VENEZIA COSA VEDERE IN TRE GIORNI
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Venezia cosa vedere in tre giorni? Ecco tre possibili itinerari, realizzati in tre periodi differenti, nei quali ho avuto l’opportunità di scoprire questa splendida città , unica al mondo. Titolo, fra l’altro, a cui ambiscono molte località sparse in giro per il globo.
Venezia è stata svariate volte la mia destinazione ideale, dove trascorrere una giornata spensierata. Non mi sono, però, mai posta il problema di conoscerla a fondo. Cosa che ho fatto, invece, con luoghi all’altro capo del pianeta, dei quali sapevo vita morte e miracoli.
Questo dipende, probabilmente, dal fatto che Venezia viene considerata troppo alla “portata di mano“, e si è certi, che le occasioni per tornarci, prima o poi avvengono.
Ma, un altra motivazione, potrebbe essere, quella che quando si esce dalla stazione ferroviaria, si viene praticamente travolti dalla sua peculiare conformazione, dal suo incanto, e dalla sua magia, introvabile altrove. Ecco quindi, che ci si accontenta di seguire la folla, e percorrere i classici e commerciali itinerari.
Questi sono gli spunti, che mi hanno spronata, a volerla capire e scoprire più a fondo, lontano dai soliti percorsi, e cogliere gli angoli più autentici di questa ineguagliabile opera umana.
SESTIERI DI VENEZIA COSA VEDERE
Prima di cominciare a spiegare le tappe delle mie camminate veneziane è bene conoscere alcune informazioni sulla città . Innanzitutto Venezia è suddivisa in quartieri, chiamati sestieri, e come dice il nome ce ne sono sei.
Ognuno di loro ha angoli e attrazioni differenti, per cui, approfondirne la visita ne vale veramente la pena.

SANTA CROCE SESTIERE
Solitamente il primo sestiere che si incontra quando si arriva, è quello di Santa Croce, che comprende il porto turistico, dove approdano le navi da crociera, il piazzale Roma con i parcheggi, la stazione Marittima. Prende il nome dalla Chiesa di Santa Croce che, però, è stata demolita nell’Ottocento.
CANNAREGIO SESTIERE
Un altro sestiere è Cannaregio, il secondo per grandezza, e deve il suo nome, probabilmente, ai canneti che ricoprivano la zona in origine. Questo è un altro punto dove si “approda” facilmente a Venezia, grazie alla presenza della stazione ferroviaria di Santa Lucia.
Molto frequentata è la Via Nova, piena di negozi e ristoranti, che conduce al Ponte di Rialto. Cannaregio comprende anche il ghetto ebraico e il bellissimo palazzo Ca’ d’Oro, affacciato sul Canal Grande.
SESTIERE DEL CASTELLO
Il sestiere del Castello, il più grande e verde, prende il nome dal un fortilizio medievale, che si trovava sull’isola di San Pietro. Fra le varie attrazioni ci sono l’Arsenale, Riva degli Schiavoni, i Giardini della Biennale, via Garibaldi.
SESTIERE DI SAN MARCO
Il luoghi più turistici di Venezia sono nel sestiere di San Marco, con la basilica, la piazza San Marco, il Palazzo Ducale, il Ponte dei Sospiri, il teatro la Fenice, il museo Correr.
SAN POLO SESTIERE
Il sestiere di San Polo, che è il più piccolo, comprende il ponte di Rialto e il mercato di Rialto, la basilica dei Frari e la Scuola Grande di San Rocco.
SESTIERE DI DORSODURO
Per finire, il sestiere di Dorsoduro, è così chiamato perchè questa era l’area meno paludosa, e quindi più asciutta di Venezia. Qui si possono visitare vari musei importanti, come ad esempio la collezione del Peggy Guggenheim Museum, le Gallerie dell’Accademia, Ca’ Rezzonico, e grandi chiese come Santa Maria della Salute sulla punta della Dogana, per terminare con una camminata sulla lunga fondamenta delle Zattere.
CAMPI DI VENEZIA COSA VEDERE
A Venezia esiste solo una piazza, quella di San Marco, per il resto si parla di campi. Esistono ben 102 campi di varie forme e dimensioni, ma quelli molto piccoli, 134, sono denominati campielli.
Il nome ha un’origine medievale, poichè in passato questi spazi erano adibiti a pascoli e orti. Successivamente vennero pavimentati con grossi e profondi blocchi di pietra, con un pozzo centrale e costruirono man mano edifici sempre più robusti.
Ogni campo, solitamente, costituivano delle comunità indipendenti, poichè disponevano di tutto ciò che serviva a quel tempo, come la chiesa, le botteghe, gli artigiani. I nomi dei campi derivavano dalle chiese, dalle attività che vi si svolgevano, oppure dai palazzi di importanti personalità .
VENEZIA COSA VEDERE IN TRE GIORNI: PRIMO GIORNO
PRIMO GIORNO A VENEZIA COSA VEDERE E FARE
Tutte e tre le giornate sono cominciate dalla stazione di Venezia Santa Lucia, e quindi dal piazzale lastricato, affacciato sul Canal Grande, da dove partono varie linee di traghetti. La stazione, fra l’altro, prende il nome dal convento e dalla chiesa di Santa Lucia, che qui si trovavano in precedenza e che vennero demoliti appositamente. Questo percorso attraversa soprattutto i sestieri di Santa Croce, San Polo e Dorsoduro.
CANAL GRANDE DI VENEZIA COSA VEDERE
Il Canal grande di Venezia è una lunga via d’acqua di circa 4 km, che serpeggia come una esse rovesciata nel centro storico della città . Comincia vicino alla stazione dei treni, con il ponte della libertà e termina nel canale della Giudecca, e quindi nel bacino di San Marco.

