UNGHERIA COSA VEDERE IN CAMPER
Argomenti trattati
L’Ungheria è una nazione spesso sottovalutata quando si pensa a una meta di viaggio, ciò forse a causa della sua esuberante capitale, Budapest, che ne offusca le altre bellezze artistiche e paesaggistiche.
Questo on the road in Ungheria, per cause di forze maggiori, ha subito una leggera variazione sia nell’itinerario che nella sua durata. Costituisce, comunque, un valido spunto per farsi un’idea di quali altri tesori valga la pena scoprire in questa magica terra.

LINGUA UNGHERESE
Una doverosa premessa riguarda la lingua ungherese, che si rivela essere subito ostica da decifrare. Di antica origine scandinava, questo idioma non è tuttavia paragonabile a quelle dei paesi nordici attuali, a causa di una diversa evoluzione, e per questo rappresenta un unicum nel suo genere.
Se si sommano a questo fattore le successive influenze turche, è praticamente impossibile ricavare un ragno dal buco quando si leggono delle scritte o si cerca di pronunciare correttamente i nomi delle località. Preciso, comunque, che la maggior parte degli ungheresi parla l’inglese, o perlomeno quelli nelle località turistiche e a Budapest, e in ogni caso esiste ormai google traduttore….
VIGNETTA UNGHERESE
Siamo arrivati in Ungheria attraversando l‘Austria, dove a pochi km prima di Vienna, abbiamo svoltato per fare dogana.
Contrariamente a quanto avviene in Italia, per utilizzare le autostrade ungheresi occorre munirsi di vignetta elettronica. Mentre quella austriaca l’abbiamo acquistata sul confine, la vignetta ungherese è stata fatta on line nei giorni precedenti, scegliendo così la data di attivazione.
Le strade ungheresi sono in generale ben tenute e alquanto nuove, inoltre la rete autostradale copre quasi ogni parte del paese, che alla fine dei conti ha un territorio che corrisponde a poco meno di 1/3 di quello italiano. Un altro appunto in merito, è l’obbligatorietà di avere sul mezzo un kit di pronto soccorso.
L’Ungheria non è uno stato montuoso, per cui, almeno che non ci si diriga a nord verso il confine con la Slovacchia e l’Ucraina, dove ci sono i Carpazi, i paesaggi sono perlopiù collinari e pianeggianti.
PRIMO GIORNO ON THE ROAD IN UNGHERIA IN CAMPER 238 KM
SOPRON IN UNGHERIA
Sopron si trova nella parte nord occidentale dell’Ungheria, proprio vicino al confine con l’Austria, ed è considerata una delle cittadine più antiche dello stato. Parcheggiato il camper in una strada tranquilla e silenziosa, anche perchè era sabato mattina, ci siamo avviati nel suo caratteristico centro storico medievale, costellato di palazzi barocchi.

Passati davanti alla vistosa scritta SOPRON, che non abbiamo mancato di immortalare, siamo arrivati a Fö Ter, che significa Piazza Principale. La Colonna della Trinità, posta al centro, fu eretta alla fine della pestilenza del XVIII secolo. Tutto attorno si possono ammirare edifici storici, come Casa Fabrizius e l’angolare Storno House, oltre a numerosi localini dove sedersi e osservare la splendida scena.
A Sopron sono presenti chiese di varie confessioni e una di queste è la chiesa Francescana, soprannominata della “Capra”, che abbiamo visitato anche all’interno. Secondo una leggenda, la chiesa venne realizzata nel XIII secolo, grazie al ritrovamento di un tesoro da parte di questo animale, che è riprodotto anche sulla facciata.
TORRE DEL FUOCO A SOPRON
In un angolo della piazza, si trova quello che è probabilmente il simbolo di Sopron, la meravigliosa torre del Fuoco, di forma circolare alta 60 metri, sulla quale è possibile salire per ammirare il panorama a 360°.

