PROVENZA COSA VEDERE IN CAMPER ON THE ROAD
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Provenza la si immagina spesso con infiniti campi di lavanda, paesaggi collinari, villaggi in pietra….ebbene è proprio quello che abbiamo visto in questo on the road di circa 550 km….ma non solo…
Il seguente itinerario è la continuazione del viaggio in Liguria e Costa Azzurra, nel quale sono già state visitate alcune località provenzali, come Marsiglia e le Gole del Verdon…

PRIMO GIORNO PROVENZA COSA VEDERE IN CAMPER ON THE ROADÂ 165 KM CIRCA
AIX EN PROVENCE DOVE ANDARE
Lasciato il campeggio bei pressi di Saint Tropez, dove ci siamo fermati per sei giorni, adesso era la volta di Aix-en-Provence….Questa città mi incuriosiva proprio, poichè tutte le volte che sono passata in autostrada da queste parti, avevo notato le indicazioni e dal nome sembrava proprio interessante da visitare…

Dopo le torride temperature dei giorni passati, finalmente si è fatto sentire il maestrale, un vento freddo e secco, che raggiunte anche i 100 km/h….
Il primo problema, una volta arrivati, è stato trovare un parcheggio idoneo per il camper, che alla fine abbiamo sistemato a una “certa” distanza…
Aix-en-Province rappresenta la classica città della Provenza. Oltre a un bel centro storico punteggiato di fontane e piazze, edifici di varie epoche, è possibile passeggiare in mezzo a colorati mercati all’aperto e interessanti negozietti… Questa, inoltre, è la città natale e dove ha vissuto Paul Cezanne…
In un apposito post ho descritto cosa abbiamo visto e fatto proprio in questa bella località .
SAINT REMY DE PROVENCE COSA FARE
Percorso una settantina di km, siamo giunti a Saint Remy de Provence, luogo di nascita invece di Nostradamus. Il nostro obiettivo, tuttavia, era l’Ospedale Saint Paul de Mausole, nel quale Vincent Van Gogh si fece ricoverare, dopo essersi tagliato l’orecchio sinistro.

Parcheggiato nei pressi di Les Antiques, due antichi monumenti romani, ci siamo incamminati verso questa clinica, ancora oggi in funzione. La parte storica è tuttavia turistica, per cui già percorrendo il lungo in viale di accesso, si possono ammirare alcune riproduzioni dei quadri di Van Gogh e anche la sua statua. La sua permanenza durò solamente un anno, ma qui produsse ben 150 dipinti e quasi altrettanti disegni.
Entrando dalla chiesetta, si passa poi per il chiostro, le vecchie cucine e si salgono le scale che portano al primo piano. Le tre stanzette visitabili sono quelle che ha utilizzato Van Gogh, che contengono un letto in ferro, uno scrittorio e una sedia. Dalla finestrella il pittore amava osservare quel paesaggio, che tanto lo ha ispirato.
Abbiamo terminato con il giardino posto sul retro della struttura, con un campo di lavanda, dove sono presenti altre tabelle con le riproduzioni dei suoi quadri. Per saperne di più ecco l’articolo specifico….
LES BAUX DE PROVENCE COSA VEDERE
Altri dieci km ci hanno condotti a Les Baux de Provence, un borgo fortificato adagiato su uno sperone roccioso. Parcheggiato, come sempre a una dovuta distanza, abbiamo percorso una strada in salita, fino ad addentrarci nel centro storico, con stradine acciottolate e edifici in pietra chiara. Siamo arrivati fino al suggestivo castello ormai diroccato, da dove si gode di una splendita vista su tutta la vallata.

Tornati sui nostri passi, ci siamo diretti alle vecchie cave, dentro le quali organizzano, ormai da anni, spettacoli multimediali. Si tratta di esperienze immersive nelle opere d’arte più famose, che vengono riprodotte su tutte le pareti, il soffitto e il pavimento, accompagnate da una musica di sottofondo coinvolgente.
Nel nostro caso, abbiamo assistito allo spettacolo incentrato sui capolavori di Hieronymus Bosh, Brueghel e Arcimboldo, come ricordavano le gigantografie in 3D sul piazzale del castello…anche in questo caso ho dedicato un apposito post….
ARLES PROVENZA
Il tempo volava, così dopo una ventina di km, siamo passati nei pressi di Arles, dove però non ci siamo fermati, avendola visitata in un’altra occasione.
Arles vanta una lunga storia, e molte sono le tracce che i Romani hanno lasciato, prima fra tutti è la grande Arena, tuttora utilizzata.

