PARCO SEMPIONE A MILANO COSA VEDERE
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vedi Milano a piedi in tre giorni!!
Il Parco Sempione è una delle aree verdi più amate dai milanesi, che lo raggiungono a piedi dal vicino centro storico, passando dal castello sforzesco. Andiamo allora alla scoperta dei suoi angoli segreti, conosciamo la sua affascinante storia e le varie attrazioni che lo completano.
STORIA DEL PARCO SEMPIONE
Al tempo dei duchi Visconti e Sforza, il Parco Sempione era la loro riserva di caccia, chiamata “barcho“.
Durante le varie dominazioni straniere, il parco rimase in stato di abbandono e utilizzato per esercitazioni militari, come lo stesso accadde per il castello sforzesco.

Napoleone, tuttavia, durante il suo regno, decise di creare un parco, che dovesse essere a disposizione dei cittadini. Fu quindi abbellito con monumenti, come l’arco della Pace e angoli scenografici.
Il Parco Sempione rischiò nuovamente di scomparire con l’Unità d’Italia, nel 1861. L’aumento demografico della città, spinse a prendere in considerazione l’idea di lottizzare quest’area, per far posto a nuove abitazioni.
I cittadini, tuttavia, si ribellarono, e nel 1888, il parco venne ridisegnato, dall’architetto Emilio Alemagna, con percorsi pedonali e viali carrozzabili, belvederi e il laghetto centrale.
Finalmente i milanesi ebbero il loro parco cittadino dove rilassarsi e trascorrere il tempo libero.
ARCO DELLA PACE
Sebbene si trovi fuori dai cancelli del Parco Sempione, l’Arco della Pace è considerato comunque parte integrante del parco, grazie anche alla sua arcata scenografica.

L’arco fu voluto, inizialmente, per celebrare la Pace raggiunta con il Congresso di Vienna del 1815.
I lavori iniziarono sotto il dominio di Napoleone, che tuttavia non durò a lungo. Fu edificato in questa posizione poichè qui iniziava la strada del Sempione, dal nome del valico che attraversa la Svizzera. Simbolicamente rappresentava quindi il collegamento fra Milano e Parigi.
Le guerre, purtroppo, non erano finite, e Milano entrò a far parte dell’impero austriaco. L’arco fu completato nel 1838 e alla sua inaugurazione partecitò l’imperatore Ferdinando I d’Austria, l’allora governante del Lombardo-Veneto.
Il monumento è alto 25 metri con una larghezza di 24, ed è in stile neoclassico. Lo caratterizzano tre fornici, dove quello centrale è maggiore, colonne scanalate e capitelli corinzi. I bassorilievi marmorei raffigurano battaglie, eventi storici, statue allegoriche di fiumi e di divinità.
SESTIGA DELLA PACE
Completa l’arco la Sestiga della Pace, una grande scultura bronzea, posta sulla parte alta del monumento. L’opera rappresenta la dea della Pace, che conduce un carro trainato da sei cavalli. La statua è è rivolta verso Milano, proprio a simboleggiare l’entrata della Pace nella città.
La divinità tiene in una mano un ramo d’ulivo e nell’altra un’asta con la figura di Minerva pacifica. Il carro reca delle decorazioni raffiguranti il Genio della fertilità lombarda e il Genio delle belle arti. Si trova inoltra la riproduzione della scrofa semilanuta, uno dei primi simboli della città e due biscioni a rappresentare l’antico ducato dei Visconti.
Completano la parte superiore dell’Arco della Pace quattro vittorie a cavallo che porgono corone di alloro e palme alla dea della pace.
FIERE AL PARCO SEMPIONE
I milanesi elessero fin dall’inizio il parco Sempione come il loro luogo di svago preferito e vi trascorrono ancora oggi molto del loro tempo libero, rilassandosi sui prati, correndo in bicicletta, camminando in mezzo al verde.
Per questo motivo, il parco è il luogo privilegiato di molte manifestazioni culturali e sportive, sia nazionali che internazionali.
Nel 1906, si organizzò, ad esempio, l’Esposizione Internazionale di Milano, il cui tema era incentrato sul mondo dei trasporti. Si dedicò la fiera all’inaugurazione del Traforo del Sempione, non a caso l’ingresso riproduceva proprio l’imbocco del tunnel.
Parteciparono oltre 40 nazioni e furono 225 i padiglioni costruiti per questo scopo, di cui l’unico rimasto è quello dell’Acquario Civico, in stile liberty.