Il ponte della libertà non è altro che il ponte di collegamento della città con la terraferma, in questo caso Mestre e Marghera, dove si trova, fra l’altro, un grande polo industriale. Su di esso scorrono la ferrovia, varie corsie stradali, la pista ciclabile e pedonale. Il ponte della Libertà risale al 1845, ed è lungo quasi 4 km.
Il bacino di San Marco, invece, corrisponde alla laguna di Venezia. Comprende il Canale della Giudecca, con l’omonima isola della Giudecca, l’isola di San Giorgio Maggiore, varie isole minori fino all’isola del Lido. Quest’ultima è molto stretta, ma si allunga per 12 km, e separa la laguna di Venezia dal mare Adriatico.
Il canal grande, profondo al massimo cinque metri, è attraversato da quattro ponti. Proprio di fronte alla stazione, si trova il Ponte degli Scalzi, così chiamato per la presenza dell’omonima chiesa, o nota anche come chiesa di Santa Maria di Nazareth.
Gli altri ponti sul Canal Grande sono il ponte della Costituzione, e i famosissimi ponti di Rialto e dell’Accademia. Sul canale si affacciano oltre 200 palazzi storici e svariate chiese.
PONTE DELLA COSTITUZIONE
In questa prima giornata a Venezia, anzichè girare a sinistra, come solitamente si è portati a fare, quando si esce dalla stazione, ci si dirige a destra verso il Ponte della Costituzione. Conosciuto come il Ponte di Calatrava, da nome dell’architetto spagnolo, che l’ha progettato con linee moderne.

Sul fianco di questa struttura è visibile una sfera, per permettere il passaggio alle persone disabili, ma non è stata mai messa in funzione.
Il ponte della Costituzione è ben illuminato di notte con giochi di luce. In parte è formato da gradini, mentre sulla sommità si trasforma in una passerella liscia. Le balaustre sono costituite da vetrate così come parte della pavimentazione.
PIAZZALE ROMA
Oltrepassato il ponte della Costituzione ci si ritrova sul piazzale Roma, dove arrivano i mezzi di trasporto su ruota, dal ponte della Libertà . Vi si affacciano due grandi parcheggi, per coloro che giungono con il proprio veicolo. Uno dei due parking era considerato il più grande d’Europa, al momento della sua costruzione durante gli anni cinquanta.
Dal piazzale Roma si prendono traghetti e motoscafi, per raggiungere svariate destinazioni a Venezia. La scritta “Piazzale Roma”, e quella “Ponte di Rialto”, appaiono su molti angoli degli edifici di Venezia, per indicare ai visitatori qual’è la direzione da prendere, per tornare alla stazione dei treni e delle corriere.
GIARDINI PAPADOPOLI
Proseguendo l’itinerario, iI giardini Papadopoli sono sorti sul sito dell’antica chiesa Santa Croce, dalla quale ha preso il nome il sestiere omonimo. Andata distrutta nel corso del tempo, al suo posto rimangono solo dei giardini pubblici ombreggiati, abbelliti con alberi alti e aiuole fiorite, statue e panchine.
CHIESA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO
La chiesa di San Nicola da Tolentino si caratterizza da un pronao neoclassico, con timpano e sei colonne corinzie. Conserva una palla di cannone incastonata nella facciata, accanto all’entrata, che fu sparata dagli austriaci nel 1849.
All’interno sono sepolti vari dogi veneziani, mentre il convento adiacente, ospita una delle sedi dell’Università IUAV di Venezia, con la facoltà di architettura, design.
BACARI DI VENEZIA
Passeggiando per Venezia è facile imbattersi in minuscoli locali rustici, nei quali è simpatico concedersi un aperitivo, o addirittura degli spuntini più corposi. Il tutto accompagnati dalle “ombre” come vengono chiamati i bicchieri di vino in questa città .
Fra le specialità gastronomiche si possono gustare taglieri di affettati e formaggi, il baccalà mantecato, polenta, frittura di pesce, polpettine e molto altro. In alcuni bacari hanno posti solo in piedi, altri invece sono attrezzati con tavolini all’aperto o al chiuso.
SCUOLE O CONFRATERNITE VENEZIANE
Durante il periodo della Repubblica della Serenissima, che durò fino al 1797, si crearono molte associazioni di cittadini, chiamate confraternite o scuole. Spesso nascondevano le loro vere finalità bancarie o immobiliari, con la loro offerta di aiuto ai più bisognosi. In questo modo, inoltre potevano far sentire il loro peso politico nella vita cittadina.
Queste “Schole” erano suddivise fra scuole “minori“, alle quali erano legati soprattutto artigiani e commercianti e “grandi“, volute, invece, da ricchi e benestanti.
CHIESA E SCUOLA DI SAN ROCCO
Le scuole erano dedicate a un patrono, e ne esistevano oltre duecento, ma le maggiori erano sette. Di queste, la Scuola di San Rocco, risalente alla fine del 1400, aveva la sede in un bel palazzo rinascimentale, nel sestiere di San Polo.
All’interno sono conservati molti capolavori, soprattutto di Tintoretto, che vinse un bando di concorso, ma anche di altri artisti come Tiziano, Giorgione e Tiepolo. Le sale sono maestose con bei pavimenti intarsiati in marmo, mentre le pareti sono completamente rivestite di opere d’arte.
Nell’ultimo piano si trova inoltre il tesoro della scuola, che comprende, preziosi reliquari e ceramiche.
La chiesa di San Rocco, posizionata di fronte, conserva nell’altare maggiore, le spoglie del santo, che è considerato il protettore contro la peste. La facciata barocca della chiesa, è decorata con nicchie dove sono sistemate statue di santi, ed è tutta in pietra bianca d’Istria.
BASILICA DI SANTA MARIA GLORIOSA DEI FRARI
La basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari è in stile gotico francescano, veramente bella e piena di tesori artistici da ammirare. Molto amata da Tiziano, che vi realizzò due opere, e dove venne poi tumulato, senza dimenticare anche Canova…
CAMPO SAN POLO
Campo san Polo, è considerato il secondo per grandezza, dopo piazza San Marco, e il nome si rifà alla chiesa di San Paolo, che vi si affaccia. Questo spazio, in passato, era il luogo prediletto per mercati e fiere, che comprendevano anche feste e giochi, come quello con la palla.
Dal 1600, tuttavia, tutto ciò terminò, come ricorda la targa posta sulla parete della chiesa. Campo San Polo, come altri campi, è un ottimo luogo dove osservare, magari sulle panchine, la vita dei residenti, lontani dai flussi turistici che interessano i luoghi più gettonati di Venezia. Si trovano anche ristorantini e bar, e qualche scenografico albero.
CASA MUSEO DI CARLO GOLDONI
In questa zona di Venezia si trova la casa natale di Carlo Goldoni, traformata ora in museo. Goldoni fu uno scrittore veneziano del 1700, che compose ben 150 commedie, molte delle quali in veneziano.
Carlo Sgorlon prediligeva temi riguardanti la vita quotidiana, evidenziando i caratteri dei personaggi e la loro psicologia. Ca’ Centanni, questo è il nome dello stretto palazzo gotico, disposto su tre piani, è riconoscibile dal rosso mattone delle sue mura.
CHIESA DI SAN PANTALON
Nonostante la facciata incompiuta, la Chiesa di San Pantalon, un medico di una antica regione turca del XIII secolo, riserva all’interno la tela sul soffitto più grande al mondo, sebbene in realtà si componga di 60 pezzi cuciti assieme.
Il dipinto venne realizzato alla fine del 1600 e ritrae il “Martirio e Gloria di San Pantaleone” ricca di personaggi e architetture. Molto belli sono anche i pavimenti policromi intasiati in marmo.
CAMPI DEL SESTIERE DI DORSODURO
Il lungo campo di Santa Margherita è molto frequentato dagli universitari, durante l’ora dell’aperitivo, ed è particolare per il campanile della chiesa sconsacrata, troncato a metà .