Anche in questo caso, un importante pittore come Van Gogh è spesso associato a questa città , come testimoniano i suoi luminosi e colorati capolavori, disseminati ormai in tutto il mondo.
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento, ecco il post specifico su Arles.
CAMARGUE IN PROVENZA
Arles è adagiata sulle sponde del fiume Rodano, che sfocia in un delta compreso nel parco regionale della Camargue.

I paesaggi sono alquanto variegati e selvaggi, e comprendono aree acquitrinose, canneti, canali, saline e lunghe spiagge, come la Plage de Piemanson. Fino a pochi anni fa, qui era possibile pernottare liberamente, mentre ora è permessa solo la sosta diurna.
La Camargue si associa spesso ai cavalli bianchi che corrono liberi, sebbene siano di proprietà privata, e i tori, questi allevati dai manadiers e dai gardians. I fenicotteri rosa costituiscono sicuramente un altro forte richiamo per i turisti, che arrivano espressamente per ammirarli,assieme ad altre varietà di uccelli e animali.
SAINTES MARIES DE LA MERE
La località di Saintes Maries de la Mère è nota per essere il luogo dove è approdata la Maddalena, dopo essere fuggita dalla Palestina. Ma è anche il paese dei Gitani che vengono ogni anno a maggio per celebrare Santa Sara, la loro protettrice.
La grande arena di questo villaggio, fortunatamente, è utilizzata per le tauromachie, dove ai tori vengono applicate delle coccarde, che i toreri cercano di sfilare, senza procurare loro dolore o morte.
Bellissima è anche la Cathèdrale de Sainte Marie, e salendo sul tetto si ammira anche un bel panorama che abbraccia tutto l’abitato e la costa circostante.
LE GRAU DU ROI OCCITANIA
La meta finale della giornata è stata Le Grau du Roi, un ex-villaggio di pescatori, diventuto oggi una nota località balneare. Sistemato il camper per la notte in un semplice parcheggio, ci siamo diretti verso la spiaggia, raggiungendo il Canal du Rhone a Séte.
Vista l’ora, abbiamo avuto l‘imbarazzo della scelta sui ristoranti che proponevano le loro specialità , basate soprattutto sulle cozze saltate, che non ci siamo fatti scappare… Soddisfatti, abbiamo concluso la giornata con una camminata fino al caratteristico faro e il lungomare.
SECONDO GIORNO PROVENZA COSA VEDERE IN CAMPER ON THE ROADÂ 130 KM CIRCA
AIGUES-MORTES OCCITANIA
Alcune mete toccate in questa giornata non si trovano solo in Provenza, bensì anche in Occitania. Questa regione è alquanto recente, poichè è sorta nel 2016, accorpando le precedenti Languedoc-Roussillon e Midi-Pyrénées…

Dopo le Grau du Roi, il mattino successivo, siamo tornati sui nostri passi, in mezzo a zone acquitrinose, fino ad arrivare ad Aigues-Mortes. Questa particolare cittadina si presenta cinta dai bastioni del XIII secolo, voluti dall’imperatore francese Luigi IX, allo scopo di avere un porto sul Mediterraneo.
La fortificazione di forma rettangolare ha un perimetro di oltre 1500 metri, e ingloba la precedente Torre Costanza, di forma circolare, che raggiunge i 30 metri di altezza. Oltre a proteggere la popolazione la torre servì anche per rinchiudere i protestanti.
Su ogni lato si aprono delle enormi porte, ma anche varchi più piccoli. Nel centro storico, spicca la gotica Eglise de Notre-Dame de Sablon, mancante del campanile, che crollò nei secoli passati, ma molto belle sono le sue vetrate colorate. Place Saint Luis è in parte alberata, con al centro una bella fontana sormontata dalla statua dell’imperatore.
Il nome di questa località deriva dalle”acque morte” dei canali e paludi che la circondano. La salina di Aigues-Mortes, di epoca romana, rappresenta la più grande fra quelle che si affacciano sul Mediterraneo. Un trenino turistico permette di visitarla e scoprirne la storia e le tecniche di estrazione del sale.
TOUR CARBONNIERE
Lungo la strada, ci siamo fermati a vedere la Tour Carbonnière, una torre di avvistamento situata in mezzo agli stagni della Petite Camargue. In passato, qui si pagava il pedaggio per andare ad Aigues Mortes, ma oggi, gratuitamente, è possibile salire fino in cima.
NÃŽMES COSA FARE
Il nostro vagabondare ci ha portati, come ho detto, momentaneamente in Occitania,
NÃŽmes è una città molto antica, che presenta ancora molte vestigia romane ben conservate…Anche in questo caso, poichè ho già dedicato uno specifico articolo, mi limito a elencare solamente quello che abbiamo visto.

