SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 giorni
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Sicilia cosa vedere on the road in 7 giorni, alla scoperta dell’isola più grande del Mediterraneo…Questo itinerario si è svolto a cavallo fra febbraio e marzo, e quindi in bassa stagione turistica. Se da un lato siamo stati fortunati per non aver trovato confusione, dall’altro le temperature non sono state molto clementi, a causa di una perturbazione di aria gelida proveniente dal nord…..
Non si può certamente avere tutto, e in ogni caso la Sicilia si presta ad essere una meta fruibile in ogni stagione, ma come spesso accade anche per la Sardegna, si associa queste terre alle vacanze estive.
La gran varietà paesaggistica, culturale e artistica hanno confermato la nostra scelta e reso ogni giorno entusiasmante e ricco di sorprese….e ci hanno rinfrescato la memoria su un precedente viaggio fatto in camper.
PRIMO GIORNO SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 129 KM
ARRIVO IN SICILIA
Partiti da Ronchi dei Legionari con il volo Ryanair delle sei, in fase del decollo siamo incappatti subito in mezzo a un temporale, scatenatosi proprio in quel momento…senza dubbio un segno di buon auspicio….
Questo sommato all’Etna in eruzione che ci stava aspettando a Catania, non poteva che confermare l’esatta tempistica del nostro viaggio…
NOLEGGIO AUTO IN SICILIA
Dopo un volo di un’ora e quaranta minuti, siamo atterrati all’Aeroporto di Catania Fontanarossa, dove il clima era fortunatamente mite.
Recuperati i trolley, il cui costo di imbarco è stato maggiore dei nostri biglietti, ci siamo diretti al banco del Rent a Car Sicily, per recuperare il veicolo prenotato on line. Come detto in precedenza, le coincidenze astrali non ci erano affatto favorevoli….infatti avevo dimenticato a casa la carta di credito con cui avevo effettuato la prenotazione…..
Fare un’altra prenotazione, annullando la precedente, che comunque era da pagare lo stesso, non era possibile, poichè tale operazione sarebbe stata più dispendiosa. E’ da notare che solo on online e, con un certo anticipo, è possibile usufruire di sconti e agevolazioni….
Per risolvere il problema abbiamo stipulato un’assicurazione kasko completa, lasciando però anche un deposito cauzionale di 250 euro in contanti. Non serviva per i danni, ovviamente, ma in caso di restituzione dell’auto con il serbatoio non completamente pieno fino all’orlo o in caso di perdita delle chiavi.
Con la luna di traverso, ci siamo diretti al parcheggio dove, anche per venirci incontro per il disguido, ci hanno consegnato una Fiat Tipo, un modello di categoria superiore a quello scelto inizialmente….tanto per vedere il bicchiere mezzo pieno….
HOTEL CATANIA
Impostato il navigatore, abbiamo raggiunto il primo hotel del viaggio, che si trovava a dieci km di distanza, proprio in centro a Catania. Siccome le strade erano a senso unico, abbiamo rifatto il giro varie volte prima di riuscire a localizzarlo….anche perchè si mimetizzava in mezzo ai palazzi e non c’era proprio la classica insegna di hotel all’esterno a indicarlo….
Si trattava, infatti, del Moonlight Hotel & Suites, posto al secondo piano di uno storico palazzo, all’interno del quale si trovavano anche altre attività simili. Sistemata la macchina in un parcheggio pubblico in una corte circondata da edifici, e lasciate le nostre cose in hotel, siamo andati in una pizzeria addocchiata durante il nostro girovagare con la macchina.
Sebbene fossero ormai le undici di sera, in giro c’era ancora molta gente che mangiava, così non abbiamo avuto problemi a rimediare il nostro primo pasto in Sicilia….

Una tipica pizza “addobbata” con peperoncini e un piatto di gnocchi alla Norma, con melanzane fritte, basilico e ricotta salata hanno sancito anche l’inizio della nostra avventura culinaria in terra sicula.

Soddisfatti, prima di tornare in albergo, tanto per prendere dimestichezza con il luogo, abbiamo percorso tutta la Via Etnea, la strada centrale di Catania, sulla quale si affacciava anche il nostro hotel. Siamo arrivati fino a Piazza del Duomo, con al centro la fontana dell’elefante e naturalmente lo scenografico Duomo ben illuminato….
SECONDO GIORNO IN SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 115 KM CIRCA
COSTA DEI CICLOPI SICILIA COSA VEDERE
Nonostante le previsioni del tempo viste, al nostro risveglio abbiamo trovato il sole che splendeva e temperature gradevoli. Eravamo quindi speranzosi che si fossero sbagliati…e che avremmo avuto bel tempo anche per il resto della settimana…
Prima di andarcene dall’hotel, non ci siamo fatti scappare la colazione, che era compresa nel prezzo della camera, degustando così dolcetti e biscotti tipici al pistacchio, mandorle e cioccolato.
Essendo sabato, al momento di iniziare il nostro on the road, non abbiamo trovato traffico, abbiamo così, momentaneamente, salutato Catania.
Ci siamo diretti a nord sulla Riviera dei Ciclopi, un tratto di costa di circa 12 km, caratterizzato da suggestive formazioni rocciose di origine vulcanica. I nomi di varie località, come Aci Castello, Aci Trezza e Acireale comprendono il prefisso Aci, che ricorda un antico fiume, sommerso nel corso del tempo dalla lava dell’Etna, che sovrasta naturalmente tutta l’area.
Nei giorni precedenti il nostro arrivo, il vulcano simbolo della Sicilia, aveva dato in “escandescenza”, tuttavia durante tutta la nostra permanenza, non abbiamo assistito a nessuna sua “manifestazione”…
ACI CASTELLO
Da come si evince dal nome, questa località è nota per lo scenografico castello normanno posizionato su uno scuro sperone roccioso a ridosso del mare. Dalla sottostante piazzetta si scorge invece tutta la costa, fino ai famosi faraglioni di Aci Trezza.

