciali di Denver. Abbiamo raggiunto a piedi il Campidoglio e i parchi pubblici cittadini.

Vista l’enorme calura, ci siamo rinfrescati nel grande Denver Art Museum con molte esposizioni di manufatti indiani.

Poichè questo on the road è incentrato anche su molti parchi naturali americani, abitati dalle popolazioni native, abbiamo apprezzato molto la visita… che è stata anche molto divertente…soprattutto per le installazioni artistiche e l’architettura moderna del museo.

Prima di lasciare la capitale del Colorado, abbiamo raggiunto a 25 km, uno splendido anfiteatro naturale, scolpito nella roccia rossa. Si tratta del mitico Red Rock Amphitheater, fin dal passato, palcoscenico di concerti sotto le stelle di star internazionali...

Dopo averlo visitato e fotografato da ogni angolazione, ci siamo messi nuovamente on the road, stanchi e accaldati.

gallery Denver e Red Rock Amphiteater!!
VERSO IL NEBRASKA
Dovevamo raggiungere Chadron in Nebraska entro sera, ma in mezzo c’erano ben 500 km da percorrere. In cinque ore di guida, siamo arrivati praticamente al tramonto. Durante il tragitto, siamo entrati subito in sintonia con il paesaggio circostante, con spazi che si dispiegavano a perdita d’occhio.

Formazioni rocciose incredibili, enormi distese di campi e paesaggi rilassanti ci hanno accompagnati fino a destinazione.

Ancora una volta, ci aspettava un Motel 6 per la notte, ma stavolta era ancora più caratteristico. Sistemato i bagagli in camera, ci siamo concessi una bella cenetta nella vicina steakhouse.

Non contenti, abbiamo usufruito anche della piscina riscaldata del motel, aperta fino alle dieci di sera. La prima giornata del nostro viaggio on the road è così terminata, e ogni nostra aspettativa è stata pienamente soddisfatta…
TERZA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI COSA VEDERE ON THE ROAD CHADRON-DEADWOOD 587KM
South Dakota è lo stato che esploreremo in questa giornata…
La prima tappa è stata però il supermercato aperto h24, nelle vicinanze del nostro motel. Era meglio fare un po’ di scorte…non sapevamo come potevano evolvere le cose…
Vista la possibilità di mangiare all’interno del negozio, ne abbiamo approfittato per fare direttamente colazione in mezzo alle corsie…dove erano sistemati dei tavolini appositi…
BADLANDS SOUTH DAKOTA
Destinazione Badlands, per raggiungerle il viaggio è durato varie ore. Alla fine ne è valsa la pena, perché le formazioni rocciose erano bellissime.

La visita del parco è stata alquanto impegnativa rispetto a quello che mi ero immaginata, visto che poi abbiamo accumulato ritardi sulla tabella di marcia. In ogni caso, siamo riusciti a esplorare bene questo parco in ogni suo aspetto, e da vari punti panoramici.

Abbiamo percorso molti sentieri, alcuni dei quali erano dei loop, ossia circolari e ogni volta era una sorpresa incredibile di colori e sfumature….peccato il tempo tiranno….ma le distanze erano molte….
MOUNT RUSHMORE E BLACK HILLS
Prima di raggiungere il famoso Monte Rushmore ci siamo fermati a mangiare per la strada, nonostante fossero le due del pomeriggio.

Giunti davanti al grande memoriale, abbiamo visto dal “vivo”le famose quattro teste dei presidenti americani scolpite nella roccia, ed è stato davvero emozionante…

Oltrepassato il viale con le bandiere degli stati americani, ci siamo affacciati sulla terrazza panoramica, da dove abbiamo imboccato il sentiero circolare, in mezzo alla boscaglia, per ammirare l’opera da varie angolazioni….
BLACK HILLS E CUSTER STATE PARK
Non contenti, abbiamo proseguito l’esplorazione delle Black Hills, dove ci aspettavano altri scenari spettacolari. La strada si innerpicava in mezzo a paesaggi rocciosi e fitti boschi, per poi raggiungere immense praterie del Custer State Park.

Qui abbiamo scorto finalmente gli abitanti più famosi…ossia i bisonti, che scorrazzano liberamente e pigramente…anche sulla strada principale.
C’è stato anche un incontro ravvicinato, poichè mentre procedevamo a passo d’uomo, li abbiamo praticamente sfiorati…Più invadenti sono stati invece i loro amici….i begging burros, ossia i muli….che non disdegnavano di infilare la testa nella macchina, per ricevere qualcosa da mangiare…cosa vietata da fare….da qui i loro nome….begging…mendicanti…

Il nostro giro è proseguito, frettolosamente, verso il Crazy Horse Memorial, il monumento al capo indiano Sioux Crazy Horse, tuttora in costruzione….ma comunque accessibile…nel nostro caso ci siamo limitati a vederlo da lontano…ormai era quasi il tramonto e non era sicuro girovagare di notte in mezzo alle montagne….