Ai suoi piedi, la Porta della Fedeltà ricorda la volontà della cittadina di rimanere ungherese, espressa in seguito al referendum del 1921. Sopron preserva in parte le antiche mura medievali, alcuni torrioni, il fossato e si possono percorrere alcuni camminamenti.
DOLCI UNGHERESI
Usciti dal perimetro più antico, abbiamo deciso di andare in una pasticceria e cominciare ad assaggiare alcune delle specialità dolciarie ungheresi. Inutile dire che c’era l’imbarazzo della scelta, ma ho preferito fra tutte la Torta Esterhazy composta da strati di dacquoise, ossia una base alle nocciole, crema al burro e rum e una finitura di glassa. Davvero sublime….

FIORINI UNGHERESI E PAGAMENTI
A poca distanza, siamo andati a prelevare un po’ di fiorini ungheresi, poichè non ovunque accettano bancomat e carte di credito. Un dubbio che ancora mi assale, è se conviene pagare con il cambio in euro o in fiorini. E’ spesso capitato, infatti, che i camerieri al momento dei pagamenti elettronici mi chiedessero con quale moneta preferivo l’addebito….il mistero è rimasto nonostante varie ricerche in merito….
Ci siamo nuovamente addentrati nel centro storico e siamo andati dapprima nell’ufficio informazioni sulla piazza principale, dove ho fatto incetta di depliant e cartine. Poi abbiamo visitato un’antica sinagoga, e la chiesa dell’Immacolata Concezione affacciata su una bella piazza scenografica. Abbiamo, inoltre, raggiunto a piedi, a una certa distanza, il commovente Monumento all’Olocausto e visto dall’esterno un’altra antica sinagoga chiusa da tempo.
GYÕR UNGHERIA
A causa di una svista, ci siamo fatti scappare il Palazzo di Fertöd, una magnifica residenza barocca del XVIII secolo, situata a pochi km da Sopron…

Siamo invece arrivati a Györ, una delle principali città ungheresi, con un bel centro storico restaurato e molto piacevole da esplorare. Anche stavolta, ci siamo fidati di parcheggiare liberamente, vicino al Parco Batthyany, e dato che era sabato pomeriggio non abbiamo pagato la sosta.
In Ungheria sono presenti i parchimetri, per cui è meglio essere riforniti di monete….ecco quindi che risulta utile pagare anche in contanti….

Vista l’ora, per prima cosa siamo andati alla ricerca di un bel posto dove mangiare con i tavolini all’esterno, ritrovandoci così sulla via pedonale principale.
In questa occasione, ho assaggiato un tipico piatto ungherese, il gulash, che però acquista un aspetto piuttosto di zuppa anzichè di spezzatino, come invece lo intendiamo in Italia. Inoltre, tutte le volte che l’ho degustato, non mi è sembrato così tanto speziato e “piccante” vista la presenza della paprika. E’ probabile che noi italiani credendo di renderlo più autentico abbondiamo le dosi di questo ingrediente…illudendoci di essere così in Ungheria.

Finalmente soddisfatti, abbiamo gironzolato per piazze e stradine acciottolate, con meravigliosi edifici colorati e curiose insegne dei negozi tradizionali in ferro battuto. Gyon si trova alla confluenza di tre fiumi, Raba e Rabca, e il cosiddetto piccolo Danubio, una diramazione del più grande Danubio. Dopo un’altra bella passeggiata anche lungo le sponde di queste vie d’acqua, ci siamo rimessi in marcia.

ABBAZIA DI PANNONHALMA UNGHERIA
Posizionato su una collina si trova il monastero benedettino più famoso di Ungheria, e anche il più importante. Sistemato il camper in un parcheggio a pagamento davanti a un ristorante, abbiamo raggiunto a piedi il complesso abbaziale camminando in salita dentro un parco botanico.