ACI TREZZA
Questo borgo richiama alla mente il romanzo di Giovanni Verga “I Malavoglia”, e vi si trova infatti la Casa del Nespolo, che ha ispirato lo scrittore per scrivere la sua storia.
Gli otto faraglioni di Aci Trezza, secondo l’Odissea di Omero, costituiscono le pietre che Polifemo scagliò contro Ulisse. L’isola Lachea, invece, sarebbe l’isola delle Capre, sulla quale approdò l’eroe, oggi fa parte assieme alle spettacolari formazioni laviche, dell’Area Marina Protetta.

ACIREALE
Proseguendo verso nord, sempre sulla costa, si giunge a Acireale, il cui centro storico, in realtà, è posto su una specie di altopiano. Questa cittadina è nota anche per il suo carnevale, considerato uno dei più fastosi della Sicilia.
Caso vuole, che siamo capitati proprio durante i giorni in cui si sarebbero dovuti svolgere le famose parate dei carri allegorici… A causa Covid questo anno è stato però spostato a primavera…quando si dice la fortuna….

Ci siamo limitati a percorrere il viale centrale, visitare la Basilica di Santa Maria SS. con la bella piazza pavimentata con decorazioni in pietra lavica e marmo bianco, sulla quale scorrazzavano felicii bambini vestiti in maschera…

Poco più avanti, si trova la bella Basilica di San Sebastiano, preceduta dalla scenografica balaustra sormontata da statue. In un edificio comunale adiacente, abbiamo avuto modo di visitare una mostra, nella quale erano esposti i modellini dei carri di carnevale realizzati negli anni precedenti.
SALITA SULL’ETNA
Era il momento di andare a trovare “Mongibeddu” come i siciliani chiamano l’Etna, così abbiamo imboccato la strada che si innerpicava sulle sue pendici. Questo vulcano di 3357 metri, è il più alto d’Europa.

Nel nostro caso, ci siamo limitati a percorrere la strada che porta fino al Rifugio Sapienza, con varie tappe intermedie per ammirare il panorama. Nonostante il sole splendente, spirava un’aria polare, e a tratti abbiamo trovato anche la neve.
Le pendici dell’Etna sono perlopiù disseminate di vigneti, coltivazioni di mele, pistacchi, poi man mano che si sale, il paesaggio diventa brullo e arido.

Nel parcheggio del Rifugio Sapienza, a 1900 metri, si trova anche la funicolare che porta fino a 2500. Da quel punto è possibile proseguire a piedi fino al cratere principale. Esistono tuttavia dei tour organizzati con fuoristrada e guide esperte.
Come accennato, per noi è stato sufficiente fermarci a quell’altezza e gironzolare attorno ai due suggestivi crateri Silvestri, che si sono formati nel 1892. Tanta era l’aria, che in alcuni momenti era quasi impossibile camminare, soprattutto per non farci “scippare” il telefonino o macchina fotografica….
Completamente congelati, siamo tornati in macchina e cominciare la discesa, seguendo vari tornanti. A Zafferana Etnea abbiamo deciso prendere l’autostrada perchè si era fatto troppo tardi…

ISOLA BELLA TAORMINA
Siamo usciti a Giardini Naxos, una località che prende il nome da quello di un’antica città greca e dai fiorenti agrumeti della costa, chiamati solitamente “giardini”. In pochi km abbiamo raggiunto l’Isola Bella, parcheggiando nei pressi della funivia che sale a Taormina.

Tramite una scalinata, siamo scesi nella baia in mezzo alla quale si trova l’Isola Bella. Si tratta di un isolotto collegato con una striscia di sabbia e ghiaia, sul quale si trova un giardino mediterraneo, chiuso al momento della nostra visita. Con una barchetta è possibile accedere anche alla Grotta Azzurra, ai piedi di uno dei promontori della baia, che è anche una riserva naturale.

TAORMINA SICILIA COSA VEDERE
Siamo saliti poi a Taormina, con ripidi tornanti, e passando tunnel scavati nella montagna, arrivando al Parcheggio di Porta Catania.Vista la posizione di Taormina, hanno pensato bene a realizzare parcheggi multipiano, proprio per evitare problemi ai visitatori e agli abitanti.

Imboccato Corso Umberto I, da Porta Catania ci siamo ritrovati esattamente nella famosa piazzetta di Taormina, Piazza IX Aprile, sulla quale si affacciava anche il nostro Bed & Breakfast Villa Mabel. Si tratta di un edificio caratteristico con camere ben arredate e con ogni comodità. Le nostre avevano una bella vista proprio sulla piazza pavimentata a scacchi e il corso centrale.

Fatto il check in, ci siamo affrettati a fare un giro esplorativo. Il mio intento era visitare il Teatro greco di Taormina, ma quando l’ho raggiunto stavano ormai chiudendo…
Siamo andati allora nei Giardini Comunali di Taormina, un tempo appartenuti a una nobildonna inglese che sposò il sindaco di allora. Presentano uno stile prettamente inglese, con aiuole ben definite e strane costruzioni in mattoni e legno chiamate “victorian follies”.
Ciò che affascina soprattutto di questo parco delle delizie è lo splendido panorama della costa sottostante dei Giardini Naxos.

Purtroppo il sole stava tramontando, e si era alzata un’aria gelida, che non faceva presagire niente di buono…Tornati nella piazzetta, dove fino ad allora, c’era stata una festa di carnevale, con schiere di bambini vestiti a tema, ci siamo messi alla ricerca di un posto dove cenare.
Proprio a causa del tempo che stava peggiorando, la maggior parte dei visitatori mordi e fuggi se ne sono andati, così il centro storico si è rapidamente svuotato. E’ terminata così la nostra prima giornata on the road in Sicilia….