Quando siamo giunti a Deadwood, era ormai buio, per cui ci siamo diretti immediatamente al First Gold Gaming Resort, l’hotel prenotato.
La prima impressione della città non è stata molto entusiasmante, poichè l’abbiamo trovata tranquilla e deserta, ma probabilmente dipendeva dall’ora…
Dopo mille indecisioni, abbiamo mangiato direttamente in hotel, anche se la cucina stava per chiudere…così ci siamo accontentati di quello che c’era, senza tante pretese, anche perchè eravamo distrutti dalla stanchezza…
QUARTA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI COSA VEDERE ON THE ROAD DEADWOOD – CODY 681 KM
DEADWOOD DOVE ANDARE
La nostra visita di Deadwood è stata molto veloce, poichè ci siamo alzati presto, proprio per proseguire il nostro on the road direzione Devil’s Tower….

In ogni caso, abbiamo fatto una passeggiata sulla Main Street deserta, e ammirato tranquillamente gli edifici in legno dalle architetture western, il tutto improntato per uso e consumo dei visitatori…
In un certo senso, si poteva ancora respirare l‘atmosfera della “frontiera“, soprattutto per la natura rigogliosa circostante.
LEAD LA MINIERA D’ORO
Ripresa la strada, dopo pochi km ci siamo fermati a Lead, per cercare di vedere la grande voragine della miniera d’oro, attorno alla quale si è poi sviluppata la cittadina. La miniera, non più operativa, era circondata dalla rete di protezione, ma siamo riusciti lo stesso a capire come si era sviluppata e la sua profondità….

SPEARFISH CANYON
In seguito, ci siamo diretti allo Spearfish Canyon, formato da una stretta vallata nelle Black Hills, molto panoramica e ricca di cascate…

In un tipico lodge con annesso ristorante abbiamo fatto una sostanziosa colazione americana….a base di pancakes, french toast, salsicce e patate….

Raggiunta l’autostrada 90, ci siamo avviati verso il Wyoming, salutando così il meraviglioso South Dakota…

DEVIL’S TOWER WYOMING
Finalmente, dopo molti km, siamo giunti al cospetto dell’imponente torre del diavolo…immortalata nel film di Steven Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Vederla da vicino era davvero emozionante e ipnotica…con tutte quelle colonne basaltiche che la formano…

Per ammirarla da tutte le angolazioni, abbiamo percorso il Tower Trail senza difficoltà. La rigogliosa natura silenziosa e maestosa ci ha regalato momenti di pace e benessere, non a caso questa terra è sacra per gli indiani.

Tornando alla macchina, ci siamo ritrovati in mezzo ai tipici Chipmunks (scoiattolini striati) che strillavano sperando di ricevere qualcosa da mangiare. Ma bisognava stare attenti a non farsi mordere….

BIGHORN NATIONAL PARK E CANYON
Dovevamo percorrere altri 500 km prima della fine della giornata, così ci siamo avviati verso le montagne rocciose del Wyoming, passando per il Bighorn National Park. Il parco è attraversato da fiumi e cascate, così abbiamo imboccato a piedi il sentiero, che conduceva ai vari punti di osservazione, anche per sgranchirci un po’ le gambe.

POLIZIA AMERICANA
Il primo imprevisto nel nostro on the road non è tardato ad arrivare. Mentre stavamo attraversando una piccola località sperduta in mezzo al niente, formata da una pompa di benzina e quattro case, una pattuglia di polizia ci ha fermato.
Avevamo appena fatto una bella inversione di marcia…con la linea continua…
Neanche il tempo di raddrizzare l’auto, che ci siamo ritrovati alle calcagne la polizia con tanto di lampeggiante e sirena.
Accostato l’auto, come nelle classiche scene dei film americani, si è avvicinato a piedi un poliziotto con il tipico cappello e gli occhiali a specchio. Increduli di quello che ci stava succedendo, ci ha spiegato che avevamo appena commesso un’infrazione, e ci ha chiesto i documenti del veicolo e la patente, che ha controllato sulla sua macchina. .
Mezzi pietrificati, come il paesaggio circostante, abbiamo cominciato a fare mille congetture su come sarebbe andata a finire la questione….
Dopo un tempo, che ci è parso “lunghissimo“, è tornato e ci ha fatto una bella “ramanzina“, di cui abbiamo capito a malapena qualche parole….
Paralizzati dalla strizza, abbiamo ripreso i documenti, acceso l’auto, messo la freccia, e rispettato tutti i cartelli stradali e limiti di velocità, e ce ne siamo andati…con molta cautela.
Per un paio di km avevamo ancora il poliziotto alle costole…ma solo quando ha svoltato, abbiamo tirato un sospiro di sollievo….prendendo nota della lezione.…che negli Stati Uniti non si sgarra…nemmeno in mezzo al nulla…

CODY LA CITTA’ DI BUFFALO BILL
Al nostro arrivo a Cody si stava svolgendo il “Cody Gunfighters Show”, lo spettacolo western, sulla Sheridan Avenue, la strada principale, proprio sotto il porticato dell‘hotel Irma, l’albergo di Buffalo Bill.