Poichè era ormai tardi per le visite, ci siamo accontentati di ammirare l’abbazia dall’esterno, girandoci attorno, notato la sua variegata architettura, che si è sviluppata nel corso dei secoli.
Avendo più tempo, si possono vedere la chiesa gotica con la Porta Speciosa, il chiostro, la cripta e il refettorio. Ma l’attrazione principale è la maestosa biblioteca con oltre 350.000 mila testi, compreso il primo documento scritto in ungherese, ritrovato nell’abbazia di Tihany sul lago di Balaton.
L’abbazia di Pannonhalma venne costruita verso l’XI secolo, per volere del figlio del re Stefano, ed è dedicata a San Martino. Sembra che si tratti della seconda abbazia più grande del mondo dopo quella di Montecassino nel Lazio.
Prima di tornare al camper, abbiamo ammirato il panorama sulla vallata e siamo ridiscesi ancora attraverso l‘arboreto, scorgendo anche dei meravigliosi campi di lavanda. L’azienda che li coltiva offre anche visite didattiche e vende prodotti derivati.
ANSA DEL DANUBIO IN UNGHERIA
Buona parte del confine settentrionale dell’Ungheria è contraddistinto dalla presenza del Danubio, che la separa dalla Slovacchia. Più o meno all’altezza di Budapest, che però è più all’interno dello stato, il fiume compie una curva a 90° dirigendosi proprio verso la capitale. Il Danubio comincia così a scorrere da nord a sud, attraversando tutta l’Ungheria per fare di nuovo da confine fra Croazia e Serbia.

La grande ansa del Danubio, che è circondata da morbidi paesaggi verdeggianti, si pensa si sia formata a causa di un’eruzione vulcanica avvenuta nel lontano passato.
Nella prima parte di questo nuovo percorso, il fiume si divide in due bracci, con al centro l‘isola di Szentendre, ma quando arriva a Budapest è di nuovo unito.
Come spesso è avvenuto per altri luoghi, anche queste terre, hanno avuto un’importanza cruciale per gli eserciti e la formazione delle nazioni.
Oggi, quindi, sono diverse le località che ricordano, con le loro antiche vestigia e monumenti le lunghe battaglie e la storia che qui è passata.
ESZTERGOM UNGHERIA
Conosciuta anche come Strigonio, questa cittadina è stata per tre anni la prima capitale ungherese, poi trasferita a Visegrad e Buda(pest), e vanta inoltre una delle cattedrali più imponenti d’Europa.

Il primo re ungherese Stefano I portò per primo il cattolicesimo nella nazione, non a caso venne poi proclamato anche santo. La data della sua incoronazione, il 20 agosto dell’anno 1000, corrisponde anche alla nascita del Regno d’Ungheria, per cui ancora oggi è festa nazionale. Nel 1241, l’invasione dei mongoli pose momentaneamente fine al regno ungherese, e distrusse anche l’originale cattedrale.
Nel nostro caso, siamo arrivati a Estergom all’ora del tramonto, sistemando il camper in un parco affacciato sul Danubio. Prima di dedicarci alla ricerca di un buon posticcino dove cenare, abbiamo percorso per un tratto il grandioso ponte in ferro, che conduce alla cittadina slovacca di Sturovo.

Il mattino successivo, siamo saliti alla cittadella sulla collina, per visitare la cattedrale, la cripta, e siamo saliti sulla cupola in ristrutturazione, da dove si osserva bene l’ansa del Danubio. Con il biglietto di ingresso, è possibile accedere anche alle sale con lo spettacolare Tesoro della chiesa, con capolatori di arte orafa realizzati anche con ampio impiego di pietre preziose, oltre ad ammirare le elaborate lavorazioni artistiche delle collezioni, davvero incredibili.

In seguito abbiamo girovagato in lungo e in largo sulla collina, per ammirare altri scorci scenografici e siamo entrati anche nella corte interna del vicino castello ristrutturato, occupato in passato da vari invasori.

SECONDO GIORNO IN UNGHERIA ON THE ROAD IN CAMPER 85 KM
VISEGRAD UNGHERIA
Seguendo l’ansa del Danubio, siamo arrivati dopo pochi km al castello di Visegrad, arroccato su un’impervia collina. Fortunatamente, siamo riusciti a trovare posto nel parcheggio a pagamento proprio ai piedi del castello.

I sovrani ungheresi realizzarono la cittadella fortificata di Visegrad in seguito alla dominazione dei mongoli, eleggendola anche come nuova capitale del regno. Fu qui che giunse la Sacra Corona uno dei più importanti simboli del potere ungherese, sebbene nel corso del tempo, fu trafugata, per poi essere fortunatamente recuperata….tramite gli americani…

Sulle rive del Danubio, si trova anche un altro palazzo reale estivo, ma dalle linee quasi rinascimental. Qui soggiornò anche il re ungherese Mattia Corvino nel XV secolo, che ebbe un ruolo molto importante per la storia della nazione.
I punti panoramici dalla fortezza sono numerosi, ed è veramente emozionante ammirare il maestoso Danubio che scorre solitario in mezzo alla vallata.