SECONDO GIORNO IN SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 322 KM
TEATRO GRECO DI TAORMINA SICILIA
Il mattino successivo non ci aspettavamo di trovare il sole, e la cosa ci ha stupito, visto che la notte aveva pure piovuto. Dopo una buona colazione compresa nel prezzo della camera, abbiamo deciso di ritentare con il teatro di Taormina, che stavolta era aperto.

Eravamo anche i primi ad entrare, così ce lo siamo goduti per benino. Il cielo terso ci ha permesso di fare belle fotografie e ammirare con calma questa imponente struttura e i panorami sulle montagne circostanti, la costa e il maestoso Etna.

Il Teatro greco o antico è stato costruito dai Greci nel III secolo a.C., ma in seguito i romani lo riedificarono e lo ampliarono. Ancora oggi è utilizzato per spettacoli musicali e eventi di vario genere, oltre ad essere una delle attrazioni principali di Taormina.

Tornati al nostro albergo per riprendere i trolley, abbiamo passeggiato nuovamente per la via centrale con i negozi ancora chiusi fino alla piazzetta che a quell’ora era deserta e silenziosa….

CEFALU’
La prima meta della giornata era Cefalù, a oltre 200 km, che abbiamo raggiunto con l’autostrada. Dato che era domenica, non c’erano praticamente macchine per la strada, ma il tempo è peggiorato man mano che ci siamo avvicinati.
Abbiamo oltrepassato varie località turistiche, visitate nel viaggio precedente, come Messina e lo stretto, Milazzo e il suo promontorio dal quale salpano i traghetti per le isole Eolie, Tindari con la bella spiaggia dorata e il santuario della Madonna Nera…
Come accennato, arrivati a Cefalù spirava un’aria fredda e il cielo era minaccioso, ma non ci siamo arresi e siamo andati alla riscoperta del suo nucleo storico. Siamo incappati subito nel lavatoio medievale, che si trova alla fine di una scalinata in pietra lavica. Le vasche scolpite nella roccia accolgono l’acqua di un fium, che sfocia poi in mare aperto.

Poco più avanti la Porta Marina conduce alla spiaggetta con le barche dei pescatori, una location del film “Nuovo cinema paradiso” di Giuseppe Tornatore.
Passeggiando, si arriva al Molo che si allunga in mare e sul quale è possibile salire per ammirare tutta Cefalù sovrastata dall’enorme rocca calcarea. Su di essa si trovano i resti di un‘antica fortezza e le rovine del tempio di Diana.

Il fulcro di Cefalù è sicuramente la sua maestosa cattedrale che comprende vari stili architettonici, dall’arabo al bizantino e normanno. Troneggia su una scalinata, dove spiccano le sue due altissime torri a cuspide. La piazza è il centro vitale della cittadina ed è costellata di locali e decorata con svettanti palme, che le danno un’aria orientaleggiante.

MONREALE PALERMO
Pochi km, e siamo arrivati anche a Palermo, ma abbiamo fatto una deviazione per raggiungere Monreale. Il nostro obiettivo era la Cattedrale, nota soprattutto per i suoi spettacolari mosaici. Non ci siamo accontentati di visitarla dentro, ma siamo saliti anche sul tetto.

Seguendo il percorso, si attraversano vari ambienti fino ad arrivare alle terrazze panoramiche, che si affacciano sia sul chiostro interno che sulla piazza principale di Monreale. Abbiamo avuto modo di ammirare dall’alto anche la cosiddetta “conca d’oro”, la pianura nella quale è posizionata Palermo.

Prima di tornare in città, siamo passati per il parco della Favorita, alle pendici del Monte Pellegrino, costeggiando lo stadio comunale Renzo Barbera e altre strutture. Ci siamo fermati a vedere dall’esterno, la particolare Palazzina Cinese, voluta dal re Ferdinando III di Borbone alla fine del 1800. Il suo stile architettonico orientaleggiante rispecchiava i gusti dell’epoca, e ancora oggi è molto appariscente e scenografico.

MONDELLO PALERMO
Venire in Sicilia e non vedere la spiaggia più famosa dell’isola, dove fanno praticamente il bagno tutto l’anno, non ci sembrava giusto…peccato che le temperature erano gelide, il cielo minacciava pioggia e spirava un forte vento….nonostante tutto abbiamo assistito lo stesso al bagno di uno spericolato “visitatore”, che fattosi coraggio si è tuffato in mezzo alle onde agitate…..

Quello che spicca è, però, lo stabilimento a palafitta liberty, costruito nel 1913, e conosciuto anche come “Charlestone”, dal nome del ristorante che in passato era all’interno, oggi sostituito con un’altra gestione.
La struttura color crema con decorazioni orientali, vetrate colorate risalta in mezzo alla baia e affascina allo stesso tempo. Rimanda infatti all’epoca, quando gli aristocratici si costruirono le loro residenze di villeggiatura. Ancora oggi è possibile vedere numerosi edifici e ville in stile art-nouveau, immersi nella rigogliosa vegetazione.