Il campo di San Barnaba, con l’omonima chiesa neoclassica, sono apparsi in alcune pellicole cinematografiche, come ad esempio, “Indiana Jones e l’ultima crociata“. Oggi la chiesa è sconsacrata e vi si tiene la mostra riguardante le “macchine” di Leonardo da Vinci.
PONTE DEI PUGNI
Il ponte dei pugni, vicino al campo di San Barnaba, ricorda la tradizione in voga fra gli abitanti delle diverse contrade, di scontrarsi in tornei a suon di pugni, se non anche con altri utensili…
Il ponte, a quel tempo, era senza ringhiera, e lo scopo di questa lotta, era fare cadere l’avversario nel canale. A Venezia, però, anche altri ponti erano usati per questo “passatempo”.
Dal 1700, le cose cambiarono, e i duelli furono sostituiti con tornei, caratterizzati da piramidi umane, fatti in occasione del carnevale di Venezia. Sul ponte sono ancora evidenti i segni dove si posizionavano i contendenti.
PALAZZO BALBI
Il palazzo Balbi, che si affaccia sul Canal Grande, è la sede del presidente della regione Veneto. Nel 1807 vi soggiornò anche Napoleone. Il palazzo è riconoscibile dai due pinnacoli a forma di obelisco sul tetto.
CA’ FOSCARI
Ca’ Foscari si trova proprio sulla “volta” del Canal Grande, ossia la curva più marcata. Oggi è la sede di una prestigiosa università , ma venne eretto dai Gonzaga, poi passò al doge Francesco Foscari, che lo ricostruì completamente.
Grazie alla sua posizione privilegiata, si vedono due scorci, sia sul ponte di Rialto, che quello dell’Accademia. Dalle sue finestre, molti grandi pittori vedutisti, fra cui Canaletto, si ispirarono per realizzare i loro preziosi quadri.
In seguito a lunghi periodi di oblio e occupazioni abusive, dal 1868 è diventato la sede di una scuola, che con il tempo, si è trasformata nella prestigiosa Università Ca’ Foscari, che occupa, in parte, il vicino Ca’ Giustinian.
La facciata, verso il Canal Grande, in stile tardogotico veneziano, ricorda alcuni elementi del Palazzo Ducale, e presenta gli stemmi del doge Foscari. Il cortile interno, inoltre, è il secondo per grandezza dopo quello del Palazzo Ducale.
CA’ REZZONICO
Ca’ Rezzonico è un altro bel palazzo barocco, anch’esso affacciato sul Canal Grande, e a poca distanza di Ca’ Foscari. Venne costruito dalla famiglia nobile Rezzonico, di origine lombarda, di cui Carlo Rezzonico divenne Papa, nel 1758, con il nome di Clemente XIII.
Oggi ospita il Museo del Settecento veneziano, dove si possono vedere ambienti relativi a quel periodo storico, particolarmente florido per Venezia, con esposizioni di mobili e oggetti artistici.
Molto belli solo il salone da ballo, la sala del trono, la biblioteca e lo scalone d’onore e il maestoso atrio. Sono conservati, inoltre, molti opere di Canaletto, Tintoretto, gli affreschi di Tiepolo, come l’allegoria nuziale. Sul retro, il giardino di questo palazzo è caratterizzato da pergolati e siepi ben potate.
GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA
Le Galleria dell’Accademia è uno dei musei che vanta grandi capolavori di pittura veneta e veneziana. Occupa quello che era la Scuola Grande di Santa Maria della Carità , una delle confraternite laiche di Venezia.