SZENTENDRE UNGHERIA
Sempre in direzione di Budapest, a pochi km siamo arrivati a Szentendre una vivace cittadina con edifici colorati, stradine acciottolate, palazzi barocchi e molti locali carini. Negli ultimi decenni è diventata meta di molti artisti, che hanno contribuito a rallegrare ulteriormente l’atmosfera con le loro numerose gallerie d’arte e laboratori artigianali.

Essendo domenica, in giro c’erano molti visitatori arrivati anche dalla vicina Budapest, così abbiamo faticato a trovare parcheggio, che sebbene a un certa distanza, era comunque a pagamento. Ricordo di nuovo di fare scorta di monete….che a quanto pare vanno via come il pane…

Dopo una bella camminata sulle rive del Danubio, abbiamo girovagato nel dedalo di stradine, concedendoci anche una rinfrescante coppa di gelato in una storica gelateria-pasticceria del luogo.
SKANZEN DI SZENTENDRE
Ci siamo spostati con il camper per altri cinque km, allo scopo di visitare lo Skanzen, un bellissimo Museo Etnografico all’aperto. Ero comunque consapevole che non saremmo riusciti a vederlo tutto, vista la sua vastità e il poco tempo a disposizione prima della chiusura.

Mi sono comunque fatta un’idea, nonostante ne avessi già visti altri simili nella Repubblica Ceca e Slovacchia. Devo dire però che questa è stata un’idea alquanto massacrante a causa delle calde e afose temperature estive….consiglio quindi di dedicare più tempo e magari in un periodo più adatto.

Segnalo anche un’altro museo simile a Holloko, a pochi km da Budapest, e anche lì si possono vedere figuranti in costume, che si cimentano nei mestieri tradizionali.
TERZO E QUARTO GIORNO IN UNGHERIA IN CAMPER ON THE ROAD
HALLER CAMPING A BUDAPEST
Siamo arrivati nel campeggio di Budapest verso le sei di sera, senza grossi problemi, a parte quello relativo a dove sistemarci…Nonostante avessi contattato la struttura dall’Italia con un certo anticipo, e mi avessero risposto che non c’erano problemi e potevamo andare quando volevamo… al momento del nostro arrivo, i posti c’erano, ma si sono rivelati alquanto scomodi…