Terminato lo Show, siamo andati al Wigwam motel prenotato online, su una strada laterale. In seguito, ci siamo messi alla ricerca di un bel posticcino dove cenare.
La strada era gremita di gente che faceva shopping a tema western, e di artigianato indiano.
Alla fine, abbiamo deciso di sperimentare il famoso Irma Hotel, con un grande saloon in legno costellato di trofei di animali appesi.

Non ci siamo fatti scappare l’ennesima abbuffata americana, sullo stile tex mex. I richiami messicani erano dovuti dai nachos irrorati di salsa guacamole e panna acida. Abbiamo concluso così un’altra giornata soddisfacente a stelle e strisce…nonostante il contrattempo…
QUINTA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI COSA VEDERE ON THE ROAD CODY- JACKSON 472 KM
Un’altra alzataccia alle cinque e mezza del mattino….ma ci aspettava un bellissimo posto….prima però abbiamo preparato le nostre cose e siamo andati in un Wallmarkt, aperto 24 ore, per fare rifornimenti e una colazione veloce con ottime cioccolate calde e topping di panna montata…

YELLOWSTONE NATIONAL PARK
La meta era il fantastico Yellowstone National Park, ma per raggiungerlo dovevamo percorrere molti km, in mezzo a paesaggi da lontano west….In ogni caso siamo arrivati all’entrata del parco verso le 9 del mattino e una memorabile giornata ci stava aspettando…

La nostra visita è cominciata, costeggiando lo Yellowstone Lake, per poi prendere il grand Loop, la strada principale, che conduce ai vari punti panoramici. Raggiunta la zona delle fumarole, abbiamo percorso diversi sentieri. Quando il vento girava, eravamo investiti da nuvole di zolfo e ci sembrava di essere in un altro pianeta.
Abbiamo esplorato il canyon, che non aveva niente da invidiare al più famoso Grand Canyon, con viste spettacolari, sulle cascate e il fiume sottostante. Le micro goccioline creavano con la rifrazione della luce cravano fantastici arcobaleni.

Mentre eravamo in cerca di un’area picnic, abbiamo avvistato in lontananza i bisonti, ma sul bordo della strada c’erano anche molti cervi….per questo bisognava procedere con cautela….
La zona dei geyser era molto articolata, così siamo riusciti a percorrere solo i sentieri principali che conducevano ai punti più famosi. Inutile dire, che anche qui gli scenari erano straordinari, fatati e lunari.

Il tempo è volato, e il sole stava per tramontare…dovevamo percorrere ancora 150 miglia….così quando siamo passati nelle vicinanze del parco del Grand Teton era praticamente buio, e non abbiamo visto niente…a parte una strada tortuosa.…
Esausti alle 9 e 30 di sera siamo finalmente giunti a nostro motel a Jackson…sul confine con lo Utah…

SESTA GIORNATA NEGLI STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD JACKSON – PANGUITCH 931 KM
Ecco la tappa più lunga del nostro on the road nella West Coast…quasi 1000 km da percorrere nello Utah, lo stato dei Mormoni!
Sveglia alle prime luci dell’alba…anche in questa giornata…che si presentava alquanto freddina. Lungo il tragitto, ci siamo ritrovati anche nei banchi di nebbia…ma nel corso della mattinata, il sole ha cominciato a splendere e a scaldare per benino…

Visto che dovevamo fare “refueling“, il pieno di benzina, abbiamo approfittato della pausa anche per la colazione. La caffetteria dove ci siamo fermati tostava direttamente il caffè, così con quell’aroma ci siamo completamente svegliati…gustandoci anche degli enormi muffins.
SALT LAKE CITY NELLO UTAH
Dopo cinque ore di viaggio, siamo arrivati nella capitale dello Utah, Salt Lake City. Trovare la downtown, è stato facile, ma la nostra meta era il maestoso Tempio dei Mormoni. Parcheggiata l’auto, vicino al nuovo Centro dei Congressi, con i tetto ricoperto di piante, ci siamo diretti nella Temple Square. Questo era il nucleo della città, dove i Mormoni si sono stabiliti al loro arrivo.

La loro fede è quella cristiana, sebbene i loro dogmi si diversifichino per alcuni aspetti. Questo è il motivo per cui non sono completamente accettati dalla chiesa cattolica.
Noi non essendo mormoni, non siamo potuti entrare nel loro tempio svettante con le sei torri. Siamo entrati invece nel Tabernacle, il curioso edificio con la cupola argentata, dove si esibisce il coro di questa congregrazione.

All’interno si trova uno degli organi a canne più grande del mondo, che abbiamo avuto modo di sentire, dato che si stavano svolgendo le prove.
Questi edifici sono immersi in un parco, con fontane e statue, e in giro c’erano molti missionari, che davano informazioni e cercavano di fare proselitismo…
Viste le bollenti temperature, siamo andati nel vicino Shopping mall, per pranzare e rinfrescare. Prima di andarcene da Salt Lake City, siamo entrati anche nel centro dove è possibile fare ricerche gratuite sul proprio cognome e conoscere l’albero genealogico di famiglia.

