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PIAZZA SAN MARCO COSA VEDERE VENEZIA

PIAZZA SAN MARCO COSA VEDERE VENEZIA

Piazza San Marco, scena politica, religiosa e sociale della Serenissima per ben mille anni, è ancora oggi, grazie ai numerosi monumenti che la circondano, il punto focale di una visita a Venezia.

Questa è l’unica piazza veneziana, a fregiarsi di questo appellativo, in quanto, gli altri slarghi sono chiamati campi e campielli. Scopriamo, quindi, quali tesori e segreti ci riserva la famosa Piazza San Marco…

STORIA DI PIAZZA SAN MARCO

Il primo nucleo, della piazza più grande di Venezia, risale al IX secolo, ed era delimitata da canali, in seguito interrati. Al posto dell’odierna Basilica, si trovava la chiesa dedicata a Teodoro, il primo patrono di Venezia. Il canale Batario la separava dalla restante piazza, occupata fra l’altro dagli orti del monastero di San Zaccaria.

Vista su piazza San Marco
Vista su piazza San Marco

Le funzioni della piazza sono man mano mutate, per cui anche il suo aspetto. Oltre ad essere ingrandita si è arricchita di bei palazzi e monumenti, fino a trasformarsi nella meraviglia che possiamo tuttora vedere.

Piazza San Marco, che fa parte del Patrimonio dell’Umanità, si estende per 170 metri di lunghezza per 70 di larghezza, ma non bisogna, tuttavia, confondere i suoi confini.

La vera e propria Piazza San Marco si trova esattamente in mezzo alle Procuratie, mentre l’area sul lato del Palazzo Ducale è detta Piazzetta San Marco. Di fianco alla basilica si trova invece la Piazzetta dei Leoncini.

PIAZZETTA DEI LEONCINI

Questo spazio rialzato, posto fra la Basilica e la torre dell’Orologio, dal 1966 è stato rinominato Piazza Papa Giovanni XXIII. Oltre ai due leoncini in marmo rosso, è possibile vedere un pozzo in marmo bianco, mentre alle spalle il palazzo patriarcale.

PIAZZETTA SAN MARCO

Accanto al Palazzo Ducale, e di fronte alla Laguna di Venezia, si estende la piazzetta di San Marco. La caratterizzano le due colonne granitiche, con le statue dei due protettori della città.  Provengono da Tiro, e in origine ce n’erano tre. A causa del loro peso, una è affondata al momento dello sbarco, e non è stata più ritrovata. Le altre due sono rimaste lasciate distese al suolo per quasi un secolo, fino a quando, un artigiano è riuscito ad escogitare un sistema per issarle in piedi, e sistemarle nell’attuale posizione.

Piazzetta san Marco a Venezia
Piazzetta san Marco a Venezia

Le colonne presentano un capitello bizantino, mentre le basi quadrate hanno decorazioni con figure di venditori e artigiani dell”epoca. Ciò che impreziosisce le due colonne, sono però le statue dei due protettori veneziani.

Si tratta di San Teodoro, o Todaro, come è chiamato dai veneziani, che, secondo la leggenda, era un guerriero, che aveva sconfitto un drago.

L’altro è invece San Marco, con le sembianze del leone alato. Dall’829, in seguito all’arrivo delle sue spoglie da Alessandria d’Egitto, i veneziani lo hanno eletto come nuovo protettore di Venezia.

E’ usanza degli abitanti, di evitare di passare in mezzo alle due colonne, come segno di scongiuro, anche perchè, in passato, questo era il luogo di crudeli esecuzioni.

PROCURATIE DI SAN MARCO

La piazza è soprannominata il salotto di Venezia, grazie alla presenza di lussuosi e storici caffè e ristoranti. La circondano su tre lati lunghi grandi palazzi, che somigliano fra loro, chiamati Procuratie.

PROCURATIE VECCHIE

Le Procuratie Vecchie, che terminano in corrispondenza della Torre dell’Orologio, risalgono al XVI secolo. Il palazzo visibile ora, è in realtà una ricostruzione rifatta basandosi su quelle originali del XII secolo, andate distrutte da un incendio.

Si tratta di un lungo edificio di 150 metri, con 50 arcate, e ben 100 finestre a arco ai due piani superiori. Qui si trovavano gli uffici dei 9 procuratori veneziani, considerati le massime cariche governative, dopo il doge, della Repubblica della Serenissima. Ancora adesso, negli spazi interni si trovano le sedi di grandi compagnie, mentre sotto ai porticati trovano spazio negozi e locali prestigiosi.

PROCURATIE NUOVE

Le Procuratie Nuove sono, invece, quelle originali del XVI secolo, adibite per le magistrature veneziane, e poi trasformate nell’ospizio Orsello. Lo stile architettonico si rifà a quello della preesistente Biblioteca, mantenendone anche l’altezza.