Il primo problema da risolvere era la lontananza delle colonnine dell’elettricità e il secondo riguardava l’ampiezza delle piazzole rimaste…alla fine ce l’abbiamo fatta…Il responsabile del campeggio ci aveva detto, fra l’altro, che il giorno successivo avremmo potuto cambiare posto, poichè era lunedì e molti andavano via….
In realtà man mano che i giorni passavano (noi siamo stati tre giorni), il campeggio si è riempito, perchè abbiamo scoperto che durante la settimana di ferragosto si svolgeva proprio a Budapest uno dei concerti più grandi d’Europa, lo Sziget….
MEZZI PUBBLICI DI BUDAPEST
Con il senno di poi, ci siamo trovati bene, in fin dei conti in campeggio andavamo solo per dormire, visto che partivamo la mattina e tornavamo la sera tardi, dopo cena. Inoltre, i mezzi pubblici per il centro di Budapest erano davvero dietro l’angolo….prima di andarci, mi ero fatta mille problemi, ma sul posto le cose si sono rivelate davvero semplici da fare.
Nel nostro caso, abbiamo dedicato due giornate intere alla visita di Budapest, così abbiamo fatto degli abbonamenti per i mezzi pubblici validi 48 ore.
Il primo mattino, al dire il vero, siamo andati a piedi fino alla fermata della metropolitana Nagyvarad Ter, per fare questi biglietti alle macchinette, poi però abbiamo preso il tram alla fermata Balasz Bela Utca sulla strada (utca) Haller.
Dal campeggio si percorre semplicemente un viottolo e si arriva alla fermata in meno di cinque minuti. Questa linea di tram va direttamente in centro costeggiando il Danubio, e si può scendere dove fa più comodo. La sera si riprendere lo stesso tram, ma al contrario.
VISITA DI BUDAPEST
Riguardo a Budapest, mi limito a dire, che abbiamo camminato tantissimo, ma questo per nostra scelta….in quanto solo così si riescono a cogliere i vari aspetti di una metropoli, e non si perde tempo….per l’itinerario completo scriverò un apposito post…
Ero comunque partita da casa con l’obiettivo di rimanere a Budapest due giorni interi, che si sono rivelati più che sufficienti per una prima “infarinatura”…anche perchè non era contemplata la visita di alcun museo, visto che potrebbe esserci l’intenzione di ritornare…. In ogni caso, giusto per dare un’idea, la prima giornata abbiamo percorso circa 25 km….la seconda invece è stata un po’ meno impegnativa….o quasi…
PREZZI CARBURANTI IN UNGHERIA
Prima di partire dal campeggio, come sempre abbiamo provveduto a fare le operazioni di carico e scarico delle acque. La scomoda posizione del pozzetto di scarico, tuttavia, sono certa, abbia contribuito a far accadere quello che ci è successo nel corso della giornata…
In ogni caso, prima di dirigerci verso la prossima destinazione, abbiamo fatto anche rifornimento di gasolio, sperimentando così le leggi protezionistiche che l’Ungheria ha varato verso i suoi abitanti…
Vista la crisi energetica mondiale derivante soprattutto dalla guerra in Ucraina, che fra l’altro confina per un tratto anche con l’Ungheria….questo stato applica sui carburanti due prezzi differenti…. praticamente noi il gasolio lo abbiamo pagato quasi come in Italia, mentre gli ungheresi hanno uno sconto di circa il 40% …dopo questa “piacevole” sorpresa di “benvenuto in Ungheria”, abbiamo proseguito il nostro on the road…
QUINTO GIORNO IN UNGHERIA ON THE ROAD IN CAMPER 170 KM
GÖDÖLLÖ UNGHERIA
Situata a una trentina di km da Budapest, si trova la piccola Versailles di questa nazione. Si tratta di una delle residenze estive che l’Imperatrice Sissi del casato degli Asburgo preferiva, vista anche la presenza di un bel parco curato.

Grazie a lei, dal 1867, nell‘impero austro-ungarico oltre a Vienna anche Budapest divenne una capitale. Il palazzo risale al XVIII secolo, e vanta bellissime sale arredate e decorate con stucchi e affreschi, oltre ad essere considerato il palazzo barocco più grande d’Ungheria.
EGER UNGHERIA
Dopo un centinaio di km, percorsi soprattutto in autostrada, siamo arrivati nella regione di Eger nota anche per le numerose cantine vitivinicole, specializzate soprattutto nella produzione del Tokaj.

Prima di recarci nel centro storico, abbiamo fatto una deviazione per andare a vedere una curiosità nel vicino centro termale di Egerszalok. Si tratta della collina di sale….formatasi con l’acqua termale che sgorga da una profondità di 400 metri, e paragonata a una piccola Pamukkale turca, con la quale pare sia proprio gemellata.
Arrivati a Eger e parcheggiato a pagamento il camper, ci siamo avventurati sulla collina del castello, con le sue possenti mura fortificate, che comprendono anche numerosi torrioni. La fortezza risale al XV secolo, ed ebbe un ruolo determinante nel bloccare, momentaneamente, l’avanzata in Europa degli Ottomani di Solimano I.

In questo periodo, tutta la popolazione si rifugiò all’interno delle mura, pronta a battersi contro i nemici con ogni mezzo, mentre nel cortile fu eretta una cattedrale, di cui rimangono alcuni resti. La storia dell’assedio è narrata nel famoso romanzo ungherese “Le stelle di Eger”, che è anche un testo scolastico, paragonato al nostro “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.