Spostandoci con la macchina, siamo andati a vedere il Campidoglio, il palazzo del governo dello Utah, dallo stesso stile architettonico di quello di Denver. Eravamo praticamente da soli, a parte degli sposi intenti a farsi fare un servizio fotografico.
SALT LAKE
Il tempo volava, così ci siamo diretti al grande Salt Lake, un enorme lago salato, in parte evaporato, ma ancora molto suggestivo, con il suo panorama desertico.

Ci siamo messi alla ricerca di una miniera, ma non siamo riusciti a localizzarla, neppure chiedendo in giro informazioni…Abbiamo lasciato perdere, perchè c’erano ancora centinaia di km da percorrere prima di arrivare a destinazione….
SETTIMA GIORNATA NEGLI STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD PANGUITCH-PAGE 362 KM
La sera precedente siamo arrivati tardi al nostro motel di Tropic, ma giusto in tempo per riuscire a mangiare qualcosa….

La nuova giornata nella West Coast si preannunciava ancora ricca di sorprese, e paesaggi fantastici da attraversare…
Fatta una sostanziosa colazione, compresa con la camera, abbiamo raggiunto il favoloso Bryce Canyon. In questo parco le temperature erano bassine al nostro arrivo, ma come sempre, nel corso della giornata si sono alzate vertiginosamente.

Man mano che ci avvicinavamo, le montagne diventavano sempre più rosse, e contrastavano incredibilmente con il cielo azzurro. Ogni curva celava una meraviglia naturale e formazioni rocciose fantasiose.
BRYCE CANYON DOVE ANDARE
Alle otto e trenta, siamo entrati nel parco del Bryce Canyon, utilizzando la tessera dei parchi americani, acquistata all’inizio del viaggio.

Questo parco si esplora in diversi modi, sia costeggiando il Rim, che camminando in mezzo alle incredibili colonne di roccia, gli Hoodoos…
La strada panoramica, conduce ai punti di osservazione, ma è possibile farlo anche a piedi, passando nella boscaglia. Siamo scesi, poi, dentro il canyon, con i suoi percorsi suggestivi. Avevamo l’impressione di essere delle formichine, in mezzo a labirinti rocciosi, dalle mille sfumature….questa è davvero un’esperienza indimenticabile….

Il tempo comunque volava, così esausti e accaldati, ci siamo rimessi on the road….Percorrendo l’89, verso l’Arizona, abbiamo incontrato le indicazioni per lo Zion National Park, in prossimità di Mt Carmel Junction, e il Coral Pink Sand Dunes, sempre nello Utah, che avevamo già visto in un viaggio precedente.
ARIZONA LAKE POWELL
Abbiamo tirato dritto….per altri 300 km, fino a scorgere il grande Lake Powell…un lago artificiale sorto riempiendo di acqua il Glen Canyon…grazie alla costruzione di una diga.

In Arizona abbiamo tirato indietro le lancette di un’ora, così non eravamo più in ritardo sulla nostra tabella di marcia.
Per prima cosa, abbiamo raggiunto Page, la principale località della zona, dove si trovava l’hotel Rodeway Inn at Lake Powell.

Viste le roventi temperature, abbiamo approfittato per rinfrescarci nella piscina della struttura, poi di corsa siamo tornati verso il Lake Powell. Oltrepassato lo spettacolare ponte sul canyon, che, qui non è ancora il Grand Canyon, ci siamo recati al Visitor Center, sia della diga che del Glen Canyon.
GLEN CANYON DOVE ANDARE
Abbiamo deciso di fare una crociero di due ore e mezza sul Lake Powell, per scoprire i vari meandri del Glen Canyon. L’imbarcazione si è infilata in uno stretto canyon, tanto da sfiorare le lisce pareti rocciose. Fortunatamente a tratti soffiava un po’ di venticello, altrimenti avremmo fatto la sauna…

Siamo arrivati in prossimità della diga, ascoltando la spiegazione con le cuffiette, che ci avevano dato, e approfondito così la storia di questo fantastico luogo.

Soddisfatti e abbrustoliti, siamo tornati all’hotel per un altro bagno in piscina, e chiudere la serata con una deliziosa cenetta da Pizza Hut…
gallery Lake Powell e Glen Canyon!!
OTTAVA GIORNATA STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD PAGE-FLAGSTAFF 514 KM
Lasciata Page, di buon mattino, ci siamo diretti verso l’Antelope Canyon, fermandoci prima all’Horseshoe Bend. Volevamo vedere il punto panoramico sul canyon, dove il fiume Colorado ha scavato una profonda ansa quasi circolare...