Questa volta ci siamo risparmiati la salita al Monte Pellegrino, che separa Mondello da Palermo, dove in cima si trova il santuario di santa Rosalia, visitato la volta precedente.
ARRIVO A PALERMO
Era ora di dirigerci all’Hotel Ibis Styles Palermo Cristal, situato proprio in centro. Lasciati i bagagli alla reception, abbiamo messo l’auto in un parcheggio sotterraneo nei dintorni. Ci siamo sistemati anche noi, per poi tuffarci nella vita notturna di Palermo.
A pochi passi, abbiamo raggiunto Via Maqueda, la principale strada pedonale cittadina, costellata di ristoranti e negozi. Siamo sbucati proprio all’altezza del neoclassico Teatro Massimo, in quel momento ben illuminato.
Di posti dove mangiare c’era proprio l’imbarazzo della scelta, alla fine ci siamo gustati tipiche specialità siciliane, fra cui arancini, panelle ossia frittelle di farina di ceci, sfincioni che erano focacce con vari ingredienti, e involtini siciliani…

Prima di tornare in albergo, abbiamo raggiunto i 4 canti, che è il punto dove si incontrano i quattro quartieri di Palermo, contraddistinto da quattro palazzi decorati con fontane e statue.
TERZO GIORNO IN SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI
Riprese le forze e fatta una soddisfacente colazione in hotel, compresa con la camera, il nostro tour in giro per Palermo è iniziato. Il tempo era un po’ variabile, ed eravamo speranzosi che tale sarebbe rimasto fino alla sera…
PALERMO DOVE ANDARE
Qui di seguito è descritto l’itinerario indicativo, che abbiamo seguito per cercare di vedere un po’ tutte le principali attrazioni della città, sempre ricordando che a Palermo eravamo già stati.
PRIMA PARTE ITINERARIO PALERMO
La prima tappa è stato il Mercato del Capo, con le sue variopinte bancarelle di frutta e verdura, fino ad arrivare alla Cattedrale, visitata anche all’interno.

A poca distanza, è stata la volta del Palazzo dei Normanni, e la sua Cappella Palatina completamente rivestita di mosaici dorati.

Dopo aver visitato le belle stanze del palazzo, dove trovano posto anche uffici regionali, siamo entrati nei relativi giardini con enormi alberi di baniano o ficus.

Attraversato Porta Nuova, decorata con le monumentali statue dei mori, e dopo un lungo percorso, siamo arrivati alle catacombe dei cappuccini. Nel frattempo è scoppiato il diluvio universale e le strade si sono riempite di acqua, così ci siamo fatti un bel bagno pure noi…Fortunatamente è durato poco, ma il tempo è rimasto incerto e freddino….

Un’altra bella camminata, ci ha condotti al Castello della Zisa e il suo parco, nei pressi, abbiamo deciso di fare una pausa ristoratrice a base di arancine, (femminile e non maschile come a Catania), pannelle, hamburger…

SECONDA PARTE ITINERARIO PALERMO SICILIA COSA VEDERE
Ripreso il cammino, siamo ripassati per il mercato del Capo, e attraversato Via Vittorio Emanuele, la via più antica di Palermo, ci siamo ritrovati nel mercato di Ballarò, molto animato con bancarelle e ristorantini affollati. In questo quartiere si trovano molte chiese come quella del Carmine con l’appariscente cupola maiolicata.

Raggiunta la stazione centrale di Palermo, su Piazza Giulio Cesare, abbiamo imboccato via Lincoln, sulla quale si trova l’oasi verde dell’Orto Botanico, visitato la volta precedente. Siamo andati poi nello scenografico parco all’inglese di Villa Giulia e a breve distanza al Foro Italico, un parco affacciato sul lungomare. La vista era insuperabile e abbracciava tutta la baia fino al promontorio del Monte Pellegrino.

Ci siamo immessi, poi, nella Kalsa, l’antico quartiere arabo di Palermo. Dopo la sconsacrata chiesa di Santa Maria dello Spasimo, con la navata centrale a cielo aperto, siamo arrivati in piazza Magione, con i resti di edifici bombardati durante la seconda guerra mondiale. Questo è stato un luogo molto amato dai giudici Falcone e Borsellino, e quest’ultimo ci era anche nato.

Visitata la Chiesa della Magione, con il suo piccolo chiostro, ci siamo diretti a Piazza Marina che comprende il giardino Garibaldi e i magnifici ficus giganti. A poca distanza, si trova la Cala, il porto turistico della città.
Seguendo varie stradine ci siamo immessi nel quartiere della Vucciria, famoso per un altro mercato cittadino. Siamo sbucati davanti alla Chiesa di san Domenico con la grande piazza sulla quale svetta la colonna dell’Immacolata.
TERZA PARTE ITINERARIO PALERMO SICILIA COSA VEDERE
Ormai esausti, prima che il sole calasse, siamo riusciti ad ammirare la splendida piazza Pretoria e la fontana della “vergogna”, soprannominata così per le nudità delle statue…. Nella piazzetta adiacente, siamo entrati anche nella chiesa di San Cataldo, caratterizzata dalle tre cupolette rosse dai richiami arabi.

Il giro è terminato proprio nel punto raggiunto la sera predente, con la nostra passeggiata fatta dopo cena, ossia ai Quattro Canti, Si tratta di una scenografica piazza, collocata all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo, ossia Via Maqueda e via Vittorio Emanuele.

Si caratterizza per i quattro palazzi che la delimitano, le cui facciate sagomate sono ricoperte di decorazioni, statue e fontane. Non ci è restato altro che concludere la lunga giornata proseguendo su Via Maqueda, dove siamo tornati al ristorante della sera precedente nel quale avevamo mangiato bene….
SET CINEMATOGRAFICI IN SICILIA COSA VEDERE
Nel corso della giornata, ci ha stupito il fatto di trovare in giro per Palermo diversi set cinematografici, sia di produzioni regionali che nazionali e anche internazionali.
Non a caso, nell’hotel di fronte al nostro, il Grand Hotel et des Palmes, alloggiava in quel momento l’attore turco Can Yaman, che girava “Viola come il mare”, una fiction per Canale 5. Davanti alla chiesa di San Cataldo c’erano invece le riprese del film “La stranezza” con Ficarra & Picone e Toni Servillo…
Questo accade in varie parti della Sicilia, e molte sono le produzioni che la scelgono come sfondo delle vicende e delle storie immortalate nelle pellicole…
Non a caso, anche noi stavamo per raggiungere i luoghi più amati di una longeva fiction di Rai Uno….che forse ci ha spronato proprio a ritornare in questa meravigliosa isola….
QUARTO GIORNO IN SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 214 KM
GIBELLINA VECCHIA
Il nostro on the road in Sicilia è ricominciato lasciando Palermo, e inoltrandoci nell’entroterra. Nuovamente il tempo era inclemente, ma continuavamo ad essre fiduciosi di sperimentare prima o poi le mitiche temperature di queste latitudini…

In pochi km ci siamo ritrovati ad attraversare paesaggi collinari di un verde intenso, tanto da pensare di essere in Irlanda.…fra scure nuvole cariche di pioggia, dove ogni tanto faceva capolino il sole, accedendo all’improvviso i colori della natura.