La visita comprende vari spazi museali e belle vedute panoramiche su Eger e le sue colline. Siamo scesi poi nel centro storico con le sue stradine acciottolate vivaci edifici, piazzette e tanti ristorantini. Molto particolare è anche l’unico minareto rimasto in piedi, che è possibile scalare dall’interno.
GUAI IN AUTOSTRADA
Stanchi e accaldati ci siamo rimessi in viaggio, pronti a percorrere oltre duecento km per raggiungere il confine con la Romania. Appena imboccata l’autostrada in direzione di Debrecen, un improvviso scoppio della ruota posteriore destra, ci ha costretti ad accostare.
Non si è trattato di una foratura, ma di una vera e propria esplosione, per cui ci siamo spaventati a morte…senza contare che il cane ce lo siamo ritrovati davanti terrorizzato…
Fortunatamente i finestrini erano chiusi altrimenti sarebbe scappato in mezzo alla careggiata…senza contare che ci trovavamo in un tratto di autostrada poco frequentato, per cui non abbiamo avuto difficoltà ad accostare…
DANNI AL CAMPER
Appena scesi, ci siamo resi conto che oltre alla ruota esplosa c’era una cascata di acqua, che usciva dalla parte inferiore, così abbiamo chiuso la pompa dell’acqua. Ci siamo guardati in giro, e a molta distanza, sicuramente oltre un km, abbiamo scorto a malapena l’esistenza di una colonnina dell’SOS…
Mi sono messa a correre oltre il guard rail come una forsennata in quella direzione….con il pensiero fisso degli altri che potevano trovarsi in pericolo sulla corsia di emergenza….
Senza fiato, sia per il sole implacabile che per l’aria rovente che spirava, sono arrivata alla colonnina, ma non prometteva niente di buono…C’era a malapena un pulsante verde tutto rovinato…non esisteva una spia luminosa che confermasse il buon funzionamento della colonnina…
Ho continuato inutilmente a premere con insistenza, gridando all’altoparlante sperando che qualcuno rispondesse…Non è servito a niente….così ho cominciato a sbracciarmi affinchè qualcuno si fermasse…ma anche qui è stato tempo perso…
TELEFONATA ALLA POLIZIA
Demoralizzata sono tornata al camper, dove nel frattempo era stato piazzato il triangolo a una certa distanza….Disperatamente ho deciso di chiamare la polizia stradale al 112…Quando hanno capito che non ero ungherese, mi hanno passato un poliziotto che parlava inglese, e si è informato dove eravamo esattamente….
In quel momento non ero in grado di dirgli il km preciso, e mentre cercavo di spiegargli da dove provenivamo…ho visto allo specchietto, che dietro di noi si era accostato un mezzo del soccorso autostradale….
Non credevo ai miei occhi….forse alla fine la colonnina funzionava….ma poteva anche essere che il mezzo si trovasse già in autostrada in pattugliamento per conto suo….
ARRIVO DEL SOCCORSO AUTOSTRADALE IN UNGHERIA
Prima di riattaccare il telefono con la polizia, mi sono accertata che il tipo del soccorso fosse in grado di risolvere la situazione, così gli ho passato il poliziotto al telefono, e se l’è sbrogliata lui a spiegare le sue intenzioni.
Dopo aver dato un’occhiata alla ruota, si è messo subito all’opera per cambiarla.…Non so’ per quale fortuna….la nostra gomma di scorta era in “relative” buone condizioni, bastava solo gonfiarla un po’ alla prima stazione di servizio.
Il tragico episodio si è risolto in una mezz’oretta…ma voglio puntualizzare soprattutto che non abbiamo pagato niente per l’intervento…..Insistendo, abbiamo comunque dato una lauta “mancia” al soccoritore, che solo dopo mille rifiuti ha accettato….
Ancora sotto shock per l’accaduto e di come si fosse risolta la faccenda, ci siamo avviati con la coda fra le gambe…
SESTO SETTIMO GIORNO IN UNGHERIA ON THE ROAD IN CAMPER 270 KM
CAMBIO PROGRAMMA DI VIAGGIO