CAFFE’ FLORIAN

Sotto le arcate delle Procuratie Nuove, si trova lo storico Caffè Florian, dal nome del suo fondatore. E’ stato inaugurato il 29 dicembre del 1720, e fino alla caduta della Repubblica della Serenissima, si chiamava “Alla Venezia trionfante“.

Il locale è considerato il caffè più antico del mondo, e si è ampliato man mano, con l’aggiunta di varie stanze a tema.

Da sempre frequentato da personaggi famosi, come Casanova, scrittori e patrioti italiani fra cui Daniele Manin e Silvio Pellico, è ancora oggi una meta molto ambita dal turismo d’elite.

PROCURARIE NUOVISSIME O ALA NAPOLEONICA

L’ala napoleonica, del 1807, è la più recente, e congiunge le due Procuratie laterali. Il governo francese di allora, lo ha edificato per ospitare i futuri regnanti. Il luogo, in precedenza, era occupato dalla chiesa, del XVI secolo, di San Geminiano.

Museo Correr piazza san Marco Venezia
Museo Correr piazza san Marco Venezia

Si trattava, tuttavia, di una ricostruzione di quella che era una delle chiese più antiche di Venezia, risalente addirittura al VI secolo. Era stata progettata da Sansovino, che si era riservato anche una cappella dove farsi seppellire. Quando la chiesa è stata demolita, i suoi resti sono stati traslati nella Basilica di Santa Maria della Salute, oltre il Canal Grande, di fronte al Palazzo Ducale.

Questo palazzo è detto anche Procuratie Nuovissime, e richiama lo stile architettonico dei palazzi adiacenti, distinguendosi, però, dagli altri dal suo attico, che è abbellito con 14 statue di imperatori romani.

Durante il regno di Napoleone questa ala era la reggia dei sovrani, e comprendeva gli spazi della Biblioteca Marciana, la Zecca, e i giardini reali verso il Canal Grande, il tutto secondo lo stile neoclassico.

Dal 1815, sotto la dominazione austriaca, nel palazzo vi hanno soggiornato l’imperatore Francesco I e in seguito, l’imperatrice Elisabetta II di Wittelbach, meglio conosciuta come Sissi. In questo caso, le decorazioni interne hanno assunto un aspetto imperiale.

Con l’annessione di Venezia all’Italia, nel 1866, anche i re sabaudi hanno eletto il palazzo come loro residenza, fino a quando, Vittorio Emanuele III lo ha donato allo Stato italiano.

Dal 1922, l’ala napoleonica è stata trasformata nel Museo Correr, e comprende anche il Museo archeologico.

MUSEO CORRER

Il Museo Correr nasce dalla donazione da parte di un nobile veneziano, che nel 1830, alla sua morte, ha lasciato le sue variegate collezioni d’arte alla città di Venezia. Con il tempo, molti altri personaggi della scena veneziana, e non solo, hanno regalato i loro capolavori artistici, tanto da essere necessario cambiare la sede museal, ormai inadeguata.

Sala da ballo Museo Correr Venezia
Sala da ballo Museo Correr Venezia

L’enorme patrimonio artistico, inizialmente, si trovava nel palazzo della famiglia Correr, poi è stato trasferito in un edificio affacciato sul Canal Grande. Ma la definitiva sistemazione nell’attuale sede è avvenuta nel 1922.

Questo museo, fa parte dei Musei Civici di Venezia, ed è visitabile con il biglietto cumulativo del Palazzo Ducale. Accedendo al Museo Correr, si ha modo di ammirare anche il Museo archeologico, situato nell’ala delle nuove Procuratie.

COSA VEDERE NEL MUSEO CORRER

L’accesso del museo Correr si trova in  mezzo al porticato dell’ala napoleonica, dove si percorre il bellissimo scalone imperiale. Il museo si sviluppa su due piani e fra le varie sale che si visitano, ci sono il salone da ballo, gli appartamenti di Sissi, con la sala del trono, delle udienze, da bagno, e la sala ovale.

Si possono ammirare la libreria Pisani, ritratti di dogni, senatori e procuratori veneziani, collezioni di monete e bandiere, strumenti scientifici per la navigazione. La quadreria comprende opere di Giovanni Bellini, Antonello da Messino, stampe e disegni, spiccano soprattutto le bianche sculture di Canova. Dedalo e Icaro e Orfeo e Euridice.

TORRE DELL’OROLOGIO DI PIAZZA SAN MARCO

La torre dell’orologio, accanto alle Procuratie Vecchie, risale alla fine del XV secolo, e fungeva da collegamente fra Piazza San Marco e la zona delle mercerie. Queste ultime erano le botteghe, che si estendevano fino a Rialto, dove c’erano, invece, le banche della Serenissima.

