VALLE D’AOSTA IN CAMPER COSA VEDERE
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Questo viaggio in Valle d’Aosta con il camper è la prosecuzione dell’itinerario iniziato in Lombardia e in Piemonte. Si tratta di due giornate, dedicate alla scoperta della vallata principale di questa regione, caratterizzata da meravigliosi castelli e dalla sua unica città, Aosta.
FORTE DI BARD DOVE ANDARE
Partiti in mattinata da Torino, siamo arrivati al Forte di Bard giusto per la visita delle undici, prenotata in anticipo on line. Parcheggiato il camper in un piazzale lungo la strada principale, abbiamo costeggiato la Dora Baltea, e raggiunto il piccolo borgo medievale, ai piedi della fortezza.

La via principale di questa località è fiancheggiata da massicce case in pietra con tetti in ardesia. Molto suggestive sono anche le fontane, che si scorgono in ogni angolo.
Per prima cosa, ci siamo diretti all’ascensore inclinato, in modo da raggiungere il punto più alto del forte di Bard. Naturalmente è possibile salire anche a piedi con una strada panoramica, che serpeggia a zig zag, lungo il fianco della montagna. Questo, però, l’abbiamo fatto al ritorno…per ammirare il panorama sulle montagne circostanti e la vallata, con i fiumi che si incontrano.
PRIMA TAPPA VALLE D’AOSTA IN CAMPER
IL FORTE DI BARD COME E’ FATTO
Il forte di bard si sviluppa su diversi livelli, nei quali ci sono musei, mostre, bar e ristoranti. Il nostro biglietto ci ha permesso di visitare anche uno di questi spazi museali a scelta.
La fortezza è posizionata su un promontorio all’imbocco della Valle d’Aosta, dove si congiungonoi fiumi Doria Baltea e Ayasse. In questo luogo, fin dai tempi dei romani, hanno transitato genti, merci, e nemici, per cui c’è sempre stata una fortezza, anche con le sembianze di un castello.
Con il passare dei secoli, le costruzioni si sono aggiunte e rinforzate, fino alle attuali forme e dimensioni.
I diversi corpi di fabbrica, chiamati Opere si suddividono in Opera Ferdinando, nella parte inferiore, con il Museo delle fortificazioni e delle frontiere, Opera Vittorio con il percorso didattico “Le Alpi dei ragazzi”.
Il punto più elevato della fortezza, l‘Opera Carlo Alberto, si compone da un grande edificio che circonda la Piazza d’Armi, dove si tengono eventi culturali e concerti.
Oltre al Museo delle Alpi, che abbiamo visitato, si può vedere anche il Museo delle prigioni, con le minuscole celle, che fanno ben comprendere le estreme condizioni di vita all’interno…
Furono i Savoia a volere questa impressionante fortificazione, che fu dapprima demolita da Napoleone, per poi essere ricostruita nel 1830, sempre per timore di un altro attacco da parte dei francesi.
SECONDA TAPPA VALLE D’AOSTA IN CAMPER
CASTELLI DELLA VALLE D’AOSTA
Terminata la visita al forte di Bard, durata circa tre ore, abbiamo cominciato a scoprire i famosi castelli della Valle d’Aosta. Lungo la strada principale, affiancata dall’autostrada, si scorgono infatti decine di castelli, rocche e manieri.
Non tutte queste antiche residenze sono visitabili, ma le più famose fanno parte di un circuito di musei, per cui è meglio prenotare le visite, soprattutto in determinati periodi dell’anno.
Al costo di pochi euro, questi castelli si visitano con una guida locale, in circa 45 minuti. Questo è il modo migliore per conoscere la loro storia, i loro proprietari e anche vari aneddoti e curiosità.
Questi castelli, soprattutto, di epoca medievale, si trovano in posizioni molto scenografiche, e la loro vista fa tornare indietro nel tempo.
La Valle d’Aosta, infatti, non è solo alta montagna, ma anche meravigliose vallate, che custodiscono queste storiche bellezze.
CASTELLO DI ISSOGNE COSA FARE
Nonostante il suo aspetto esteriore alquanto semplice, che ricorda più un palazzo signorile, il castello di Issogne custodisce molti tesori artistici.