Inutile dire, che il programma di viaggio doveva essere rivisto…Una gomma di scorta con caratteristiche diverse da quella dell’altro lato e un raccordo dei tubi dell’acqua spezzato….rendevano impossibile, o perlomeno rischioso e scomodo, il proseguimento dell’itinerario.
Il tour prevedeva, infatti, altri sette giorni in Romania, e un ritorno in Ungheria. Demoralizzati e scossi, abbiamo deciso di ripiegare sul lago di Balaton, dove saremmo comunque andati già da programma. Mi ero documentata, inoltre, che lì era possibile trovare il pezzo di ricambio per i tubi dell’acqua e cambiare entrambe le ruote posteriori….
L’Ungheria, come ho accennato all’inizio di questo racconto, non è una meta molto gettonata per i viaggi in camper. Fino a Budapest non ci sono problemi, da quel punto in poi si vedono davvero pochi camper gironzolare, ecco quindi che anche i relativi servizi scarseggiano….andare in Romania poi è davvero impensabile in quelle condizioni…
MECCANICO SUL LAGO DI BALATON
Con le idee un po’ più chiare e un nuovo itinerario di viaggio, il giorno seguente siamo tornati verso Budapest, per poi proseguire per il lago di Balaton, fino alla località di Balatonfützo. Abbiamo trovato subito il rivenditore di pezzi di ricambio per il camper e anche i raccordi per i tubi dell’acqua…
Soddisfatti, ci siamo fatti spiegare dove fosse un meccanico per cambiare le ruote e si è limitato a dirci che era proprio nella strada vicina….
Arrivati in officina, abbiamo notato che si occupavano soprattutto di soccorsi stradali, data la presenza di numerosi mezzi nel parcheggio. In ogni caso, con un punto di domanda in testa, un po’ con l’ausilio di google traduttore e anche per la presenza di un ragazzo che parlava inglese, siamo riusciti a comunicare.
Il loro preventivo si è rivelato essere un tantino caro...ma volevamo risolvere il problema, e non rischiare di ritrovarci di nuovo a piedi in autostrada.…così alla fine lo abbiamo accettato...
PAGAMENTI IN UNGHERIA
L’unica seccatura, come già accaduto in Polonia, era che volevano un pagamento in contanti, così siamo dovuti andare fino a un bancomat, accompagnati dal ragazzo che parlava inglese, per evitare di perderci….
Visto che le ruote arrivavano in officina nel pomeriggio, ci siamo sistemati in un parcheggio. Per “passare il tempo” ci siamo massacrati cercando di riparare i tubi dell’acqua….
Manco a farlo apposta, i tubi erano incastrati dietro al boiler, per cui è stato totalmente impossibile sostituire il raccordo rotto, che nel frattempo a forza di insistere si era disintegrato nei tubi e li aveva ostruiti.
Vista la posizione, e la scarsità di spazio per “operare”…è stato un ennesimo buco nell’acqua….tanto per rimanere in tema…
Quando ci siamo ripresentati in officina, le ruote erano arrivate. Nel frattempo che le sostituivano, uno di noi è andato a fare un giro con il cane...scoprendo che proprio dietro l’angolo, si trovava il gommista…..
Non sappiamo se in realtà quelli dell’officina abbiano acquistato le ruote in quel posto (sebbene quando mi ero informata con loro mi avessero risposto che provenivano da un altro paese), ma un pensiero fisso ha cominciato ad assillarmi...se ci fossimo recati direttamente dal gommista, forse la spesa sarebbe stata minore….
Ormai era fatta, e l’importante era tornare sani e salvi a casa….In poco più di mezz’ora avevamo nuovamente il camper in ordine, così accantonata l’esperienza, siamo andati alla ricerca di un campeggio, che sul lago di Balaton di certo non scarseggiano…
LAGO DI BALATON
Tornando al nostro on the road, siamo arrivati in anticipo rispetto al nostro programma di viaggio, sul lago di Balaton…che gli ungheresi considerano il loro mare. Con una lunghezza di circa 80 km, ma largo solamente poco più di 10, questo è il lago più grande dell’Europa centrale.