Nel 1800, tuttavia, la struttura venne adibita ad Accademia delle Belle Arti. Caratterizzata dalla neoclassica facciata bianca, si trova esattamente di fronte al Ponte dell’Accademia, sul Canal Grande.
Nel corso della visita si possono vedere opere a tema religioso, comprese fra il 1300 e 1700, spaziando dallo stile bizantino a quello gotico e rinascimentale, di importanti artisti come Canaletto, Tiepolo, Bellini e Tiziano. In alcune occasioni viene esposto anche “L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci”.
Quando arrivò Napoleone, sciolse molti ordini religiosi e confiscò molte opere che vennero esposte e restaurate proprio nelle Gallerie dell’Accademia.
PONTE DELL’ACCADEMIA
Il ponte dell’Accademia costituisce uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande, e si discosta dallo stile architettonico veneziano. Il primo ponte venne realizzato da un tecnico inglese, per poi essere sostituito provvisoriamente, nel 1933, da quello che, però, tuttora esiste.
In seguito a varie manutenzioni, gran parte dei suoi elementi sono stati sostituiti e rinforzati con archi in metallo. E’ ancora in programma la costruzione di un altro ponte definitivo, sebbene se ne rinvii continuamente l’attuazione.
Attraversato il ponte dell’Accademia, spicca il Palazzo Cavalli-Franchetti, con la sua architettura neo-gotica veneziana, che ospita spesso eventi e manifestazioni culturali.
CHIESA SAN VIDAL
La chiesa di San Vidal, sull’omonimo campo, in stile neoclassico, è sconsacrata e viene utilizzata per concerti di musica classica e barocca. E’ apparsa nel famoso film del 1977, “Anonimo veneziano“, con la nota colonna sonora.
CAMPO SANTO STEFANO
Il campo prende il nome dalla gotica chiesa di Santo Stefano, il cui campanile si riconosce dalla sua pendenza. Custodisce ben quattro tele di Tintoretto, e possiede un grande il chiostro porticato, con colonne ioniche. Sotto la chiesa passa il Rio Santo Stefano, che raggiunge il Canal Grande.
Sulla piazza campeggia inoltre la statua di Niccolò Tommaseo, linguista italiano e fautore del Dizionario della lingua italiana. Poco lontano, nel campiello Pisani, ha sede il Conservatorio di musica, facile da trovare per la musica che fuoriesce dalle finestre.
TEATRO LA FENICE
Il teatro la Fenice è uno dei più importanti al mondo, e nonostante i vari incendi che lo hanno distrutto è sempre risorto dalle sue ceneri, anche dall’ultimo accaduto nel gennaio del 1996.
Il primo teatro venne realizzato nel 1790, e in seguito venne man mano ampliato e rimaneggiato in base agli stili delle varie epoche.
Percorrendo Calle Larga XXIII Marzo, costellata di boutique e negozi di grandi marche, si arriva quindi a Piazza San Marco.
VENEZIA COSA VEDERE IN TRE GIORNI: SECONDO GIORNO
SECONDO GIORNO A VENEZIA COSA VEDERE E FARE
Partendo sempre dalla stazione centrale di Santa Lucia, questa volta si svolta a sinistra, verso il ponte degli Scalzi, e si imbocca la Strada Nova. Questo itinerario attraverserà perlopiù i sestieri di Cannaregio e Castello.
La mia visita è avvenuta durante il periodo della Biennale di Venezia, che non ho visitato, ma ho avuto comunque l’occasione di aggirarmi per l’arsenale, altrimento chiuso al pubblico. In varie aree verdi e piazzette erano inoltre sistemate varie installazioni artistiche….
STRADA NOVA
Questa ampia strada venne realizzata nell’ottocento, in parte dagli austriaci e in parte dal governo italiano, che demolirono edifici e ricoprirono canali.Lo scopo era creare una via pedonale veloce, che collegasse la stazione ferroviaria e le altre vie di comunicazione con la zona di Rialto.
La Strada Nova si compone di vari tratti. Il tragitto che comincia dalla dalla stazione è chiamato lista di Spagna, poichè nell’attuale Hotel Principe, a quel tempo, si trovava l’ambasciata spagnola. Il governo della Serenissima era solito delimitare l’area, dove vigevano determinate immunità , con listoni bianchi in pietra d’istria, sulla pavimentazione, tuttora visibili.
CAMPO SAN GEREMIA
Sul campo di San Geremia si affaccia la chiesa di San Geremia, famosa per custodire le reliquie di Santa Lucia. Un tempo si trovavano nella chiesa di Santa Lucia, che venne demolita nel 1860, per ingrandire la stazione ferroviaria.
La chiesa è meta di pellegrini da tutto il mondo, che qui si recano per pregare sulla teca dove è conservata la santa, con il volto coperto da una maschera in argento.
Nel 1981, il corpo della santa è stato rubato con l’intento di chiedere un riscatto, mai pagato, e dopo solamente un mese, è stato ricollocato al suo posto.
Il corpo di Santa Teresa, venne nascosto quando in Sicilia arrivarono gli arabi, per un periodo vennero portate anche a Costantinopoli, ma in seguito a una crociata il doge le trasferì a Venezia. Siracusa, la città natale di Santa Teresa, tuttora ne chiede la restituzione per rimetterla nel suo sepolcro originale.
Il barocco palazzo Labia, sempre sul campo di San Geremia, ospita la sede regionale veneta della RAI, che conserva al suo interno un interessante ciclo pittorico di Giambattista Tiepolo.
PONTE DELLE GUGLIE
Il ponte delle guglie prende il nome dai pinnacoli posti sul corrimano su entrambe le sponde. Scavalca il canale di Cannaregio, che ha dato il nome al sestiere, probabilmente per i canneti presenti in passato. Questa, tuttavia, era una delle vie d’acqua, che conducevano più velocemente verso la terraferma, prima che venisse edificato il ponte della Libertà .
Camminando sempre sulle Fondamenta Savorgnan, si arriva al Ponte dei Tre Archi, l’unico con tre arcate presente a Venezia.
GHETTO EBRAICO
Il ghetto ebraico di Venezia è il più antico quartiere ebraico del mondo, non a caso il suo nome deriva proprio dal fatto che in questo luogo, un tempo, c’erano molte fonderie, e “getar” significava appunto “fondere”.
Fin dal 1516 la Serenissima impose agli ebrei di risiedere in questa zona di Venezia, dove erano obbligati a rimanere chiusi all’interno per tutta la notte. Si creò quindi una numerosa comunità ebraica, che arrivò a contare fino a 5000 persone, ma per la mancanza di spazi, ampliò in altezza gli edifici.
Nel ghetto sono presenti ben cinque sinagoghe, poste nei piani più alti delle costruzioni, in parte visitabili. Si riconoscono in mezzo agli altri palazzi, per le cinque finestre ravvicinate, che simboleggiano i libri della Torah.
Il Museo Ebraico, inoltre, espone oggetti liturgici e racconta le tradizioni e le feste ebraiche, ma anche le persecuzioni e i campi di concentramento.
Nel quartiere ebraico esiste ancora una nutrita comunità di ebrei, che mantengono strette le loro antiche tradizioni, ed è possibile gustare piatti tipici della cucina kosher…pare addirittura che le sarde in saor siano nate proprio qui.
CHIESA DI SAN ALVISE
La chiesa di San Alvise è dedicata a San Ludovico di Tolosa, che apparve in sogno a una nobildonna, la quale poi sovvenzionò la costruzione dell’edificio. La facciata composta da semplici mattoni rossi, nasconde all’interno ricche decorazioni, a cominciare dal sottitto completamente affrescato, oltre a conservare opere di Giambattista Tiepolo.
CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO
In origine si chiamava Chiesa di San Cristoforo, ma in seguito al ritrovamento di una statua di Maria, ritenuta “miracolosa“, è più nota ai veneziani in questo modo. La chiesa tuttavia è famosa soprattutto per ospitare varie opere di Tintoretto, che viveva nelle vicinanze.
Vi si trovano anche le sue spoglie, sotto la lastra tombale posta nel pavimento, e quelle della figlia Marietta, davanti al suo dipinto “Presentazione di Maria al Tempio”.
La facciata della chiesa in cotto mescola stili differenti, dal romanico al gotico al rinascimentale con decorazioni in marmo e pietra e statue di santi. Sul fianco si trova anche un bel chiostro, mentre il sagrato, conserva in parte l’antica pavimentazione in cotto spinato.
CAMPO DEI MORI
Molto particolare è la storia del campo dei Mori di Venezia. Arrivando è possibile notare quattro statue incastonate su un edificio, che rappresentano i fratelli della famiglia Mastelli. Erano commercianti di spezie e sete, ma anche banchieri, originari della Morea, antica regione greca.