PALAZZO DELL’ARTE E TRIENNALI
Il Palazzo dell’arte, ai margini del Parco Sempione, risale al 1933. Il suo scopo era ospitare congressi e le triennali. Queste ultime sono delle esposizioni internazionali delle arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna che avvengono ogni tre anni.
In anni recenti, grazie alla ristrutturazione operata da Gae Aulenti, all’interno si trovano anche spazi per esposizioni temporanee, una biblioteca e archivio di arte e design moderno, locali e bar affacciati verso il parco e sul tetto.
L’edificio, dalle linee classiche, presenta arcate al piano terra, in direzione del parco, ed è rivestito con mattonelle rosse e granito rosa.
Nel corso dei decenni, tuttavia, il palazzo ha subito varie modifiche architettoniche e gli spazi sono stati adibiti anche per altri usi. Negli anni cinquanda, ad esempio, nel teatro si tenevano le trasmissioni televisive, fra cui “Lascia e Raddoppia” di Mike Bongiorno.
Successivamente, durante gli anni sessanta, c’è stato il Piper, da non confondere con il Piper Club di Roma. Questo era un famoso locale milanese dove si esibivano cantanti italiani del calibro di Patty Pravo e stranieri come Jimi Hendrix.
Il Piper divenne poi, nel corso degli anni settanta, l‘Old Fashion, dal nome del cocktail con whiskey e soda.
Ancora oggi, questo locale, grazie anche ad ampliamenti verso il giardino, è una delle discoteche di tendenza di Milano. Qui le star anche internazionali tengono i loro eventi mondani richiamando l’attenzione della stampa.
BAGNI MISTERIOSI
Passeggiando nel parco del Palazzo dell’arte, ci si imbatte in una curiosa e fantasiosa scultura. Si tratta della fontana di Giorgio de Chirico, realizzata nel 1973, in occasione della XV Triennale di Milano.
De Chirico fu uno degli esponenti più importanti del Surrealismo e della Metafisica. Rappresentò con le sue opere i sogni e visioni oniriche in ambientazioni reali, sebbene deformati, con colori e oggetti fuori contesto.
Con questa opera l’artista ha voluto ricreare uno scorcio del suo mare greco e di come lo vedeva lui quando era bambino.
La scultura si compone di una vasca curvilinea, lunga 23 metri e profonda 50 cm. All’interno sono collocate due mezze figure di nuotatori, un trampolino, una palla a metà, una cabina, un cigno di proporzioni maggiori mentre all’esterno, sul prato, si trova un pesce.
Ciò che spicca è anche il fondo della piscina, che è decorato con linee a zig-zag, ocra e marroni, a simboleggiare i segni sulla sabbia lasciati dalle onde.
Dopo varie ristrutturazioni, ciò che oggi si vede è in parte una copia, poichè i due nuotatori in pietra e il pesce si trovano al Museo del Novecento, in piazza Duomo.
Sotto la rampa della scala elicoidale del museo, infatti, in una scenografica posizione, oggi è possibile ammirare da vicino queste sculture, al riparo delle intemperie e di atti vandalici.
TORRE BRANCA
Nel paesaggio del Parco Sempione è facile notare, fra le cime degli alberi, una strana costruzione metallica. Si tratta della Torre Branca, risalente al 1933. In origine, il suo nome era Torre Littoria, poichè fu Mussolini a volerla in occasione della V Triennale di Milano.

L’architetto e designer Giò Ponti si occupò della progettazione, e in soli due mesi portò a termine i lavori. La struttura, che è alta 108 metri, si presenta con una pianta esagonale.
Un tempo, in cima, si trovava un ristorante con alcuni tavoli, un belvedere e un faro luminoso girevole, che poi fu sostituito con l’antenna dell’EIAR, l’attuale Rai, radio televisione italiana.
La torre rimase in stato di abbandono per quasi due decenni, fino a quando la distilleria Branca finanziò i lavori di ristrutturazione.
Attualmente questo è uno dei punti panoramici più alti della città, dopo naturalmente i vari grattacieli moderni. Un veloce ascensore conduce quindi alla postazione panoramica coperta, mentre il ristorante si trova ora alla base della struttura.
ARENA CIVICA
A fare da contraltare al Palazzo dell’arte, è l’arena Civica, dedicata alla memoria di Gianni Brera, il noto giornalista sportivo. Questo impianto è molto amato dai milanesi, anche perchè ospita gli allenamenti della terza squadra di calcio di Milano, il Brera.