Parcheggiato il camper sul lungo viale Jean Jaurès, costellato di aiuole, fontane e rilassanti panchine, siamo giunti ai Jardins de la Fontaine. Questi si presentano con belle architetture, che si sviluppano tutte attorno alla fonte, dove è sorto il primo nucleo romano.
Visistato il Tempio di Diana, o ciò che ne è rimasto, siamo saliti sulla collina più alta di Nîmes, per vedere la Tour Magne. Eretta al tempo dei Galli, e successivamente inglobata nelle mura romane, serviva a sorvegliare soprattutto l’antica Via Domizia.
Tornati sui nostri passi, ci siamo inoltrati nelle strade cittadine, oltrepassando la Place d’Assas, abbellita con altre fontane e sculture. E’ stata poi la volta della piazza più particolare di Nîmes, Place de la Maison Carré.
MAISON CARRÉE
Su questo vasto spazio si trova la spettacolare Maison Carrée, un antico tempio voluto da Cesare Augusto, per ricordare i suoi due nipoti morti prematuramente. E’ posizionato al centro di quello che in passato era il Foro Romano.

Riconvertito per altre funzioni, è miracolosamente giunto ben conservato fino ai giorni nostri. Proprio di fronte, l’archistar Norman Foster ha progettato il Museo di Arte Contemporanea, le Carré d’Art, dalle linee pulite e moderne.
Inoltrandoci nel dedalo di viuzze della vecchia Nîmes, fra le altre cose, abbiamo visitato la Cathèdral de Notre-Dame et Saint Castor, per uscire poi in prossimità dell’antica porta romana di Augusto.
Raggiunta Square de l’Esplanade e la bella Fontaine Pradier, pochi passi ci hanno portati a Les Arènes…il grandioso anfiteatro romano, da noi visitato anche all’interno….ecco il link per ulteriori approfondimenti...
CASTELLI DI TARASCONA E BEAUCAIRE
Sulla strada che conduce ad Avignone, abbiamo oltrepassare il fiume Rodano, nel punto in cui si affacciano due castelli-fortezza.

La fortezza di Beaucaire, arroccata su una collina rocciosa, risale al IX secolo, ma oltre alla cinta muraria e la torre, poco è rimasto, poichè nel XVII venne smantellata. All’interno, è possibile passeggiare lungo i camminamenti, ammirare il panorama e visitare la cappella romanica. Vi è ospitato anche il Museo regionale sulle tradizioni popolari, con una sezione dedicata all’archeologia.
Sull’altra sponda, invece, risplende il meraviglioso Chateau de Tarascon, massiccio e imponente, considerato uno dei castelli medievali meglio conservati di Francia. Lo eressero, nel XV secolo, i conti d’Angiò della Provenza. Le sue forme richiamano il Maschio Angioino di Napoli, non a caso anche qui dominò questo casato.

All’esterno è visibile la scultura della Tarasque, un mostro con le fattezze di un drago con sei zampe corte, il carapace di una tartaruga, coda squamosa con pungiglione. La testa ricorda quella di un leone, orecchie da cavallo e volto di un vecchio. Infestava le acque paludose fra Arles e Avignone, e terrorizzava la popolazione. Varie sono le leggende su questo mostro, che venne addirittura ucciso da giovani valorosi, che edificarono poi sulle sponde la città di Tarascona e di Beaucaire.
AVIGNONE PROVENZA
Siamo arrivati nella città dei Papi nel primo pomeriggio, sistemando il camper sull‘isola della Barthelasse in un’apposita area sosta. Percorrendo a piedi il ponte Edouard Daladier, ci siamo ritrovati presso le massicce mure difensive, che ancora oggi circondano l’antico abitato.
Anche in questo caso, avendo già descritto l’itinerario di visita più dettagliatamente, mi limito solo ad accennare cosa abbiamo fatto.