La località montana di Gibellina è divenuta famosa nel 1968, con il terremoto del Belice, che l’ha completamente rasa a terra. Il nuovo paese di Gibellina Nuova si trova ora a una decina di km distanza, mentre il nucleo storico è diventato un monumento.

Fra il 1984 e il 1989, l‘artista paesaggista Alberto Burri, per ricordare la tragedia, ha trasformato il luogo in una grande opera di Land Art. Il cosiddetto Cretto di Burri si compone di un enorme mosaico di blocchi alti oltre un metro e mezzo, realizzati con le stesse macerie e altri materiali, che ricreano la disposizione delle strade della vecchia cittadina.
SCALA DEI TURCHI SICILIA COSA VEDERE
Ripresa la strada, abbiamo raggiunto la costa meridionale siciliana, oltrepassando Sciacca fino a giungere a Realmonte, per ammirare la famosa Scala dei Turchi. Prima di scendere al parcheggio sulla spiaggia, ci siamo fermati al belvedere superiore, dal quale la vista spaziava su tutta la bianca costa sottostante.

La costa dei Turchi prende il nome dagli arabi, che qui approdavano per compiere i loro saccheggi. E’ formata da un calcare argilloso chiamato Marna, molto morbido da erodere, e per questo ha questa forma che ne ne denota gli strati.

AGRIGENTO SICILIA COSA VEDERE
Superato Porto Empedocle, dove si trovava il nostro B&B, è stata la volta di Agrigento, arroccata su una ripida collina, con stretti vicoli e scalinate. Abbiamo passeggiato per la via centrale, via Atenea e man mano siamo saliti fino in cima, costeggiando antiche chiese fino ad arrivare alla panoramica basilica di san Gerlando.
VALLE DEI TEMPLI SICILIA COSA VEDERE
Siamo ridiscesi, quindi, verso la Valle dei templi, sistemando l’auto nel parcheggio Porta V. Da qui in successione abbiamo ammirato i resti del Tempio dei Dioscuri, l’altare del Tempio di Zeus con una copia di un telamone disteso, il tempio di Eracle o Ercole, il Tempio della Concordia con la moderna statua bronzea di Icaro.

La via Sacra, lunga circa 2 km, termina con il Tempio di Giunone, dal quale la vista spazia su tutto il paesaggio circostante dalle colline al mare. La Valle dei Templi è considerato il sito archeologico più grande del mondo, e per visitarlo servono perlomeno tre ore….esiste anche un altro accesso, in tal caso il tour avviene in senso inverso.

Lungo il percoso ci sono naturalmente molte cose da vedere, posizionate anche fuori dall’area vera e propria, come il quartiere ellenistico-romano, l’agorà superiore, il Tempio di Esculapio.

GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA SICILIA COSA VEDERE
All’interno della Valle dei Templi abbiamo visitato anche il Giardino della Kolymbethra, che si addentra in mezzo a una stretta vallata coltivata con agrumi, mandorli, mirti, pistacchi, fichidindia, melograni.…

Si tratta di un bene del gestito dal FAI, che lo ha recuperato dall’incuria e dall’abbandono, e regala oggi una fantastica esperienza di immersione in un mondo bucolico, dove si osservano anche antiche tecniche di irrigazione e muri a secco.

Le alte pareti rocciose che circondano il giardino sono caratterizzate dagli ipogei degli acquedotti greci mentre un sentiero raggiunge il Tempio di Vulcano.

MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEI TEMPLI
Il tempo è trascorso in fretta, nonostante il freddo e l’aria incessante, il sole stava calando così siamo andati al Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, all’esterno del sito archeologico.

Nelle sue vicinanze è possibile vedere anche l’Agorà superiore della città antica, il Bouleuterion, dove si riuniva l’assemblea dei rappresentanti del popolo greco, e l’Ekklesiasterion un teatro scavato nella roccia.
Il museo è molto interessante, e i suoi reperti raccontano la storia del luogo dalla preistoria al periodo greco-romano. Spettacolare è il grande telamone della sala centrale, che costituiva solo una delle decine di statue-colonne del tempio di Giove Olimpico.
PORTO EMPEDOCLE
Soddisfatti, abbiamo fatto ritorno a Porto Empedocle per sistemarci nelle camere del B&B Amurimè. Si tratta praticamente di un appartamento con tre camere e rispettivi bagni, una cucina e un salottino in comune. Ci siamo trovati molto bene e la colazione era anche qui compresa, ma al bar.

La serata è terminata con una buona cena a base di paccheri con gamberi rossi di Mazara e vari antipasti siciliani….
QUINTO GIORNO SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 229 KM
CALTANISSETTA
Nuova giornata in giro per la Sicilia, anche stavolta abbiamo viaggiato all’interno dell’isola. Direzione Caltanissetta, in mezzo a colline verdeggianti, su una delle quali è posizionata la città.

Il nostro tour esplorativo si è limitato a raggiungere il centro storico, con la centrale piazza Garibaldi sulla quale si trova la Fontana del Tritone, e la Cattedrale di Santa Maria la Nova.