Appena si entra nel suo cortile, ci si ritrova, infatti, davanti a una fontana decorata con un albero di melograno in bronzo, oltre a porticati affrescati, con scene medievali degli antichi mestieri.
Le sale interne sono interessanti soprattutto per la presenza di arredi, non originali del luogo, vivaci decorazioni parietali, pavimentazioni in legno e soffitti a cassettoni.
La vallata, come ho detto è ricca di castelli, non a caso sull’altro versante, è possibile scorgere il castello di Verres, sempre di proprietà del casato degli Challant, che lo utilizzavano, però, più come fortezza.
SAINT VINCENT IN VALLE D’AOSTA
Concluse le visite, ci siamo diretti a Saint Vincent, per una tranquilla passeggiata all’aria aperta. Questa località è famosa principalmente per due motivi. Il primo è la presenza di impianti sciistici e il secondo per il Casino’ de la Vallèe, facilmente riconoscibile per la sua grande e moderna vetrata a specchi.

Naturalmente in questo caso non ci siamo fatti scappare un giretto all’interno, giusto per farci un’idea di com’era fatto….e provare l’ebbrezza di una puntatina…
Quello di Saint Vincent è il terzo casino’ italiano, dopo quello di Venezia e Sanremo.
Prima di andarcene, sulla via centrale costellata di negozi e altre attività commerciali, ci siamo concessi una bella coppa di gelato rinfrescante, osservando il via vai delle persone.
Un’altra attrazione di Saint Vincent sono le terme, come testimonia il vistoso stabilimento termale sulle pendici della montagna. La struttura comprende varie piscine sia esterne che interne, saune finlandesi, hamman, docce emozionali, e anche una cascata di ghiaccio.
AOSTA DOVE ANDARE E COSA FARE
Raggiunta Aosta, a circa 35 km, abbiamo parcheggiato il camper nel grande parcheggio gratuito della Telecabina della Pila, dove si trovano i relativi impianti di risalita.
Il centro di Aosta mostra evidenti segni del passaggio degli antichi romani, non a caso è completamente circondata da mura romane. La nostra visita è cominciata dall’Arco di Augusto, edificato verso il 25 a.C., ben conservato, con molti dettagli architettonici.
Imboccata la via pedonale principale, in passato il decumano dell’Aosta romana, ci siamo ritrovati in mezzo a un miriade dei botteghe artigianali e di specialità gastronomiche. Le stradine laterali erano occupate invece da un’infinità di bar e ristoranti, che proponevano piatti regionali, come la polenta concia, la fonduta o costolette alla valdostana.
COLLEGIATA DI SANT’ORSO DI AOSTA
Seguendo una di queste viuzze, ci si immerge in un’atmosfera medioevale, con la bella e irregolare piazzetta, sulla quale si affacciano la Collegiata di Sant’Orso, la chiesa di san Lorenzo e l’imponente torre campanaria, alta 45 metri.