A causa dei loro affari poco onesti, venne loro scagliata una maledizione, e si tramutarono in statue di pietra. Furono quindi sistemati in bella posizione, come monito ai futuri truffatori.
La statua di Rioba, uno dei fratelli, è quella più famosa, e si ritrova con il naso in ferro, a seguito della caduta di quello in pietra, che pare porti fortuna toccandolo….
Il palazzo della famiglia Mastelli si affaccia sul vicino canale della Madonna dell’Orto, e si riconosce dalla bassorilievo raffigurante un cammello.
CASA DI TINTORETTO
Tintoretto è nato proprio nel quartiere di Cannaregio nel 1518, con il nome di Jacopo Robusti. Il suo soprannome derivò dal fatto che il padre era un tintore di stoffe.
Lo stretto palazzo gotico su più piani, è caratterizzato da trifore e finestre decorate con eleganti cornici. Tintoretto fu un importante pittore veneziano del rinascimentale e barocco, che prediligeva i contrasti di luci e ombre, e abitò in questo edificio fino alla sua morte avvenuta nel 1594.
PONTE CHIODO
Un altro ponte insolito è il Ponte Chiodo, che ha mantenuto la caratteristica di essere l’unico, fra tutti i 446 ponti in pietra di Venezia, ad essere senza il parapetto.
In origine, infatti, i ponti ne erano sprovvisti, come è possibile vedere da molti quadri di pittori vedutisti veneziani. Dall’Ottocento, tuttavia, per renderli più sicuri vennero messe le protezioni laterali.
Il ponte è praticamente privato, poichè conduce solo verso abitazioni, e prende questo nome da una nobile famiglia alla quale apparteneva in passato.
CA’ D’ORO
La Ca’ d’Oro è un palazzo del 1400, voluto dai ricchi mercanti Contarini, che per distinguerlo dagli altri affacciati sul Canal Grande, lo abbellirono con parti dorate, che con il tempo sono svanite.
La sua architettura richiama quella del Palazzo Ducale, il gotico fiorito veneziano. La parte inferiore verso il canale è costituito da un porticato, che è poi sormontato da due logge, che presentano i tipici archi e fiori in marmo veneziani.
Il palazzo venne acquistato alla fine dell’ottocento da un barone, lo ristrutturò per sistemare le sue collezioni artistiche. Dal 1927, Ca’ d’Oro è diventata la sede della Galleria Giorgio Franchetti, e comprende dipinti, sculture, arazzi, e altri opere di importanti artisti come Mantegna, Carpaccio, Sansovino, Tiziano.
FONDAMENTA NUOVE
Le fondamenta nuove si trovano a nord dei sestieri di Cannaregio e Castello, e si sviluppano per quasi un km di lunghezza. Si affacciano verso l’isola di San Michele, che è praticamente occupata dal cimitero della città . Questo è un punto dove approdano molte linee dei vaporetti.
CHIESA SANTA MARIA DEI MIRACOLI
Nei vicoli interni di questa parte della città , si trova calle Varisco, che con i suoi 53 cm di larghezza, è la più stretta di Venezia. Ci sono poi la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, bellissima chiesa in stile rinascimentale, rivestita di preziosi marmi policromi. Presenta un grande frontone con rosoni e statue, mentre l’interno il soffitto è rivestito con una volta a botte, finemente decorata.
CAMPO SANTI GIOVANNI E PAOLO
Il campo dei Santi Giovanni e Paolo è caratterizzato dall’omonima chiesa gotica, soprannominata dai veneziani Zanipolo, dove si tennero molti funerali dei dogi. La vicina Scuola Grande di San Marco si presenta invece con una facciata rinascimentale in marmi policromi e due leoni al fianco del portale. Tutto il complesso di edifici è è stato riconvertito nell’ospedale di Venezia.
In mezzo al campo è sistemata la statua equestre di Bartolomeo Colleoni, un condottiero italiano che si fregiò, però, di tradimento. Per questo motivo, quando al suo cavallo in marmo, realizzato da Andrea del Verrocchio, si staccò l’orecchio, gli venne rimesso storto.
LIBRERIA ACQUA ALTA
Un luogo davvero insolito è la Libreria Acqua Alta, con stretti corridoi fiancheggiati da pile di libri, alcuni adagiati in una barca che galleggiano quando sale l’acqua dal canale. Nel piccolo cortile all’esterno sono accatastati libri che formano una scalinata da dove si ha una vista sul circondario. Vende soprattutto libri di seconda mano, ed è simpatico imbattersi nei gatti che gironzolano all’interno.
CAMPO SANTA MARIA FORMOSA
Il campo di Santa Maria Formosa è circondata da vari palazzi, fra cui Casa Venier, del doge che inviò la flotta contro l’impero ottomano, nella nota battaglia di Lepanto, sconfiggendolo. La chiesa di Santa Maria Formosa ricorda le forme della Madonna, che apparve a San Magno di Oderzo, e si compone di due facciate differenti. Il campanile presenta un mascherone alla base, che serviva a scacciare il diavolo,che si divertiva a suonare le campane.
Nelle vicinanze si trova il particolare Ponte Paradiso, decorato con un archetto gotico, che ritrae la Madonna.
CHIESA SAN FRANCESCO DELLA VIGNA
La chiesa di San Francesco della Vigna, quando sorse si trovava in una zona un po’ decentrata di Venezia, con coltivazioni di vigneti, da qui il suo nome.
Visto l’aumento dei frati francescani, con il tempo venne ampliata e al progetto partecipò anche Palladio, con la realizzazione della bella facciata rinascimentale bianca. Il vicino chiostro, con logge e pietre tombali, ospita mostre e eventi culturali. Il campanile invece somiglia molto a quello di San Marco, ma è alto 70 metri.
COLONNATO DI SAN FRANCESCO
Il particolare colonnato di San Francesco si compone di venti colonne doriche, di colore rosso mattone. E’ stato costruito nel XIX secolo per collegare il Palazzo della Nunziatura con il convento dei frati Francescani.
ARSENALE DI VENEZIA COSA VEDERE
L’arsenale che si trova nel sestiere Castello, era uno dei simboli della potenza della Serenissima, poichè da qui uscivano le galere, ossia le lunghe navi a remi, che solcavano soprattutto il Mediterraneo e l’Egeo. Questo enorme spazio, che in origine si trovava presso San Marco, era come un’industria, organizzato con una grande catena di montaggio, dove lavoravano migliaia di persone.

