OSAKA COSA FARE ON THE ROAD GIAPPONE
Comincia un’altra giornata on the road in Giappone! Oggi andremo alla scoperta di Osaka, metropoli affacciata sull’omonima baia, e città dei ristoranti e dei divertimenti.
Nonostante le previsioni di un ciclone in avvicinamento, la giornata è iniziata con un bel sole, anche se afosa…La nostra camera nell’Hotel Pagoda si è rivelata molto confortevole e silenziosa, così ci siamo alzati riposati e pronti a lasciare Nara e proseguire il viaggio in direzione di Osaka, a circa 35 km.
OSAKA COSA FARE E VEDERE
Visto la complessità di questa metropoli, il poco tempo a nostra disposizione per esplorarla, ma anche per non perdere tempo alla ricerca dei parcheggi, ho deciso di raggiungere un grandissimo centro commerciale sulla baia, il Tempozan Market Place, vicino all’acquario di Osaka.
Per visitare Osaka era comunque necessario utilizzare la metropolitana, per cui tanto valeva prenderla da lontano…dato che questa zona era abbastanza decentrata, ma ottimamente collegata con il centro.
Sistemata la macchina nei parcheggi sotterranei, speravamo di trovare un bel posto dove fare colazione, ma non erano neppure le nove ed era tutto chiuso. Abbiamo quindi girovagato per le strade vicine, fino a trovare la nostra salvezza, un bel 7/11 Seven Eleven, la nota catena commerciale, dove ci siamo già recati svariate volte in questo viaggio.
Stavolta non ci siamo limitati a comprare cibarie ma le abbiamo anche consumate all’interno, seduti nelle apposite aree del negozio, dove si trovano anche i forni a microonde, tovaglioli ed altre cose…
UMEDA SKY BUILDING DI OSAKA
Soddisfatti, ci siamo diretti verso la stazione della metropolitana, che con due cambi ci ha portati a Umeda, un quartiere moderno con grattacieli spettacolari.

Uno di questi era l’Umeda Sky Building, un edificio avveninistico formato da due torri collegate da una piattaforma panoramica e da due tunnel sospesi, con all’interno le scale mobili. Dalla cima, di oltre 170 metri, abbiamo ammirato il panorama a 360° gradi su Osaka, il suo fiume Yodo e la baia. Il cielo era un rincorrersi di nuvolette belle gonfie che si sarebbero presto scatenate…

Soddisfatti, siamo scesi, anche perchè le temperature erano torride, e ci siamo diretti verso la stazione centrale di Osaka, dove abbiamo gironzolato e poi preso nuovamente la metro per il castello. Disponevamo di un biglietto giornaliero che, mentre lo stavamo facendo ai distributori automatici, ci era stato consigliato da una ragazza giapponese.
CASTELLO DI OSAKA

Il bellissimo castello di Osaka si trova all’interno di un grande parco alberato, circondato da possenti mura e un largo fossato. Si tratta in realtà di una riscostruzione fatta alla fine della seconda guerra mondiale e oggi ospita un museo.

Naturalmente non ce lo siamo fatti scappare, e lo abbiamo visitato, salendo man mano fino alla terrazza, dalla quale si ammirava tutto il parco e i grattacieli circostanti.

DOTONBORI A OSAKA
Ripresa la metropolitana si siamo tuffati nel caotico quartiere commerciale di Dotonbori, strapieno di ristoranti e negozi di ogni genere. Enormi insegne pubblicitarie, fra cui una con un granchio meccanizzato e quella dell’atleta Glico.

La zona è attraversata anche da un canale navigabile sul quale si affacciano ulteriori locali. Ci siamo fatti quindi trascinare dalla folla e dagli odori appetitosi che arrivavano da ogni parte.

Non abbiamo mancato di assaggiare varie specialità gastronomiche, come le polpettine di polpo, le takoyaki, e osservato i venditori farle nelle tipiche piastre con semisfere, dove versavano la pastella.