Fra andata e ritorno, ci siamo fatti oltre 2.5 km a piedi di sterrato, prima di arrivare sul bordo del canyon, che era anche molto pericoloso. Non erano, infatti, molte le barriere protettive…e la gente si avventurava spensieratamente su rocce a strapiombo del burrone…
Lo spettacolo, comunque, ancora una volta, era incredibile…senza contare che avevamo il sole a nostro favore, l’ideale per scattare qualche foto decente…
ANTELOPE CANYON WEST COAST
In seguito, ci siamo diretti all’Antelope Canyon, dove ci aspettava un‘escursione con i nativi americani.
Siamo arrivati in anticipo rispetto all’orario della prenotazione, ma fortunatamente, non c’erano molte persone, così ci hanno inserito direttamente nel gruppo, che stava partendo per la visita guidata.

Con le jeep degli indiani, che sfrecciavano a tutta velocità in mezzo alla polvere del deserto, abbiamo raggiunto l’imboccatura del canyon.

Dentro lo slot canyon, la guida ci ha indicato i punti migliori per fotografare al meglio l‘Upper Antelope canyon, raccomandandoci di fare attenzione agli animali velenosi.

E’ stata una visita davvero entusiasmante camminare in mezzo alle rocce levigate dalle mille tonalità….ma dovevamo proseguire per raggiungere un’altra icona del west americano….
MONUMENT VALLEY
Uno dei luoghi che più rappresentano l‘avventura on the road nella west coast americana, è proprio la Monument Valley, un’area gestita dagli indiani Navajo, a cavallo fra Arizona e Utah.…
Ci tenevo proprio a rivedere la Monument Valley, ma raggiungerla ci ha costretto a percorrere oltre 300 km extra, in quanto abbiamo fatto, un tratto dello stesso tragitto, due volte. Senza contare….l’ennesima grave disavventura che ci è capitata…

VISITA GUIDATA CON I NATIVI AMERICANI
Per visitare la Monument Valley, abbiamo deciso fin da subito di partecipare a un tour guidato. Non se ne parlava proprio di inoltrarci nella vallata sabbiosa e piena di dislivelli con la macchina a noleggio. Inoltre volevamo goderci al meglio questo grandioso spettacolo della natura, senza avere preoccupazioni….
Come nell’Antelope Canyon, il tour si svolgeva a bordo di jeep scoperte, e sebbene fosse un divertimento farsi sballottare di qua e di là, a causa dei bruschi saliscendi, alla fine ci siamo ritrovati tutti ricoperti con la polvere rossastra.

Nel corso della visita, una ragazza indiana ci ha raccontato la storia del suo popolo, e a un certo punto, ha anche intonato canti tribali. Nel silenzio della vastità in cui eravamo immersi, ci siamo sentiti, per un momento, trasportare in un’altra realtà, con tanto di pelle d’oca…nonostante le alte temperature.
Ci siamo fermati in vari punti panoramici, e gli spazi erano talmente sconfinati, tanto da sentirci veramente piccoli in tutta questa immensità. Vedere mandrie di cavalli correre liberamente, riassumeva il concetto del viaggio on the road negli Stati Uniti occidentali…

Dopo un paio di ore, siamo tornati al visitor center, per rinfrescarci un po’ e acquistare qualche souvenir....
Prima di andarcene abbiamo dato un ultimo sguardo dalla View, la terrazza panoramica, con il sole in fase calante sulla Monument Valley. Con un nodo alla gola, volevamo imprimerci nella mente e nel cuore, questo paesaggio, così lontano dalla nostra quotidianità, con la speranza di tornarci ancora…