L’area è circondata da ben tre km di alte mura merlate in mattoni, ed è oggi suddivisa fra la Marina Militare e il Comune di Venezia, che vi allestisce la Mostra della Biennale.
Passando per il Giardino delle Vergini, aperto solo durante la Biennale, si esce dalle mure dell’Arsenale attraverso il Ponte dei Pensieri.
ISOLA DI SAN PIETRO
Attraverso un altro ponte, si arriva all’isola di San Pietro, una delle prime zone abitate di Venezia, fin dall’antichità . E’ stata la sede patriarcale fino al 1807, quando Napoleone la spostò a San Marco.
Il progetto iniziale della facciata lo fece Palladio, ma venne cambiato quando morì il suo committente e lui rinunciò al lavoro. All’interno della basilica si trovano molti capolavori pittorici, il suo campanile in pietra d’Istria, è famoso per la sua pendenza.
VIA GARIBALDI
A Venezia, esiste solamente una via, le altre si chiamano calli. Si tratta di Via Garibaldi, realizzata interrando un canale e congiungendo le due fondamenta. Fu dedicata a Garibaldi, in occasione della proclamazione dell’unità d’Italia 1866.
In corrispondenza dei giardini si trova infatti il suo monumento. Questa oasi verde la Napoleone, che recuperò lo spazio demolendo antichi edifici e chiese, dei quali qualche reperto è sistemato in giro per il parco. La serra del Parco è al contempo una fioreria e un caffè, dove è possibile sedersi anche all’aperto.
GIARDINI DELLA BIENNALE DI VENEZIA
I giardini della Biennale sono conosciuti anche come giardini napoleonici, e sono praticamente l’area verde più grande del centro storico della città . E’ stato inaugurato nel 1812, e una parte è pubblica mentre l’altra parte è occupata dal Palazzo delle Esposizioni della Biennale e dai 29 padiglioni, a disposizione delle varie nazioni per esporre le loro opere.

RIVA DEGLI SCHIAVONI
La riva che porta a San Marco, è detta riva degli Schiavoni, ossia i mercanti della Dalmazia, che allora si chiamava Schiavonia. E un lungomare molto affollato e pieno di ristoranti, negozi e hotel lussuosi, come il Danieli. Si trova accanto alle Prigioni Nuove, nel Palazzo Dandolo, che ha visto molti ospiti del calibro di Goethe, Wagner e personaggi più attuali…
MUSEO STORICO NAVALE
l Museo Storico della Marina Militare conserva tesori della Repubblica Veneziana. E possibile ammirare fra l’altro il Bucintoro, la nave decorata in oro, che viene utilizzata dai dogi per lo sposalizio di Venezia con il mare. Percorrendo le fondamenta dell’arsenale si può ammirare la Porta di Terra, con le due torrette dell’Arsenale e il ponte del Purgatorio.
CAMPO DI SAN ZACCARIA
La chiesa di San Zaccaria, accoglie i resti del padre di San Giovanni Battista, ed è una delle più antiche di Venezia. Accanto si trovava anche un monastero, ma andò a fuoco, e vi morirono cento monache. Molto suggestiva è la cripta allagata.
PONTE DI PAGLIA
Il ponte di Paglia è uno dei ponti che viene attraversato dalla maggior parte dei visitatori. Camminandoci sopra è infatti possibile ammirare il ponte dei Sospiri, che collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove.
VENEZIA COSA VEDERE IN TRE GIORNI: TERZO GIORNO
TERZO GIORNO A VENEZIA COSA VEDERE E FARE
La terza giornata a Venezia si è svolta esattamente la prima settimana, al termine del periodo di lockdown. Ho trovato quindi la città ancora deserta e silenziosa, comoda per la mia visita, ma alquanto triste e surreale da attraversare, con molte attività ancora chiuse.
Come già accennato, dal lato pratico delle visite è senz’altro l’ideale approfittare di un momento di poco affollamento, ma Venezia, necessita dei turisti per essere la città che tutti conosciamo, armoniosa e pulsante di vita.
Il terzo itinerario si è sviluppato nei sestieri di Santa Croce, Dorsoduro, San Marco.
CHIESA SAN NICOLO’ DEI MENDICOLI
La terza giornata ha preso avvio sempre dalla stazione ferroviaria Santa Lucia, verso il ponte della Costituzione. Passeggiando nei sestieri di Santa Croce e Dorsoduro, su percorsi alternativi, rispetto alla prima volta, si arriva alla Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, una delle più antiche di Venezia.
Il nome potrebbe derivare dalla povertà degli abitanti del passato o da quello dell’isola. In stile romanico, l’interno è caratterizzata da una serie di statue lignee dorate e affreschi alle pareti. Oltre il canale, si trovava l‘ex cotonificio, oggi diventato una sede dell’Università di architettura.
CHIESA DI SAN SEBASTIANO
Seguendo varie fondamente, ossia le strade lungo i canali, si giunge al Campo dell’Anzolo Rafael, con l’omonima chiesa barocca, completamente bianca all’esterno e con due campanili romanici.
Sul vicino canale si affaccia la chiesa di san Sebastiano, con una bella facciata neoclassica, e che conserva all’interno un ciclo pittorico di Paolo Veronese. Il pittore amava utilizzare colori brillanti e luminosi, e ritraeva i personaggi in mezzo a strutture architettoniche, come colonne, per renderle più reali.
SAN BASILIO E LE ZATTERE
Sul canale della Giudecca, si trova anche la stazione marittima di San Basilio con il terminal de traghetti. Nel piazzale esterno, il gruppo scultoreo in bronzo “tre putti musicanti, di Gianni Aricò, è dedicato a Antonio Vivaldi.
Le lunghe fondamenta delle zattere di un km, cominciano dalla stazione marittima e arrivano fino alla Punta della dogana. Il nome si deve, probabilmente, a uno scontro navale fra le truppe francesi e la Serenissima. Quest’ultima riuscì a prevalere grazie al fondo piatto delle sue imbarcazioni.
Un’altra ipotesi sostiene, invece, che in questo canale transitavano delle zattere per il trasporto del sale e del legname. Quest’ultimo proveniva dalle montagne scendendo sul Piave.
A seconda del tratto, queste fondamenta prendono il nome di fondamenta delle zattere al Ponte longo, ai Gesuati, allo Spirito Santo, ai Saloni. Questa è una zona di Venezia molto animata, perchè è soleggiata e vi si trovano molti ristoranti e hotel.
SQUERO DI SAN TROVASO
Dalle fondamenta delle Zattere Ponte Longo, si arriva allo squero di San Trovaso, uno dei cantieri navali più antichi di Venezia, trovandosi qui dal 1600. In questo luogo vengono costruite e riparate imbarcazioni a remi, fra cui le gondole.