Nella vicina area pedonale, spicca la chiesa di Sant’Agata con la facciata in parte rossastra. Con una lunga camminata siamo arrivati al Castello di Pietrarossa, per vedere i suoi ruderi in cima a una formazione rocciosa.
ENNA SICILIA COSA VEDERE
A circa 30 km si trova invece Enna, la città più alta d’Italia, e le sue temperature ne hanno dato conferma…Costituisce anche l’ombelico” della Sicilia, poichè è proprio al centro dell’isola.

Qui la visita è stata un po’ più articolata, perchè ci siamo spostati con la macchina. Dapprima abbiamo parcheggiato su Piazza Europa 65 sulla quale si trova la Chiesa di San Leonardo e un belvedere con l’obelisco che segna proprio il centro geografico della Sicilia.

A poca distanza, lo Stadio Generale Gaeta e di fronte la collinetta con la Torre ottagonale di Federico II sulla quale siamo saliti per ammirare tutto il panorama sulla città e le colline.

Ripresa l’auto, ci siamo spostati nel centro storico, visitando dapprima la Chiesa di Santa Chiara, diventata un memoriale di guerra, e poi il bellissimo Duomo di Maria Santissima della Visitazione. Proseguendo su Via Roma, e oltrepassata la Chiesa di San Francesco di Paola, siamo arrivati all’imponente Castello di Lombardia, uno delle fortezze medievali più grandi d’Italia.

Abbiamo concluso con la spettacolare Rocca di Cerere, che in passato era parte di un antico tempio greco, dal quale, ancora una volta, la vista panoramica era impressionante…

CALTAGIRONE
Lasciata Enna, siamo passati nelle vicinanze del Lago di Pergusa, che in determinati periodi diventa rosso per la presenza di un piccolo gamberetto.

Caltagirone è probabilmente la località più famosa della Sicilia per la produzione delle ceramiche, sebbene ce ne siano anche altre come Santo Stefano di Camastra sulla costa settentrionale prima di Cefalù, e Sciacca a sud.
Abbiamo iniziato dal Giardino Pubblico della Villa Vittorio Emanuele con bei viali alberati, piante esotiche, statue, fontane, balaustre, ceramiche, e il centrale Tempietto liberty. Nelle vicinanze si trova anche il Museo Regionale della Ceramica.

Seguendo Via Roma, siamo arrivati al Belvedere e poi al Ponte di San Francesco, decorato con maioliche. Arrivati a Piazza Umberto I, sulla quale si affacciano la Basilica di San Giuliano con il suo alto campanile, abbiamo proseguito fino a ritrovarci davanti alla famosa scalinata, simbolo di Caltagirone.

Si tratta della Scalinata di Santa Maria del Monte composta da 142 gradini, le cui alzate sono decorate con differenti tipi di piastrelle.

TIPICHE CERAMICHE DELLA SICILIA COSA VEDERE
Fra le ceramiche più famose, che si possono vedere un po’ in tutta la Sicilia, spiccano le tipiche teste di Moro, che abbelliscono le case e le terrazze. Si rifanno alla leggenda, secondo la quale una bella donna siciliana, durante la dominazione dei Mori, si innamorò di uno di loro e fu corrisposta.

Quando, però, scoprì che lui era in procinto di tornare in oriente da sua moglie, la giovane si vendicò tagliandogli la testa, che trasformò poi in vaso per i fiori….
Molto bella è anche la pigna siciliana, di varie grandezze e colori, che simboleggia fecondità e buona fortuna e salute. Questa è però utilizzata anche in altre culture.

Molto in voga è anche la Trinacria, un simbolo con la testa di una donna in mezzo e tre gambe piegate tutte attorno. Portato dai greci, rappresenta infatti il dio del Sole e le tre stagioni della primavera, estate e inverno. La parola Trinacria significa anche le tre punte della Sicilia, identificate nei promontori di Capo Peloro, vicino a Messina, Capo Boeo in prossimità di Trapani e Capo Passero a sud di Siracusa.
RAGUSA IBLA SICILIA
La meta finale della giornata è stata Ragusa Ibla, la parte più antica della città, che si dispiega sui monti Iblei. Costruita dai greci, venne distrutta da un terremoto ed è oggi patrimonio Unesco per la presenza di magnifici edifici barocchi.
Siamo arrivati nel tardo pomeriggio, così di corsa siamo andati al nostro albergo, che non poteva che chiamarsi “Hotel Il Barocco”, con camere molto particolari e un servizio curato. Fatto il check in e lasciati i bagagli, siamo usciti subito per dare uno sguardo alla luce del sole del centro storico.
LA VIGATA DI MONTALBANO
Da questo punto è anche iniziato il nostro tour alla scoperta dei “Luoghi di Montalbano”, che, essendo appassaionati di questa fiction, non potevamo di certo farceli sfuggire.
Ragusa Ibla rappresenta la Vigata di Montalbano, così per prima cosa ci siamo recati nel Giardino Ibleo, apparso in vari episodi della serie televisiva.

Su Piazza Pola, si trova invece il Palazzo Municipale, che solo per alcuni telefilm, ha ospitato il commissariato, ed è fiancheggiato dalla chiesa di San Giuseppe.

Seguendo Corso XXV Aprile, si giunge alla scenografica e iconica piazza, con la monumentale scala del Duomo di San Giorgio, che troneggia in fondo.

E’ fiancheggiata da edifici barocchi, e il Circolo della Conversazione è quello nel quale il dottor Pasquano gioca spesso a carte, e dove Montalbano va a rompergli i i “cabbasisi”.

Sempre su questa piazza, il commissario si ferma a volte a bere il caffè mentre il ristorante “Da Calogero” della serie è in realtà “A rusticana” situato in un vicoletto.
Il tempo per noi incalzava, abbiamo gironzolato fintanto che è arrivata la sera, ci siamo affacciati su vari scorci di Ragusa Ibla, preferendo raggiungere Ragusa superiore il giorno seguente i macchina, ed evitare di farci 300 scalini in salita.
Per la cena abbiamo deciso di fermarci al ristorante dell’hotel, gustandoci antipasti tipici e gnocchetti alla Norma…
SESTO GIORNO SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 156 KM
RAGUSA
Il mattino seguente, ci siamo fatti un’ottima colazione con prodotti locali, compresa nel prezzo della camera e dopo un rapido giro nella piazza principale, abbiamo ripreso l’auto.