PERDERE LA PATENTE NEGLI STATI UNITI
Soddisfatti della visita, abbiamo ripreso la strada in direzione Flagstaff, ma dopo quasi trecento km, ci siamo accorti di aver perso il portafoglio con la patente dentro…il panico totale ci ha subito attanagliati…
Abbiamo capito di averlo dimenticato sul bancore della cassa al visitor center della Monument Valley, al momento del pagamento degli acquisti.
Dovevamo, però, avere prima la certezza, che non fosse finito in mezzo ai bagagli nel cofano o in qualche altro posto, così abbiamo preferito arrivare a destinazione.
Nel frattempo, mille congetture hanno cominciato ad aggrovigliare i nostri pensieri…e l’ansia stava prendendo il sopravvento….sebbene cercassimo di mantenere la calma e la razionalità.
Se la polizia ci avesse beccato alla guida di una macchina a noleggio senza patente, sarebbero stati guai grossi…
Eravamo incerti se tornare alla Monument Valley o provare a risolvere il problema in un’altra maniera….alla fine siamo arrivati al nostro “potenziale” motel...
FLAGSTAFF
Giunti a Flagstaff, principale centro prima di entrare nel mitico Grand Canyon, abbiamo notato un certo movimento di gente…era sabato sera….e la cosa non prometteva bene…
Trovato il motel prenotato on line, non vedevamo l’ora di prendere possesso della camera, per controllare bene tutti i bagagli, sempre speranzosi di trovare il portafoglio…
Appena messo piede nella reception del motel, l’addetto ci ha subito “aggrediti”, dicendo che aveva già dato la nostra stanza ad altra gente, perchè non è stato in grado di contattarci….
Aveva fatto una pre-autorizzazione sulla nostra carta di debito, utilizzata al momento della prenotazione, e constatato, che non c’erano abbastanza soldi per pagare la stanza, se non ci fossimo presentati.
PRE-AUTORIZZAZIONI SULLE CARTE DI CREDITO E DEBITO
Al momento della prenotazione, capita spesso, di trovare la clausola della pre-autorizzazione. Questa garantisce all’hotel di riscuotere i soldi, qualora il cliente non si arrivi per vari motivi. Nel nostro caso, avevamo utilizzato una carta di debito, ma prima di partire in viaggio, avevamo trasferito i soldi su un altro conto…
Il problema di quel “gentleman” alla reception era avere la certezza di riscuotere i soldi della camera, che come ho detto precedentemente, il sabato sera vanno a ruba…proprio per il gran afflusso di turisti….
Tutto ciò, però, gli è stato comodo, perchè ci ha guadagnato di più, dato che noi avevamo pagato la camera in anticipo, usufruendo di sconti e offerte.
Il “cowboy” della reception, con cui abbiamo avuto l’incontro ravvicinato del terzo tipo, aveva però un po’ la “coda” fra le gambe….(oltre che lo stetson sulla testa con la coda di cavallo raccolta), poichè non aveva atteso molto per prendere questa decisione….ed era corso ai ripari prima….
ALLA RICERCA DI UN ALTRO MOTEL
Ora avevamo due grossi problemi da risolvere…Per prima cosa dovevamo trovare a tutti i costi una sistemazione per la notte. Eravamo troppo esausti e disperati a causa della patente persa…così mi sono attaccata a internet, e fortunatamente, ho trovato subito un altro motel a poca distanza...La scelta ormai era molto limitata, e quella sembrava fosse una delle poche stanze rimaste in tutta Flagstaff…inoltre si stava facendo davvero tardi…
Arrivati al motel, il personale ci hanno proposto di visionare la camera, prima di confermarla… come spesso accade negli Stati Uniti…ma non ci abbiamo pensato due volte e l’abbiamo presa….
Appena entrati nella stanza, abbiamo aperto subito i bagagli, e affannosamente abbiamo setacciato tutto, per giungere alla triste constatazione, che il portafoglio non c’era da nessuna parte...
Eravamo consapevoli, che era facile incappare nella polizia, ci mancavano altri 3000 km da percorrere prima della fine del viaggio….dovevamo decidere attentamente cosa fare, valutando i pro e i contro….
Rischiavamo guai con la legge, senza contare le spese che avremmo dovuto affrontare….Abbiamo deciso di aspettare il giorno successivo..nel frattempo non mi sono data per vinta…
Ho provato a contattare via posta elettronica il Visitor Center della Monument Valley, lasciando il recapito telefonico, la mail e raccontando i fatti….
Speravo che qualcuno ci comunicasse di aver trovato il portafoglio sul bancone. Eravamo disponibili a rifarci trecento km, pur di riavere la patente. Andava bene anche una fotocopia via fax…in tal caso saremmo andati dalla polizia per fare una denuncia…Inutile dire che sarebbe stata una lunga notte…ma i problemi non erano finiti…
TOPI IN CAMERA
Mentre stavo smanettando su internet per risolvere la situazione, con la coda dell’occhio ho visto sfrecciare un topo sul pavimento…mi si sono raddrizzati i capelli dalla paura e dallo schifo….
Mi sono alzata di corsa dal letto, e ho chiuso tutti i bagagli…la sola idea che si intrufolasse in mezzo alle nostre cose o nel letto, non mi ha fatto chiudere occhio tutta la notte….senza contare gli attacchi di panico, che mi sono venuti…a ripensare agli infausti eventi di questa memorabile giornata….
NONA GIORNATA VIAGGIO STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD FLAGSTAFF-LAS VEGAS 658 KM
Inutile dire, che non abbiamo chiuso occhio per tutta la notte…in ogni caso ci siamo alzati con le batterie ricaricate, pronti a prendere in mano la situazione….Di tornare alla Monument Valley non se ne parlava…bisognava proseguire…con tutte le precauzioni.…
Prima però, avevamo un bel discorsetto da fare con il personale del motel riguardo all’ospite indesiderato, che ci siamo ritrovati in camera….l’intento era farci restituire i soldi, come rivincita su tutte le disgrazie, che ci erano capitate il giorno precedente….ma non c’è stato verso….perlomeno ci siamo sfogati in qualche maniera…

GRAND CANYON ARIZONA WEST COAST
Volevamo essere positivi…abbiamo cercato di giocarci l’ultima carta, andando all‘ufficio del turismo dell’Arizona, che si trovava proprio all’entrata del Grand Canyon…

Abbiamo spiegato i fatti a una ragazza disponibile, che ha provato a chiamare direttamente il parco della Monument Valley. Purtroppo, come era da immaginarselo, non avevano trovato alcun portafoglio….in ogni caso abbiamo lasciato i nostri dati…qualora fosse saltato fuori…Una cosa era certa, tornare indietro non sarebbe servito a niente...
Accantonato il “problema” non da poco, ci siamo ripromessi di essere ligi alle regole stradali e di non farci notare dalla polizia….ma non dovevamo entrare in paranoia….avevamo fatto già altri viaggi negli Stati Uniti…le forze dell’ordine non fermano le persone senza motivo….