Raggiunta Place du Palais, siamo rimasti estasiati dall’immensità del Palazzo dei Papi, una struttura gotica scandita da torri e decorazioni. Abbiamo deciso di visitarlo, così da ammirarlo anche all’interno e per salire sulle terrazze panoramiche.
In seguito, è stata la volta della vicina Cattedrale de Notre-Dame adagiata su uno sperone, con la statua della Madonna dorata sulla punta del campanile. Percorrendo delle ripide rampe, siamo arrivati al belvedere della collina di Avignone, sulla quale si sviluppa il panoramico parco pubblico del Rocher des Doms.
Infine, prima che diventasse troppo tardi, abbiamo percorso a pagamento, anche il Pont d’Avignon noto per la canzoncina francese, e soprattutto per essere “mozzato”…..delle 22 arcate originarie, ne sono rimaste infatti solamente 4.
Soddisfatti delle visite, ce la siamo presa comoda, gironzolando per il centro storico costellato di piazze, chiese, monumenti e edifici storici. Ripreso il camper, ci siamo diretti verso la destinazione finale della giornata a pochi km di distanza.
PONT DU GARD OCCITANIA
Nonostante l’ora, eravamo comunque fiduciosi di trovare un’area sosta camper nei pressi del Pont du Gard. Speranze disattese, perchè c’era solamente un enorme parcheggio usufruibile durante gli orari di visita…
Come ho detto, era ormai sera, così ci siamo messi alla ricerca di un posto per la notte, che non fosse necessariamente un campeggio….

E’ stato arduo, perchè si vedevano ovunque cartelli di divieto di sosta, figuriamo pernottare la notte…alla fine siamo tornati sui nostri passi fino a Remoulins, dove ci siamo sistemati in un parcheggio…
Prima di intraprendere questo viaggio, ero già consapevole che solo per vedere il famoso ponte ritratto sulle banconote da cinque euro, sarebbero occorse anche un bel pacco di queste 5 euro….
L’area dell’antico ponte romano è diventata talmente turistica che si paga per tutto. Oltre a salire sul primo livello di questa struttura, è possibile visitare un interessante museo, ma ci sono anche bar e ristoranti e la spiaggia lungo le sponde del fiume….
TERZO GIORNO PROVENZA ON THE ROAD IN CAMPER COSA VEDEREÂ 150 KM CIRCA
PIANO B PER VEDERE IL PONT DU GARD
In ogni caso, dopo averci rimurginato tutta la notte, è andata a finire che il giorno dopo ci siamo alzati alle cinque del mattino. L’idea era raggiungere nuovamente il sito, sperando di riuscire ad addocchiare il ponte da qualche altra angolazione….e vista l’ora eravamo speranzosi di non incappare in qualche impedimento…
Per prudenza, siamo scesi uno alla volta dal camper, e andare così in esplorazione. Volevamo perlomeno riuscire a fotografarlo da lontano, visto che era tutto recintato e coperto dalla vegetazione.
Era ormai l’alba, così le rocce circostanti e del ponte avevano assunto un intenso colore rosa arancione. Ma non eravamo gli unici ad avere avuto la stessa idea…
ENTRATA FUORI ORARIO GRATUITA DEL PONT DU GARD
In realtà , ho realizzato che le persone entravano direttamente nel sito, passando da un cancelletto sul fianco, e molte di loro facevano anche jogging….Mi sono quindi rincuorata e ho percorso il viale principale, lungo il quale si trovano bar e servizi. Finalmente sono arrivata nelle vicinanze di questo “benedetto” ponte. Visto lo spettacolo architettonico con i colori e la quiete di quel momento, me lo sono ben goduta, scattando anche un sacco di fotografie….
Tornando sui miei passi, nel silenzio totale, ho cominciato a sentire una voce proveniente da una specie di citofono posto vicino al cancelletto di accesso…
GUAI IN VISTA
Sul momento non ci ho fatto caso, poi però mi sono accorta che qualcuno si rivolgeva in francese proprio a me…cosi mi sono avvicinata, per sentire cosa avesse da dire…