Siamo saliti a Ragusa per la strada principale, fermandoci nei punti panoramici dai quali si ammirava dall’alto Ragusa Ibla. Molte sono state le location della serie televisiva anche su questo lato, come la vista dalla Santa Maria delle Scale o Piazza san Giovanni con la cattedrale.

DONNAFUGATA SICILIA
Ancora sulle orme di Montalbano, siamo arrivati al castello di Donnafugata, che nella serie rappresenta la casa di un capomafia. Ma è stato la location anche di altri episodi, svoltisi nei suoi meravigliosi giardini.

Si tratta di una dimora nobiliare dell’Ottocento, in stile neogotico su tre piani con torri laterali. Si contano oltre 120 stanze, ma solo una ventina sono aperte al pubblico, che presentano arredamenti e oggetti d’epoca e il museo del costume.

Spettacolare è anche il suo parco, con strane costruzioni, come il labirinto in pietra di forma trapezoidale, riproduzione di quello di Hampton-Court, vicino a Londra. Molto appariscente è anche il gigantesco ficus accanto alla scalinata.

PUNTA SECCA SICILIA COSA VEDERE
Dirigendoci ormai verso la costa, eravamo abbagliati dalle centinaia di serre che si stagliavano all’orizzonte, questa è infatti una zona dove abbondano le coltivazioni di frutta e verdura.
Punta Secca, nella fiction si chiama Marinella, e costituisce un tratto di costa della provincia di Ragusa, con lunghe spiagge dorate, proprio come quella dove nuota Montalbano.

Parcheggiato l’auto proprio sotto lo svettante faro bianco, che appare nella sigla, camminando sulla spiaggia siamo arrivati davanti alla casa di Montalbano…che era completamente in ristrutturazione, con muri scalpellati e coperti da impalcature….

Con una “leggera” delusione, abbiamo potuto però vedere la famosa terrazza dove il commissario cena e si intrattiene con gli ospiti….Oggi l’edificio ospita un B&B, e da’ modo di entrare nel vivo delle scene della fiction.

Il tempo era magnifico e le temperature gradevoli, finalmente, l’arenile e le onde del mare dai colori turchesi facevano dimenticare che eravamo ancora in inverno….sicuramente questa è una zona che in estate è presa d’assalto e non si respira certamente la calma e tranquillità del fuori stagione….
SCICLI
L’ultima tappa del nostro itinerario dedicato a Montalbano è stato Scicli, che nella fiction è chiamata anch’essa Vigata come Ragusa Ibla.

Come ci hanno spiegato, durante la visita all’interno del “commissariato”, che occupa le sale al piano inferiore del palazzo comunale, ciò è dipeso dalla disponibilità di ottenero o meno gli spazi dai rispettivi comuni, per problemi economici s’intende….

A Scicli hanno pensato bene di mantenere il set della serie e farlo diventare un‘attrazione turistica, nella quale siamo entrati anche noi, ritrovandoci così circondati da quell’atmosfera cinematografica….
La persona che ci ha accompagnato, ci ha raccontato varie curiosità e trucchi che hanno utilizzato per le riprese, mostrandoci anche una porta, dietro alla quale si trovava il muro e non una stanza…C’erano anche i segni lasciati sulla porta dell’ufficio di Montalbano dall’agente Catarella, quando si intoppa mentre la apre, oppure delle finte lettere sulla scrivania.

Nella fiction, inoltre, fanno sembrare che l’ufficio del Questore sia a Montelusa, un’altra località immaginaria, in realtà si trova nell’Ufficio del Sindaco al piano superiore…dove siamo stati accompagnati anche noi a fare “rapporto”…
Soddisfatti, abbiamo fatto un giro per Scicli, che è presa d’assalto da produzioni cinematografiche anche internazionali. Ci hanno spiegato, infatti, che qui sono state girate scene del “Cyrano” con Peter Dinklage, del Signore degli Anelli…uscito nelle sale alla fine del 2021.
MODICA
Sempre con il tempo tiranno alle calcagne, siamo ripartiti alla volta di Modica, altra gemma del barocco siciliano.

Parcheggiato l’auto in corso Umberto I, la via principale di Modica, situata in mezzo ai ripidi fianchi delle colline. La vista da cartolina dal basso sugli edifici color ocra, addossati gli uni sugli altri, le stradine e scalinate che salgono, la rendono davvero unica.

Volgendo lo sguardo verso l’alto, si nota la torre dell’Orologio del Castello dei Conti di Modica, mentre più in basso, si trova la casa natale di Salvatore Quasimodo, principale poeta della corrente ermetica e premio nobel per la letteratura nel 1959.

Modica è soprannominata città delle cento chiese, e fra esse spicca senza dubbio, il maestoso Duomo di San Giorgio, preceduto dalla scalinata di 250 gradini e rigogliosi giardini. Il Duomo di San Pietro non è da meno, anch’esso con una gradinata davanti dove spiccano molte statue.
CIOCCOLATO DI MODICA
Modica è anche la città del cioccolato, che gli spagnoli hanno importato durante la loro dominazione. Il Museo del cioccolato racconta la sua storia e mostra varie sculture realizzate con questo ingrediente.
Il cioccolato di Modica è lavorato a freddo, al fine di non sciogliere lo zucchero, lasciandolo quindi granuloso. Questa sua principale caratteristica unita alla bontà, lo ha portato ad essere un marchio IGP. Le varie botteghe lo vendono anche aromatizzato con altri sapori, come cannella, agrumi, peperoncino…
Soddisfatti del nostro giro esplorativo, ci siamo fermati per una pausa ristoratrice con incredibili panini farciti, dalle dimensioni eccezionali….
SIRACUSA SICILIA COSA VEDERE
Non ci è restato che rimetterci in marcia, e purtroppo saltare la tappa di Noto, un’altra cittadina famosa per le sue architetture barocche. L’obiettivo finale era visitare il grande sito archeologico di Siracusa, dove per fortuna siamo arrivati prima che chiudesse la biglietteria.
NEAPOLIS IL SITO ARCHEOLOGICO
Il Parco archeologico della Neapolis si distribuisce su un’area abbastanza vasta di un altopiano, che è stato scavato nel corso del tempo, e che presenta le caratteristiche latomie.