Torre dell'orologio piazza San Marco Venezia
Torre dell’orologio piazza San Marco Venezia

Questa torre è alta circa 30 metri, ed è fiancheggiata da due edifici rinascimentali, con balaustre. Appena sopra il porticato della torre, si ammirano i due magnifici orologi, sebbene quello rivolto verso la zona commerciale sia meno appariscente.

Il grande orologio meccanico antistante la piazza, presenta sul quadrante i segni dello zodiaco, le fasi lunari e solari. Nella parte superiore all’orologio, dentro una nicchia, è posta la statua della Madonna, fiancheggiata da due finestrelle, che segnano i minuti.

In occasione dell’Epifania e dell’Ascensione, da queste aperture, fuoriescono invece le statue in legno dell‘angelo e dei re magi, che si inchinano davanti alla Madonna. Sempre sulla facciata, con lo sfondo di un cielo stellato, troneggia la statua del Leone alato, simbolo di Venezia, che regge la Bibbia.

Probabilmente, sono più famose le due statue, sulla cima della torre dell’orologio, che suonano la campana, del 1497. Si tratta dei due mori, così chiamati per il colore bruno del bronzo. Rappresentano due pastori, che, con movimenti meccanici, battono le ore con delle mazze.

Sono soprannominati anche il vecchio e il giovane, e si distinguono per le barbe. Il più vecchio, che rappresenta il passato, suona la campana due minuti prima, mentre quello giovane, che è considerato il futuro, lo fa due minuti dopo.

BIBLIOTECA SANSOVINIANA

La Biblioteca Sansoviniana, di fronte a Palazzo Ducale, e affacciata sulla piazzetta di San Marco, è opera di Sansovino, del 1537. Voluta dai procuratori, per conservare i preziosi codici greci e latini,donati da un cardinale, per renderli pubblici.

Al piano terra, l’edificio, ha un lungo colonnato dorico, mentre al livello superiore, un loggiato con archi ionici, fregi e statue con festoni. Il culmine è rappresentato da una grande terrazza decorata con obelischi e statue. In precedenza però si trovava una grande volta, che però è crollata.

Prima della costruzione della biblioteca, le opere erano custodite presso il Palazzo Ducale, e il suo patrimonio culturale si è ampliato soprattutto grazie a lasciti e donazioni, da parte di famiglie benestanti. La biblioteca, chiamata anche marciana, o di San Marco, comprende soprattutto libri di filologia classica sulla storia di Venezia, carte geografiche e preziosi atlanti.

 

Colonne in piazzetta San Marco Venezia
Colonne in piazzetta San Marco Venezia

PALAZZO DELLA ZECCA

Il palazzo della Zecca, con la facciata in pietra d’Istria, si affaccia sul Canal Grande, accanto alla Biblioteca Sansoviniana.  Fino al 1870, qui sono state coniate le monete della Serenissima. In precedenza, la zecca si trovava nella zona di Rialto, ma è stata spostata, per controllare meglio il suo operato. Oggi questa struttura fa parte della Biblioteca Sansoviniana, e ospita le sale di lettura.

GIARDINI REALI

I giardini reali sono stati creati nel 1800, in concomitanza della costruzione dell’ala napoleonica, come palazzo reale. In precedenza, il luogo era occupato da granai e botteghe.

Questa oasi verde, del sestiere di San Marco, è aperta al pubblico, e oltre a panchine ombreggiate e angoli rilassanti, conserva anche la kaffeehaus neoclassica, realizzata dagli austriaci. Un ufficio dell’azienda del turismo di Venezia si trova all’interno di questa struttura, proprio accanto alla fermata dei vaporetti.

BACINO ORSEOLO

Nei pressi di Piazza San Marco, dietro le Procuratie Vecchie, si trova il Bacino Orseolo, dove approdano le gondole. E’ un luogo molto suggestivo di Venezia, dove ammirare le numerose gondole, che di giorno girovagano nei canali e la sera si riuniscono qui, per la notte.

SCALA CONTARINI DEL BOVOLO

Un palazzo molto particolare, poco lontano dalla piazza, è il palazzo Contarini, noto per la sua scalinata a chiocciola, o del “bovolo” come è anche chiamata. La sua posizione riparata, nascosta in mezzo a vicoli, la rende un tesoro inatteso da scoprire, durante una passeggiata.

Mentre il resto del palazzo è abbastanza lineare, la parte verso la corte del Maltese, presenta dei loggiati, il cui stile tardo gotico si ritrova nella spettacolare scala a chiocciola, del XV secolo.

La scala presenta, quindi, logge e archi a tutto sesto in pietra bianca, raggiunge l’altezza di cinque piani, e termina con un belvedere circolare, sormontato da una cupola. La corte del Maltese, dal nome di un albergo ubicato all’interno, alla fine dell’ottocento, conserva una raccolta di vere da pozzo, ossia le balaustre dei pozzi.

 

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