VISITA AL GRAND CANYON SOUTH RIM
Ci trovavamo in un posto fantastico, e volevamo godercelo pienamente….finchè eravamo nel parco nessuno ci sarebbe corso dietro….bisognava fare un passo alla volta….
La prima tappa è stato il visitor center del Grand Canyon, dove ci siamo documentati sui percorsi da seguire, sebbene questa fosse ben la terza volta che ci venivamo…

Il Grand Canyon è uno spettacolo della natura, e ogni volta che si visita e come se fosse la prima….Seguendo la Desert Drive, abbiamo raggiunto i vari lookout points, fatto delle passeggiate più o meno lunghe, e ci siamo divertiti…sebbene fossimo ancora un po’ scossi per quello che ci era accaduto.

La meta finale della giornata era lontana, così ci siamo rimessi on the road, e km dopo km, abbiamo ricominciato il viaggio dimenticandoci pian piano…di essere senza patente...
DUE GIORNI A LAS VEGAS
Dopo oltre 350 km, finalmente abbiamo cominciato a vedere i primi cartelloni pubblicitari di Las Vegas e in lontananza i grattacieli sfavillanti. La meta era l‘Hotel Excalibur….ma non sapevamo esattamente dove parcheggiare l’auto, così sono entrada da sola a fare il check in, accompagnata perà dalla solita ansia di trovare altre sorprese con le prenotazioni…

E’ da notare, che i grandi hotel della Strip, la via principale di Las Vegas, sono talmente vasti e arzigogolati, che spesso la reception, come in questo caso, non si trova proprio all’entrata…anche perchè esistono diversi accessi…
Dopo aver girovagato, passando in mezzo a negozi, slot machines e casino’, finalmente ho trovato la hall principale.…ma anche un lunga coda di gente davanti al check in…
Fortunatamente, gli impiegati erano veloci, così non ci sono stati intoppi con le formalità…In questo hotel, evidentemente, non avevano fatto una pre-autorizzazione sulla carta di debito. Vista la grandezza dell’hotel, non si preoccupavano certamente se uno arrivava o meno…
HOTEL EXCALIBUR
Ritornata dal resto della famiglia, siamo andati in cerca dell’apposito parcheggio, dove sistemare l’auto per i due giorni successivi….Dopo le migliaia di km percorsi, sentivamo proprio la necessità di una pausa, in questo lungo on the road negli Stati Uniti occidentali…

L’Hotel Excalibur, ha l’aspetto di un castello fatato, con torrette colorate e centinaia di camere…è uno dei più grandi della Strip. La nostra scelta è dipesa soprattutto per le scenografiche piscine all’esterno.
Preso possesso della camera, ci siamo finalmente rilassati, ripensando allo stress della serata precedente…intenzionati a goderci una bella serata spensierata nella città che non dorme mai….
PRIMA SERATA A LAS VEGAS
Nonostante fosse ormai calata la sera, quando siamo usciti dall’hotel siamo stati investiti da un’aria incandescente…tanto, che all’inizio, quasi mancava il respiro…gli sbalzi di temperatura erano micidiali, specialmente quando si usciva dagli edifici dove l’aria condizionata a palla.

Per prima cosa, abbiamo cercato un bel localino dove cenare, incappando in un’ottima steakouse, direttamente sulla strip, così da poter guardare il via vai delle persone.
Infine, ci siamo tuffati anche noi nella mischia, ma la folla era tale, che a tratti, non si riusciva neppure a camminare…Abbiamo dato un’occhiata a tutti i grandi casinò della Strip, entrando nelle loro maestose Hall.

Non ci siamo fatti scappare neppure gli spettacoli, che proponevano all’esterno, per attirare clienti…come quello delle fontane danzant e del galeone che affonda…Eravamo praticamente in un grande parco di divertimenti….per adulti…con un’infinità di negozi di tutti i marchi internazionali, boutique sofisticate, negozi di articoli alimentari, dolciumi….