Molto bello è il chiostro dai capitelli intarsiati, con simboli e scene religiose. Nella piazza di sant’Orso è situato anche l’antico tiglio, di 500 anni, che è considerato un monumento nazionale, sopravvissuto a un fulmine che lo ha colpito nel 1951.
Tornando sulla via centrale, ci si raggiunge la Porta Praetoria, l’antico accesso orientale di Aosta. Questa costruzione si compone di due archi, in mezzo ai quali una passerella scavalca le antiche fondamenta.
TEATRO ROMANO DI AOSTA
Il vicino teatro romano conserva ancora una spettacolare facciata, con tre ordini di arcate, che raggiungono i 20 metri di altezza. In origine, questo teatro poteva accogliere fino a 4000 persone, e ancora oggi è al centro della vita culturale di Aosta.
L’architettura del teatro romano è un’ottima cornice, per immortalare le montagne retrostanti, soprattutto quando sono innevate.
Di epoca più recente, è piazza Emile Chanoux, cuore della città, con il grande neoclassico palazzo municipale. Circondano questo lungo spazio rettangolare eleganti edifici con alti porticati, sotto ai quali è possible sedere in storici caffè.
La cattedrale di Aosta, poco distante, è dedicata a santa Maria Assunta e san Giovanni Battista, e si riconosce dai due campanili romanici. Di tutt’altro stile è invece la facciata rinascimentale, completamente rivestita da decorazioni colorate.
CRIPTOPORTICO DI AOSTA
Una struttura seminterrata molto particolare è il criptoportico romano, che faceva parte dell’area sacra del Foro romano, i cui resti sono visibili poco lontano. Con tutta questa storia e le sue meraviglie, Aosta è senza dubbio un meta culturale, che riserva molte sorprese e curiosità, e merita sicuramente una visita approfondita.
CASTELLO DI SARRE
Il mattino seguente, abbiamo proseguito il nostro on the road in Valle d’Aosta in camper, con la visita guidata al castello di Fenis, a pochi km da Aosta.
Lungo la strada si trovano altri manieri e scenografiche rocche, spesso non visitabili, come il bellissimo castello di Aymavilles.

Il castello di Sarre era il luogo prediletto dai reali della casa Savoia, in particolare da Vittorio Emanuele II e Umberto I. Costituiva per loro, il punto di partenza per lunghe e fruttuose battute di caccia che si svolgevano sulle montagne circostanti.
La grande Galleria e la Sala dei trofei testimoniano questa passione e allo stesso tempo un certo “accanimento”…
Proprio la caccia intensiva agli stambecchi e ai camosci, ha spinto, nel 1922, Vittorio Emanuele III, il meno avezzo a tale divertimento, a creare quello che è ora il Parco del Gran Paradiso.
Oltre a questi ambienti, durante la visita del castello si ha modo di ammirare le camere dei reali. Risultano alquanto semplici con i loro arredi, proprio perchè questo non era un castello dedicato a feste e balli.
Come gli altri castelli della Valle d’Aosta, anche questo si visita con una una guida, che narra le abitudini e la vita dei reali in questo maniero, grazie alla presenza di numerosi cimeli e i quadri appesi alle pareti.
CASTELLO DI FENIS DOVE ANDARE
L’ultimo castello della Valle d’Aosta che abbiamo raggiunto è quello di Fenis. Questo maniero si presenta come il più classico dei castelli medievali, con spesse mura in pietra, torri dalle forme variegate, merlature, camminamenti.

Partecipando a un’altra visita guidata, abbiamo girovagato nelle sue bellissime stanze, tutte decorate con pitture e affreschi colorati. Guardando le scene rappresentate sembrava di compiere un balzo indietro nel tempo, grazie ai costumi dettagliati e le ambientazioni.
Nella sua travagliata storia, il castello di Fenis ha subito molti rimaneggiamenti, fino a diventare “Il museo dei mobili antichi”. Si possono quindi vedere tavoli, e vari arredi, che non sono quelli originali del luogo.
Il castello di Fenis apparteneva agli Challant, una delle famiglie feudatarie, più ricche della Valle d’Aosta, che lo utilizzavano come dimora, e non come fortezza, nonostante il suo aspetto esteriore.
Il cortile centrale, con la scalinata e i ballatoi in legno, è probabilmente la parte più bella e interessante del castello. L’affresco che ritrae San Giorgio nell’atto di uccidere il drago, è davvero sbalorditivo grazie ai suoi vividi colori e la simbologia religiosa.
Con questa ultima visita, la nostra breve escursione in Valle d’Aosta è terminata, ma il nostro tour in giro per l’Italia è proseguito in Piemonte…e Lombardia!!!
Sicilia on the road 7 giorni!!
Napoli a piedi in tre giorni!!