Andando per ordine, il percorso di visita inizia con la Chiesa di san Nicolò dei Cordari, il grande anfiteatro romano, l’ara di Ierone II. Ci si inoltra poi in mezzo alle latomie, le cave di pietra calcarea, con spettacolari formazioni e altissimi soffiti scolpiti, dalle quali i greci hanno ricavato il materiale per la costruzione della loro città.

Un sentiero conduce in mezzo alla vallata silenziosa, con alberi altissimi, tanto da sembrare all’altro capo del mondo, mentre a pochi metri scorre invece il traffico di Siracusa.
Si visitano quindi le latomie di Santa Venera, dell’Intagliatella, il famoso orecchio di Dioniso, ossia la Latomia del Paradiso. Tale nome è stato dato da Michelangelo quando la visitò, poichè gli ricordava un orecchio.

Questa cavità ha un’altezza di 23 metri e una profondità di 60, e la fece scavare il tiranno Dioniso per metterci i suoi nemici. E’ famosa per la sua particolare acustica, che riverbera i suoni per 16 volte.

Il teatro greco è forse il luogo più spettacolare del sito, specie per il suo panorama dall’alto, dove si trovano anche la Via dei Sepolcri e la grotta del Ninfeo. Da questo punto si riesce a vedere anche il curioso tetto moderno del Santuario della Madonna delle Lacrime di forma conica.
ORTIGIA
Esausti, ma contenti di essere riusciti a visitare questo meraviglioso sito, con la macchina ci siamo diretti nel centro storico di Siracusa, Ortigia. Si tratta di un isolotto collegato con due ponti alla terraferma, sul quale si trova il Tempio di Apollo, piazza Archimede con la fontana di Diana, piazza della Cattedrale.
Dirigendosi verso il Lungomare Alfeo si vede anche la bellissima fonte Aretusa, una sorgente di acqua dolce, circondata da papiri. L’isolotto termina con lo scenografico castello di Maniace.
Non ci è restato che raggiungere l’ultimo hotel di questo viaggio in Sicilia on the road, l’Hotel Panorama, con moderne stanze ben arredate e accoglienti. Per la cena non ce la siamo sentita di uscire, così abbiamo approfittato dell’ottimo ristorante all’interno della struttura, gustandoci deliziosi spaghettoni con pesto di cavolo nero e pomodorini….

SETTIMO GIORNO SICILIA COSA VEDERE ON THE ROAD 7 GIORNI 62 KM
VERSO CATANIA
Ultimo giorno in Sicilia, prima di lasciare l’hotel non potevamo non usufruire della ricca colazione compresa nel prezzo della camera, con tipici biscottini e dolcetti e una spremuta di vere arance siciliane…
Direzione aeroporto di Catania, a circa 50 km, dove abbiamo riportato la macchina noleggiata, senza aspettare che la controllassero, visto che per il disguido della carta di credito, avevamo dovuto fare un’assicurazione kasko. Siamo però andati al banco dell’agenzia per farci tornare la caparra lasciata al momento del noleggio….
CATANIA CENTRO SICILIA COSA VEDERE
Il volo era nel pomeriggio alle 15.50 così abbiamo approfittato per andare a visitare il centro storico di Catania prendendo l‘Alibus, un autobus specifico che parte dall’aeroporto.
Guida alla mano, abbiamo cercato di raggiungere tutti i punti principali, partendo naturalmente dal Duomo di Sant’Agata, visitandolo anche all’interno.

Dalla piazza dell’elefante siamo passati accanto alla fontana dell’Amenano per raggiungere il famoso mercato del pesce della città, che era in pieno svolgimento e che occupa anche le arcate della ferrovia che passa sopra.

Camminando per stradine e vicoli, siamo arrivati al Castello Ursino, per poi imboccare varie vie che ci hanno condotto davanti alla casa di Giovanni Verga, e al teatro greco di Catania, celato dentro a una corte di edifici.

In quel momento si trovava una scolaresca, dove gli alunni raccontavano la storia del luogo, così ci siamo seduti per riprendere fiato e goderci il sole che finalmente splendeva e scaldava….
E’ stata la volta di Via dei Crociferi, il simbolo della Catania barocca sulla quale si affacciano svariate chiese. In seguito, abbiamo svoltato in una laterale per raggiungere il monumentale Monastero dei Benedettini, con la Chiesa di san Nicolò l’Arena, imbattendoci fra l’altro con la macchina di Google, che stava mappando la zona….
Raggiunta la via Etnea, la strada principale di Catania siamo passati accanto alle rovine dell’anfiteatro romano, per terminare il nostro giro al belvedere del Parco di Villa Bellini, costellata di panchine, statue e aiuole.

Fortunatamente l’Alibus fermava proprio nelle vicinanze, così reputandoci soddisfatti, siamo tornati all’aeroporto per prendere il volo di ritorno….e ripensare a tutte le cose e i luoghi incredibili che avevamo fatto e visto…di questo bel viaggio…
PS PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI E ALTRE METE VEDI ANCHE VIAGGIO IN CAMPER IN SICILIA