In poche parole, il tipo della sicurezza mi stava minacciando di chiamare la polizia, non tanto per essere entrata nel sito, che era permesso, bensì per il nostro camper, che era in sosta vietata sulla rotonda del parcheggio, a quell’ora praticamente deserto….
Ci avevano beccati in flagrante, poichè eravamo parcheggiati proprio sotto le loro telecamere….Mi sono allora precipata fuori e ho detto di ingranare le marce, per andarcene di corsa…
Il tutto con la speranza di non trovare qualche sorpresa a casa….
Il loro scopo comunque era solo quello di sgomberare l’area….anche se potevano risparmiarsela, dato che il veicolo non era incustodito, senza contare che l’apertura del “parco” era dopo tre ore…
Chiusa parentesi….l’obiettivo perlomeno l’avevamo raggiunto….così ci siamo allontanati in fretta. prima di incrociare qualche pattuglia, che alle sei del mattino veniva a cercare proprio noi….
CHATEAUNEUF DU PAPE
Di nuovo on the road, siamo passati nei pressi di Chateauneuf-du-Pape, un villaggio medievale in mezzo a colline coltivate a vigneti. I suoi rinomati vini si devono a vitigni impiantati all’epoca di Papa Giovanni XXII, che risiedeva allora ad Avignone, su quelle che erano le terre spodestate ai Cavalieri Templari.
Troneggiano in mezzo al borgo i resti del castello costruito nel 1317, e andato in rovina già nel XV secolo, quando i Papi tornarono a Roma.
Rimase tuttavia in buono stato di conservazione fino all’occupazione da parte delle truppe tedesche, che lo bombardarono quando si ritirarono, lasciando in piedi solamente una parte del Mastio e le cantine.
ORANGE IN PROVENZA
Pochi km e siamo arrivati nella cittadina di Orange, nota per il suo magnifico Teatro Romano, l’unico con il Muro di Scena ancora in piedi…

Siamo rimasti meravigliati di vedere edifici romani così ben conservati, non a caso fa parte del Patrimonio Unesco assieme all’Arco di Trionfo, leggermente fuori dal centro storico.
Prima di addentrarci nelle pittoresche stradine, dove si trova anche la Cattedrale di Notre-Dame, abbiamo visitato anche l’interessante Museo Municipale. Custodisce all’interno bellissimi mosaici romani e dipinti, che ricordano il passato di Orange, che fu un prolifico centro di produzione delle tipiche stoffe provenzali.
GRIGNAN PROVENZA
A una cinquantina di km verso nord siamo arrivati a Grignan, un bel borgo che si dispiega attorno al magnifico castello rinascimentale posto su un promontorio roccioso.

Imboccando il viale alberato, ci si ritrova davanti al lavatorio del XIX secolo di forma circolare con tanto di colonne. Imboccando le stradine acciottolate pedonali, disseminate di botteghe artigianali e caffè, siamo arrivati sulla sommità davanti alle due torri con pinnacoli che fiancheggiano il portone di accesso alla corte del castello.
Questo è considerato uno degli chateaux più scenografici di questa parte della Francia, e in passato era paragonato a una piccola Versailles, grazie alle sue belle sale, i soffitti affrescati, pavimenti in legno, arazzi e pregiate decorazioni. La vasta terrazza panoramica si estende anche sul tetto della sottostante chiesa.
La marchesa di Sevignè è stata una delle ospiti più illustri, ed era nota per la sua prolifica attività di scrittrice di lettere. La sua fitta corrispondenza con la figlia, che aveva sposato il conte di Grignan, è durata per ben 30 anni…Una statua posta sopra una fontana la ricorda proprio con la “penna” in mano….
Attorno a questo borgo si dispiegano campi di girasoli, vigneti e di lavanda, che purtroppo erano già stati “potati” al nostro arrivo….
NYONS PROVENZA
Un altro incantevole borgo è quello di Nyons, famoso per la coltivazione di olive. Quando siamo arrivati, su Place des Arcades c’erano ancora le bancarelle di artigianato locale, così abbiamo fatto un giretto. Siamo saliti poi nella parte più antica, adagiata sui fianchi della collina, con mura medievali.