La stanchezza incombeva ma non abbiamo mollato la presa, proprio per vedere bene Las Vegas By night. Alla fine abbiamo fatto ritorno in hotel alle due di notte…ma sembrava di essere in pieno giorno, con gente ovunque…che continuava a giocare ai tavoli verdi e alle slot machines…
DECIMA GIORNATA VIAGGIO STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD LAS VEGAS
Finalmente un giorno di pausa, senza guidare per miglia e miglia… Per prima cosa abbiamo preso la monorail, un trenino sopraelevato che costeggia la Strip…con varie fermate in prossimità dei casinò principali.
GIORNATA INTERA A LAS VEGAS
Praticamente abbiamo percorso tutto il tragitto di circa sette km, ammirando Las Vegas di giorno, e nonostante l’ora mattiniera, le temperature erano già roventi...per cui ci siamo goduti la corsa al fresco….Al capolinea, abbiamo preso un taxi per raggiungere uno dei due Outlet più grandi di Las Vegas…
OUTLET MALL PREMIUM DI LAS VEGAS
Ci siamo tuffati nello shopping, data la convenienza di acquistare marchi americani direttamente negli States…

Prima, però, ci siamo concessi una colazione in una gelateria rifornitissima dell’Outlet…I negozi erano infiniti, così siamo entrati solo in quelli che ci interessavano….e con nostra fortuna, eravamo capitati anche nei giorni dei saldi del Labour Day…così siamo usciti con le borse piene…ancora increduli degli affari realizzati.…
Entrare nei negozi con l‘aria condizionata a palla, ci ha permesso di rinfrescarci, perchè era proprio caldo...secco fortunatamente…
Negli Stati Uniti è proprio abitudine tenere l’aria condizionata con temperature molto basse, per cui bisogna stare attenti agli sbalzi termici…
Ripreso il taxi siamo tornati sulla Strip, fermandoci all’altezza della torre “Stratosphere”, un po’ più distante dagli altri casinò della strada principale di Las Vegas.

L’idea era salire fino alla piattaforma panoramica a oltre 300 metri di altezza, dove si trova anche una montagna russa…nel vuoto….ma occorreva pagare il biglietto.…inoltre non vedevamo l’ora di goderci le piscine del nostro Excalibur Hotel….
LA PISCINA DELL’HOTEL EXCALIBUR
L’Excalibur Hotel, è uno dei più grandi della strip di Las Vegas, e anche uno dei pochi che hanno le piscine all’esterno…Siccome la sua ambientazione di castello fatato si presta a ospitare i bambini, esistono piscine per le varie fasce di età...

Il panorama era spettacolare, ci trovavamo davanti a una facciata dell’albergo con centinaia di finestre, torrette, un caldo pazzesco, ma finalmente eravamo in ammollo.…

Siamo rimasti a crogiolarci tutto il pomeriggio, ripensando a tutto quello che avevamo già fatto in questo on the road negli Stati Uniti occidentali.…ma molto altro ci attendeva….
FREEMONT STREET LAS VEGAS
Riposati e ritemprati, ci siamo preparati a trascorre l’ultima serata a Las Vegas. Abbiamo deciso di riprendere la monorotaia fino al capolinea, e da lì in taxi abbiamo raggiunto Freemont Street...si tratta del nucleo storico di Las Vegas, dove sono sorti i primi casinò….

Oggi questa area costituisce l’alternativa alla Strip, in quanto una via, Freemont Street, è sovrastata da una volta composta da centinaia di led luminosi.
Appena arrivati, ci siamo ritrovati in mezzo a una folla di gente che camminava in questa strada, ammirando gli spettacoli luminosi e sonori proiettati sulla copertura…..Diverse persone erano appese alla zipline, che percorreva tutta la via a un’altezza vertiginosa.…
C’erano anche concerti live, artisti di strada…ma erano soprattutto le insegne vintage dei casinò a catturare l’attenzione….insomma è stata proprio una bella esperienza…

Tornati nella strip con il taxi, l’abbiamo percorsa tutta a piedi, come la sera precedente, guardando gli spettacoli che i casinò proponevano all’esterno, per attirare potenziali “giocatori“….
Inutile dire che anche questa serata è stata bella lunga….
UNDICESIMA GIORNATA NEGLI STATI UNITI OCCIDENTALI ON THE ROAD LAS VEGAS – TULARE 750 KM
Il nostro soggiorno a Las Vegas, anche per stavolta, era terminato….questa però non era la nostra prima volta, ma speravamo, comunque, di tornarci ancora….
Eravamo pronti a rimetterci on the road direzione California.…c’erano, però, ancora molte cose da vedere e da fare…
FINESTRINO CREPATO
Fatto il check out, siamo tornati dalla nostra bella macchina…che ci aspettava con un finestrino crepato….Evidentemente il problema della patente non bastava, adesso dovevamo preoccuparci anche del vetro lato guidatore….che aveva una leggera riga di 5 cm, verso il bordo della chiusura…
La strada da percorrere era ancora lunga e in alcuni tratti accidentata…senza contare che ci apprestavamo ad attraversare la Valle della Morte….Le alte temperature esterne e l’aria condizionata interna avrebbero potuto agevolare l’allungamento della crepa, o peggio ancora frantumare il vetro…
Sempre con l’animo positivo, ci siamo avviati….verso l’on the road californiano…..sì…perchè la Death Valley si trova solo in parte di Nevada…..
gallery Stati Uniti Occidentali!!