Le sue rive presentano molti acquitrini e spiagge sassose, mentre attorno i rilievi dalle particolari formazioni ricordano il passato di zona vulcanica.
Buona parte del lago è inclusa nel Parco Nazionale, data ricchezza di habitat naturali e la presenza di una variegata avifauna, ma non solo. Il nome di numerose località cominciano con “Balaton”, e una delle principali, dove ci siamo fermati noi in campeggio, è Balatonfûred.
BALATONTOURIST FÜRED CAMPING
Dopo una giornata alquanto stressante, finalmente ci siamo rilassati in uno dei maggiori campeggi di Balatonfüred.

Il mattino successivo, abbiamo raggiunto a piedi la il centro di questa località turistica, con un bel lungolago, e un pontile dove attraccano le barche turistiche, che effettuano crociere sul lago.

Ritornati in campeggio, abbiamo noleggiato dei kajak e fatto un salto in piscina. La sera, invece, siamo tornati a Balatonfüred, poichè la mattina avevamo visto che era in programma una festa con chioschi di specialità ungheresi e enoteche che proponevano i vini di ogni angolo d’Ungheria.

OTTAVO GIORNO IN UNGHERIA ON THE ROAD IN CAMPER 80 KM
PENISOLA DI TIHANY LAGO DI BALATON
Il giorno seguente ci siamo spostati nella parte occidentale del lago di Balaton. Avremmo voluto fermarci sulla penisola di Tihany, ma essendo giorni di festa, in giro c’erano molti turisti e i parcheggi per i camper erano quasi inesistenti…Abbiamo addocchiato numerosi campi di lavanda e spettacolari viste panoramiche sul lago con il suo colore verde-azzuro.
Un tempo questa era un’isola, poi lentamente si è collegata alle sponde del lago Balaton. Di particolare importanza è l’abbazia benedettina, meta di pellegrinaggi, e luogo di ritrovamento di uno dei documenti più importanti dell’Ungheria, ora conservato all’abbazia di Pannonhalma.
Proseguendo abbiamo attraversato molti paesini, costeggiando anche la ferrovia, lungo la quale si trovava molta gente in attesa di fotografare quello che probabilemente era uno storico treno.

Avendolo incrociato più volte lungo il cammino…noi non lo abbiamo trovato granchè interessante, per cui ci siamo chiesti, che cosa spingesse folti gruppi di persone ad appostarsi in pose spericolate per immortalarlo….
KESZTHELY LAGO DI BALATON
Un’altra località turistica molto rinomata del lago di Balaton è Keszthely, così prima di andare alla sua scoperta, ci siamo sistemati nel Castrum Camping.
Il bellissimo Palazzo Festetics ne è la principale attrazione, e in base al tipo di biglietto acquistato, si possono vedere i suoi bellissimi giardini e vari musei.

Noi, naturalmente, abbiamo visitato tutto, partendo dalla Mostra sui viaggi degli aristocratici, per proseguire con il palazzo vero e proprio, che vanta bellissime sale arredate e una splendida biblioteca.
Ci siamo recati, poi, nel parco dove si svolgevano spettacoli di equitazione, e siamo entrati nelle serre e la Palm House, e il Parco degli Uccelli. Siamo andati a vedere prima il “poco” interessante Museo della Caccia, e il più divertente Museo dei trenini, terminando infine con il Museo delle carrozze.

Soddisfatti delle visite, ci siamo concessi una buona coppa di gelato sul viale centrale costellato di bar e ristoranti, ma anche di numerosi altri musei particolari...come il Museo del marzapane, il Museo delle cere erotico medievale….il Museo dei giocattoli….
Proseguendo siamo arrivati alla Piazza Principale con la chiesa, il grande parco urbano, fino alla sponda del lago con ristorantini e la grande ruota panoramica. Anche qui, da lungo pontile, partono barche per gite turistiche sul Balaton.
Il giorno seguente siamo ripartiti per raggiungere la Croazia, ormai a pochi km…
CONCLUSIONI DEL VIAGGIO IN UNGHERIA
Nonostante la disavventura, questo on the road in Ungheria è stato molto interessante e variegato. Di nuovo, confermo che questa terra è ancora poco conosciuta come meta di viaggio “fai da te”, per cui non posso far altro che consigliarla, anche solo per stare lontanti dalle più note e commerciali rotte turistiche….
Malta cosa vedere in una settimana!!