Abbiamo camminato per km, tante erano le cose da vedere, i passaggi coperti pieni di ristoranti e attrazioni di ogni genere.
SIRENETTA DI OSAKA
Nuovamente con la metropolitana, siamo tornati dove avevamo lasciato la macchina la mattina. Oltre al Tempozan Market Place, qui si trovano l’acquario e un parco di divertimenti con una grande ruota panoramica. Sulla baia era posizionata anche una copia della sirenetta di Copenaghen, naturalmente presa di mira dai visitatori…come noi!
HOTEL A KYOTO
Lasciata Osaka, una cinquantina di km ci separavano da Kyoto, dove siamo arrivati verso le otto di sera. Grazie al navigatore abbiamo trovato subito l’hotel Chatelet Inn Kyoto. Il parcheggio, tuttavia, è stato un po’ un problema, perchè la maggior parte degli alberghi non ne dispone di uno interno, per cui occorre lasciare l’auto in quelli pubblici.
L’hotel si trovava in una grande strada, ma alle spalle c’era un quartiere residenziale, con abitazioni a due o tre piani, in mezzo a un dedalo di dedalo di stradine. Ecco i parcheggi di poche piazzolle si trovavano fra un edifico e l’altro, ed erano quelli con la sbarra che si alzava sotto la macchina, che serviva a bloccarla…
PROBLEMA PARCHEGGIO A KYOTO
Fino ad allora avevamo sempre evitato questo tipo di parcheggio, ma in questo caso non c’era alternativa. Dovevamo per forza lasciare la macchina lì, perchè erano fatti tutti in quel modo.
Prima di azzardarci a posizionare l’auto e bloccarla inserendo nel parchimetro i soldi e far partire quindi il tempo di sosta, volevamo sapere esattamente come funzionava questo metodo….
Ci trovavamo in un posto deserto, sebbene circondati da abitazioni, che parevano disabitate, dato che non c’era una luce accesa all’interno. A un certo punto però è arrivato un ragazzo giapponese che abitava in zona, così gli abbiamo chiesto delucidazioni in merito.
RICHIESTA INFORMAZIONI AL POPOLO GIAPPONESE
Qui è cominciata l’odissea…continuava ad annuire, invece di spiegarci, magari a gesti, cosa fosse scritto esattamente sul parchimetro…Ho provato anche a utilizzare internet per farmi capire, ma niente…non sapeva neppure lui come si dovesse fare, o più probabilmente non sapeva come dirlo a noi…il che era più probabile. Gli ho proposto anche di utilizzare internet in modo tale che traducesse le sue parole….proprio niente!
Rimasti nuovamente soli, illuminati dal lampione, con il parchimetro sotto al naso, eravamo molto titubanti a inserire le monete…
Avevamo capito comunque, che funzionava a tempo, e prima che il termine scadesse si doveva spostare l’auto, prima che rimanesse bloccata, con il rischio di una multa…in Giappone a tal proposito sono un po’ rigidini…
Con il dubbio che ci attanagliava, abbiamo rischiato e pagato per 24 ore, il tempo massimo…Poichè saremo rimasti a Kyoto per tre giorni, spostandoci a piedi, questa era proprio una bella rottura di scatole….
PRIMA CENA A KYOTO
Tornati in hotel, dove avevamo lasciato i bambini e i bagagli, finalmente siamo saliti in camera per sistemarci. Anche a Kyoto avevo prenotato una camera tradizionale giapponese con il tatami per terra e i futon nei quali dormire.

Ormai ci eravamo abituati a questo stile…e non ci dispiaceva affatto!! L’hotel si trovava su una lungo viale, che a quell’ora non era molto affollato, e quindi anche la scelta dove mangiare era limitata.
Così ci siamo incamminati in cerca di un locale che alla fine si è rivelata una nuova esperienza entusiasmante…Ci siamo fermati in un piccolo ristorante familiare, dove facevano i soba in brodo, deliziosi spaghetti di grano saraceno, frittatine arrotolate, le tamagoyaki. Eravamo solo noi, ma con un bel bicchierino di sake, ci siamo subito sciolti, dopo una giornata alquanto frenetica.

MINIMARKET LAWSON E SEVEN ELEVEN
Prima di tornare in camera, abbiamo fatto acquisti in un Lawson, una catena di minimarket, molto diffusi in Giappone, come i Seven Eleven. Poichè gli hotel li ho prenotati senza la colazione inclusa, questo era un ottimo modo per procurarci le cibarie, convenienti e deliziose.
Continua il viaggio a Kyoto con il tifone!!!
Viaggio on the road in Giappone!!