Gli edifici intorno ricordano quelli montani, con terrazze e ballatoi, poichè i primi artigiani provenivano dal Cadore. A Venezia sono rimasti solamente sei squeri, localizzati in varie parti della città . La parola squero, indica la squara, che è uno degli strumenti più importanti per la costruzione delle gondole.
MUSEO PEGGY GUGGENHEIM
La visita che ho fatto al Museo Peggy Guggenheim è stata programmata on line. Nonostante la presenza di pochi turisti stranieri, molte erano quelli italiani, che come me, hanno approfittato, della prima occasione, di ammirare questo splendido museo.

Il museo Guggenheim si trova nel Palazzo Venier dei Leoni, che si presenta, però, incompleto. Venne acquistato dalla collezionista Peggy Guggenheim, nipote del celebre Guggenheim il fondatore del museo di New York. Peggy ci visse fino alla fine dei suoi giorni, trasformandoloin un museo aperto al pubblico. Fra le opere si possono ammirare ci sono quelle di artisti della prima metà del ‘900 come Picasso, Kandinsky, Pollock, Chagall, Magritte, Mirò.
Annesso al museo si trova un bel giardino con sculture di vario genere, e la terrazza panoramica sul Canal Grande.
CA’ DARIO
Fra le curiosità del sestiere Dorsoduro, c’è il Palazzo Ca’ Dario considerato maledetto, a causa delle sciagure che sono avvenute ai vari proprietari. E’ riconoscibile per la sua pendenza e i medaglioni che decorano la facciata.
CHIESA DI SAN GREGORIO
Si presenta con un facciata a capanna in mattoni e un grande rosone, risale al IX secolo, dopo essere stata chiusa divenne una sede della zecca veneziana, ora è occupata da laboratori di restauro.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SALUTE
La chiesa di Santa Maria della salute è facilmente riconoscibile anche da lontano, per la sua grande cupola, sormontata dalla lanterna e dalla statua della Madonna.
Venne costruita nel seicento in stile barocco, come ex voto alla Madonna, come segno di ringraziamento per la sua intercessione per la fine della pesta del 1631. Allora la popolazione venne praticamente dimenazzata.
Prima della sua costruzione, il terreno venne rinforzato con altri pali, vista la sua imponenza e maestosità . La sua forma ottagonale ricorda la corona della Madonna, accompagnata da due campanili.
All’interno, la grande sala circolare è affiancata da altari. Vi è custodita la statua bizantina della Madonna della salute, proveniente da Creta. Il 21 novembre la chiesa viene collegata con un ponte su pali a Piazza san Marco, come segno di devozione.
PUNTA DELLA DOGANA
Il sestiere di Dorsoduro termina sulla Punta della Dogana o della Salute, che separa il Canal Grande dal canale della Giudecca. La struttura triangolare del XVII secolo, costituiva la Dogana dal mar, e la Palla d’Oro, che la sovrasta, è una una sfera bronzea, che rappresenta il mondo sostenuta da due Atlanti.
Al culmine, la statua della Fortuna ruota in base al vento, ed è soprannominata “Occasio“. Lasciata in stato di abbandono è stata poi riconvertita in spazi museali, grazie all’intervento di importanti architetti internazionali.
MAGAZZINI DEL SALE
Il lato verso la Giudecca, è occupato dai Magazzini del Sale o saloni del sale, che giungeva dal male con le navi mercantili. La struttura è suddivisa in nove magazzini, oggi riconvertiti che ospitano mostre d’arte.
PIAZZA SAN MARCO
Ripercorrendo il ponte dell’Accademia e vari campi si arriva alla spettacolare Piazza San Marco, unico spiazzo di Venezia che si fregia di questo appellativo. Piazza san Marco, in realtà , è costituita da varie aree.

La più grande è piazza san Marco vera e proprio, mentre quella posta di fronte al Palazzo Ducale è denominata invece piazzetta San Marco. Al lato della Basilica di San Marco si trova, invece, la Piazza dei Leoncini, vicina anche alla torre dell’Orologio, sormontata dai Mori di Venezia.
PALAZZO DUCALE
In questa terza giornata ho avuto anche l’occasione di visitare, in totale solitudine, il Palazzo Ducale. Vagare attraverso le sue spettacolari sale, le prigioni e passare nel ponte dei sospiri è stata una sensazione davvero incredibile, e irripetibile.

Il palazzo ducale è stata la sede dei dogi e delle magistrature veneziane fino alla caduta della Repubblica della Serenissima, avvenuta nel 1797, con l’arrivo di Napoleone.
La visita del palazzo comincia dal grande cortile interno, e prosegue al primo e secondo piano, attraverso le grandi sale giudiziarie, gli appartamenti privati del doge, le prigioni vecchie, il ponte dei sospiri e le prigioni nuove.