La storia dell’arena comincia in epoca napoleonica, in seguito allo smantellamento delle fortificazioni spagnole. Nel grande vuoto che si era creato si innalzò, quindi, questa struttura dove organizzare feste e celebrazioni.
La forma scelta era quella di un grande anfiteatro romano, quindi ellittica, al fine di accogliere almeno 30.000 spettatori. Quattro sono le porte principali, poste ai lati, fra cui l’ingresso trionfale decorato con colonne doriche e un timpano con bassirilievi. Su un lato si trova anche la loggia reale, parte integrante della Palazzina Appiani.
All’inaugurazione del 1807 partecipò anche Napoleone e in quell’occasione fu organizzata una grande battaglia navale, detta naumachia. L’acqua utilizzata era quella di uno dei canali interni del Naviglio, che a quel tempo scorreva lì vicino.
L’arena fu utilazzata anche per celebrazioni, spettacoli di varia natura, fra cui il circo di Buffalo Bill. Nel Novecento, si cominciarono a disputare campionati italiani di ciclismo e di calcio, gare di atletica leggera e concerti internazionali, come tutt’ora avviene.
ACQUARIO CIVICO MILANO
A pochi passi dall’Arena Civica di Milano, si trova l’Acquario Civico, all’interno di un bel edificio in stile liberty, decorato con maioliche verde acqua, fregi e statue marine.

Sorto in occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano, nel 1906, è anche l’unica struttura rimasta di questa fiera. Questo è il terzo acquario più antico d’Europa, e grazie a ristrutturazioni, è allo stesso tempo moderno e interessante.
Un percorso espositivo guida alla scoperta delle varie aree, nelle quali sono organizzate diverse attività didattiche e mostre. E’ frequentato soprattutto dalle scolaresche, che conoscono le differenti specie ittiche nazionali sia lacustri che marine.
Salendo sulla terrazza panoramica è possibile inoltre ammirare il panorama sul Parco Sempione.
SCULTURE E COSTRUZIONI MODERNE
Nel Parco Sempione, è facile imbattersi in particolari installazioni e sculture messe a disposizione dei visitatori.
ACCUMULAZIONE MUSICALE E SEDUTA
Camminando in mezzo al Parco Sempione, all’altezza del Palazzo dell’Arte, ci si ritrova davanti a una scultura, che potrebbe passare inosservata, anche a causa dei graffiti e sfregi che l’hanno rovinata. Si tratta dell’opera “Accumulazione Musicale e Seduta”, dell’artista francese Arman.
Lo scultore la realizzò in occasione della XV Triennale di Milano, del 1973, al fine di essere fruibile anche dal pubblico. Si presenta come un anfiteatro in cemento, nel quale sono incastonate sedie di metallo, dagli stili differenti. Di fronte è posto anche un piccolo podio, con decori di calchi di strumenti musicali.
TEATRO CONTINUO
Come l’anfiteatro, anche il Teatro Continuo, risale alla Triennale del 1973. La struttura moderna e lineare, progettata da Alberto Burri, si compone di una semplice piattaforma rialzata, con sei pannelli rotanti ai lati, che fanno da quinta.
Il Teatro Continuo è situato sul tracciato che corre fra l’Arco della Pace e il castello sforzesco, in modo da inquadrarli come fosse una cornice.
La struttura che si vede oggi, però, non è quella originale, in quanto, nel 1989, fu smantellata perchè ormai rovinata e in stato di abbandono, nonostante il disappunto di Burri.
In occasione dell’Expo del 2015 si decise di ripristinare il Teatro Continuo, ma stavolta furono molti milanesi e la critica a non esserne contenti, poichè a loro dire, deturpava il paesaggio.
Lo scopo di questa scena, tuttavia, è quello di essere utilizzato liberamente sia dai singoli cittadini che per spettacoli artistici pubblici.
BIBBLIOTECA COMUNALE
La Bibblioteca Comunale del Parco Sempione si trova in quello che era il Padiglione di Soggiorno, creato per la X Triennale. Nel 1954, infatti, in occasione di questa fiera, un gruppo di architetti, con il contributo di un cementificio, progettarono questa costruzione quasi circolare.
Composta da ampie vetrate, di varie altezze e un tetto in calcestruzzo, aveva lo scopo di richiamare alla mente una capanna di vetro posta in mezzo alla natura. Con queste idee innovative e un’architettura all’avanguardia il progetto fu premiato e rimase nel parco.
Al termine della fiera gli autori donarono al Comune l’edificio, che lo trasformò in una moderna e funzionale biblioteca. La sua ampia sala infatti riceve una giusta illuminazione naturale, grazie all’inclinazione del tetto, che è composto da elementi sovrapposti.