MUSEO CORRER
Il biglietto del Palazzo Ducale comprende anche il Museo Correr e il Museo Archeologico, che si trovano nell’ala napoleonica, in fondo a Piazza San Marco, e in mezzo alle due Procuratie. Si possono ammirare le sale in stile impero, con collezioni di quadri, sculture di Canova, gli appartamenti reali.
MUSEO ARCHEOLOGICO
Nel corso della visita del museo Correr, si prosegue con il Museo Archeologico, che occupa le sale del palazzo delle Procuratie Nuove, affacciate sia su piazza San Marco, che sul Canal grande.
La raccolta comprende opere donate da facoltose famiglie veneziane, a partire dal 1500. All’epoca era di moda collezionare sculture antiche provenienti anche dalla Grecia e da Roma.
BASILICA DI SAN MARCO
La giornata tranquilla mi ha permesso di entrare nella Basilica di San Marco, senza fare alcuna coda. Con un biglietto cumulativo, sono salita anche alle terrazze superiori e ammirato i cavalli di bronzo originari custoditi all’interno.

La basilica di San Marco è stato il simbolo del potere dei dogi di Venezia per secoli, che qui furono incoronati e tumulati. La sua fama le deriva dalle sue particolari forme, con cinque cupole, i suoi rivestimenti di mosaici dorati, le statue e molti altri tesori.
Venne inaugurata nel 1094 e nel corso dei secoli è stata rimaneggiata varie volte e ampliata. I quattro cavalli, visibili sulla terrazza anteriore, non sono altro che copie perfette di quelli originari in bronzo, custoditi all’interno.

Un tempo erano parte dell‘ippodromo di Costantinopoli, ma nel 1200, con la conquista da parte dei cristiani vennero portati a Venezia. La Pala d’Oro sull’altare maggiore conserva le relique di San Marco ed è costituita da 250 pannelli con ben 1927 gemme smaltate. Venne anch’essa realizzata a Costantinopoli nel 976.
CAMPANILE DI SAN MARCO
La mia visita è stata alquanto veloce, grazie alla mancanza di gente presente, così con il moderno ascensore, ho ammirato la spettacolare vista su tutta Venezia, dalle varie angolazioni, sperimentando anche i suono delle campane a distanza ravvicinata.

In origine, la funzione del campanile era anche quella di faro e torre di avvistamento. Nel corso della sua vita è purtroppo crollato due volte, per eventi naturali e non solo. L’ultima occasione fu nel 1902, qunado cedette per motivi strutturali, venendo ricostruito prontamente nel 1912, Raaggiunge i 99 metri di altezza e termina con la statua dorata dell’arcangelo Gabriele.

PONTE DI RIALTO
Seguendo le indicazioni per Piazzale Roma e Ponte di Rialto, poste sui muri degli edifici, si ritorna facilmente alla stazione Santa Lucia.

Il ponte di Rialto è stato il primo ponte ad attraversare il Canal Grande. In passato, il passaggio avveniva passando sopra il ponte delle barche. Ma ben presto si rese necessaria la costruzione di un vero ponte, che fu realizzato dapprima in legno.
Il ponte della Moneta, del XII secolo, prese il nome dalla vicina Zecca, ed aveva una sezione centrale mobile, per permettere alle barche più alte di passare. Nel XV secolo, si ebbe un crollo, poichè la gente si era affollata per vedere il corteo del matrimonio del Marchese di Ferrara.
Il successivo ponte, sempre in legno, si caratterizzava per le due file di botteghe sui fianchi, ma anch’esso subì la stessa sorte del primo. Nel 1591, su progetto di Antonio da Ponte, venne finalmente realizzato quello in pietra tuttova esistente, con arcate, balaustre e 24 botteghe centrali poste su due file.
Lo spettacolare ponte di Rialto, chiamato in questo modo per il vicino mercato, ha un’arcata unica ed è lungo 28 metri, e largo 22. I fianchi sono decorati con sculture dell’Arcangelo Gabriele, della Madonna con la colomba che riporta la data di fondazione della città , il 25 marzo 421.
L’altro lato appaioni invece le figure dei due protettori di Venezia, il primo che fu San Teodoro, e il secondo San Marco.
MERCATO DI RIALTO
Oltrepassato il ponte si arriva al mercato di Rialto, uno dei più antichi della città , fu fondato, infatti, nel 1097. E’ anche uno dei più grandi e comprende banchi di pesce, frutta e verdura. Il suo nome deriva da Rivo Alto, perchè questo era il punto più profondo del Canal Grande.
La loggia del mercato di Rialto, fu costruita nel 1907, in stile neogotico ed è abbellita con colonne e capitelli, dai temi differenti. Una stele di marmo, inoltre, visibile sul muro della loggia segna le misure che devono avere i pesci per essere venduti.
Sull’altra sponda, il palazzo dei Camerlenghi, venne realizzare per le magistrature mercantili, che assicuravano la correttezza dello svolgimento dei commerci.
CHIESA DI SAN GIACOMO DI RIALTO
Chiamata anche San Giacometto, per distinguerla da un’altra chiesa veneziana con lo stesso nome, risale, probabilmente, al 421, e per questo è considerata la più antica di venezia. Gli studiosi preferiscono datarla invece all’anno 1000, la stessa epoca della nascita del mercato di Rialto, dove infatti si trova.
E’ caratterizzata dal suo campanile a vela, sul quale spicca il grande orologio del 1400. Il particolare porticato gotico anteriore, è sorretto invece da cinque antiche colonne.
CHIESA DI SAN SIMEON PICCOLO
La chiesa di San Simeon Piccolo, o dei santi Simeone e Giuda, è chiamata “piccolo”, poichè esisteva anche la vicina Chiesa di San Simeon Grande. In seguito al suo ampliamento del XVIII secolo, ha ora uno stile neoclassico, con una cupola in rame, sormontata da una lanterna. La pianta interna è circolare e nei sotterranei si trovano la cripta affrescata e molte cappelle.
PONTE DEGLI SCALZI
Questo è il quarto ponte che scavalca il Canal Grande, e si trova fra la chiesa di Santa Maria di Nazareth o degli Scalzi e la chiesa di San Simeon Piccolo.
Il ponte attuale risale al 1934, e sostituisce il precedente in ghisa voluto dagli austriaci. Il ponte degli Scalzi, ora tutto in pietra d’Istria, venne adagiato sopra una struttura lignea al fine di stabilizzare i suoi materiali.
CONCLUSIONE DEI TRE GIORNI A VENEZIA
Venezia è questo e molto altro, senza dubbio, anche tornandoci cento volte, si avrebbero ancora molte cose da vedere e scoprire….Venezia è unica e irripetibile, e ogni volta costituisce un nuovo viaggio e una nuova avventura.

Peggy Guggenheim Museo d’arte contemporanea!!
Orvieto e il pozzo di San Patrizio!!