Nello spazio esterno si trova la particolare scultura “Grande Motivo” di Francesco Somaini, che ricorda una persona che legge. Sul muro corre inoltre un rilievo in marmo di Mauro Reggiani e un’opera in cemento di Umberto Milani.
PONTE DELLE SIRENETTE
Passeggiando per il parco Sempione, in prossimità del laghetto, ci si imbatte nel bellissimo ponte delle Sirenette. Venne costruito nel 1842 per attraversare un canale interno dei Navigli, e fu deidicato all’imperatore d’Austria Ferdinando I.
Questo fu il primo ponte in ghisa di Milano, che inizialmente possedeva molti fregi e decorazioni, come ancore, cigni e teste di leone.
Con l’interramento delle vie d’acqua secondarie della città, nel 1930, il ponte venne trasferito nel parco. Lo spostamento e i bombardamenti delle guerre causarono tuttavia molti danni, e due sirenette andarono perdute. Interventi successivi di ripristino modificarono la tipologia dei materiali, come ad esempio la balaustra che venne rifatta con tubolari in ferro.
Le sirenette erano soprannominate “sorelle Ghisini“, e diventarono famose fra gli innamorati, che le accarrezzavano in segno di portafortuna.
Nell’ottocento il ponte fu duramente criticato dai puritani, poichè consideravano le sirenette troppo “scoperte”. Oggi invece è una bella sorpresa attraversarlo. Così immerso in mezzo alla vegetazione del parco, regala una bella sensazione di pace e tranquillità e richiama alla mente un’epoca passata.
PIANTE E FIORI DEL PARCO
L’ oasi naturale del parco del Sempione, non è la più grande della città, ma è quella più vicina al centro storico. Sono molte le specie di alberi e piante che fioriscono, in quasi tutte le stagioni, così non è difficile scorgere qualche particolare angolo colorato e affascinante.
MONTE TORDO
Quando il parco venne progettato, seguendo lo stile di un giardino all’inglese, senza linee rette e aiuole geometriche, si decise anche di movimentarlo un po’ in altezza. Innalzarono quindi una collinetta, chiamata Monte Tordo, sulla quale si trovano ora la Biblioteca Comunale e il Monumento a Napoleone III.
La statua equestre di Napoleone fu voluta per celebrare il sovrano francese e ricordare il suo contributo alla vittoria italiana contro gli austriaci. Purtroppo, fazioni politiche opposte non si trovarono d’accordo a collocarla nel parco fino al 1927. Rimase infatti per oltre 40 anni nel cortile dell’Archivio di Stato.
FONTANA ACQUA MARCIA
Nella zona dell’Arena Civica si trova un’antica fontana, detta “dell’acqua marcia“. Oggi l’acqua leggermente solfidrica, con una temperatura di 16 gradi, non è più considerata potabile.
Le prime fonti storiche, che riportano di questa acqua miracolosa, risalgono al V secolo d.C. quando era considerata curativa per determinate malattie, come quelle relative al fegato.
La fama delle qualità portentose dell’acqua marcia rimase fino al Novecento, così durante il fascismo vennero erette delle fontane apposite, in modo da raccogliere agevolmente questa acqua.
Di queste fonti, tutte ottagonali, ne sono rimaste solamente tre a Milano. Una è quella del Parco Sempione, una si trova in via Piceno, ma è chiusa, e una in Piazza Sant’Angelo. Quest’ultima è abbellita con una scultura bronzea di San Francesco nell’atto di parlare agli uccellini.
La fontana del parco è conosciuta ache come Montecitorio, poichè qui si ritrovano molti milanesi a parlare di politica.
VEDOVELLE DI MILANO
Milano vanta oltre 400 fontanelle di acqua potabile sparse un po’ ovunque, e quindi anche nel parco Sempione. Furono realizzate in ghisa nel 1931 e dipinte in verde.

Secondo la tradizione sono chiamate anche “vedovelle” dai milanesi, a causa del rumore che produce l’acqua cadendo, richiamando il pianto incessante di una vedova. Ma sono dette altresì “draghi verdi” per la forma dell’imboccatura a testa di drago.
Le fontanelle sono sprovviste di rubinetto, per cui l’acqua è a getto continuo. Viene in ogni caso recuperata con le fognature e reimpiegata per l’irrigazione. La vedovella più antica si trova in Piazza della Scala, ed è abbellita da una a mosaico con una bocca di drago.
Porta Nuova e Piazza Gae Aulenti!!