Molto particolare è la Tour Randonne del XIII secolo, utilizzata anche come prigione, ma in seguito trasformata in chiesa, come si nota dalla sua sommità riccamente adornata con archi e statue, fra cui quella della Vergine.

Oltre al meraviglioso panorama sui tetti di Nyons, si oltrepassano passaggi coperti a volta. Molto scenografico, infine, è il ponte romanico sul fiume Eygues, alto 18 metri e con una campata unica di 43 metri.
Visto il caldo e la stachezza, abbiamo deciso di trascorrere qualche ora in relax nel vicino parco acquatico.
VAISON LA ROMAINE PROVENZA
Il nome di questa località ricorda proprio il suo passato romano, non a caso ci sono vari siti archeologici, compreso un grande teatro romano, che però non abbiamo visitato.

Ci siamo limitati a girovagare dapprima nella parte bassa della cittadina, dove si trovano caratteristiche vie e piazzette costellate di negozi di artigianato. Superato il ponte romano, a una sola campata sul fiume Ouveze, siamo saliti nella cittadella medievale, passando per la porta sormontata da un campanile.

Le stradine che si innerpicano in alto sono acciottolate e fiancheggiate da edifici in pietra, fontane e si possono scorgere viste panoramiche suggestive. La nostra passeggiata è terminata in cima alla collina rocciosa, con i ruderi di un vecchio castello.

SEGURET IN PROVENZA
La giornata si è chiusa dopo una decina di km, a Seguret, un borgo collinare circondato da vigneti. Vista l’ora, dopo esserci sistemati in un parcheggio un po’ prima del paesino, abbiamo fatto un rapido giretto nel centro storico.

Lo caratterizzano strette stradine di ciottoli, edifici in pietra, e la bella fontana dei Mascheroni. Anche in questo caso, non può mancare un sentiero che conduce alle rovine di un castello posto sulla sommità .

QUARTO GIORNO PROVENZA COSA VEDERE IN CAMPER ON THE ROADÂ 100 KM CIRCA
CARPENTRAS IN PROVENZA
Il mattino successivo ci siamo spostati a Carpentras, situata ai piedi del Mont Ventoux, che è considerato il gigante della Provenza. Qui spira il freddo Mistral o Maestrale, ma è noto anche per essere una tappa del Tour de France.

Nel 1313, la cittadina divenne sede papale di Clemente V, dopo che se ne andò da Avignone. In questo periodo visse in città anche Francesco Petrarca, che fece fra l’altro un’ascensione al Monte Ventoso, come descrisse in una lettera.
Entrati dall’arcata alla base di una torre, un tempo inglobata nell’antica cinta muraria, ci siamo diretti alla sinagoga più antica di Francia. La presenza del Papa in città , permise anche l’insediamento di una folta comunità ebraica.
Suonato il campanello del palazzo, una guida ci ha accompagnati a vedere le cucine dove preparavano i vari tipi di pane, gli ambienti dei bagni rituali e la bella sala delle preghiere. E’ stata decisamente una visita molto piacevole e istruttiva.
La Cattedrale gotica di Saint Siffrein è nota per custodire la reliquia del “Santo Morso”, ossia un morso in ferro per cavalli realizzato con un chiodo della croce di Gesù. Carpentras, grazie alla sua posizione, fu un importante centro in epoca romano, come ricorda il piccolo arco romano.
Il nostro giro si è concluso con la galleria commerciale Vicolo Boyer, sorta abbattendo vecchi edifici, al fine di collegare i diversi mercati cittadini.
PERNES LES FONTAINES PROVENZA
Continuando il nostro on the road in Provenza, a breve distanza, eccoci arrivati a Pernes les Fontaines, che come dice il nome, è un borgo caratterizzato dalla presenta di ben 40 fontane….

Circondato da mura e possenti torri, questo paesino medievale è davvero imperdibile, e regala un’autentica atmosfera di altri tempi. Oltrepassato un fossato ci si ritrova in un dedalo di stradine acciottolate, piazzette costellate di fantasiose fontane e il lavatoio di Saint Gilles.

Seguendo il sentiero, siamo saliti sulla torre dell’orologio, un tempo parte del castello del XII secolo, e dalla quale si ammira una bella vista panoramica sulla campagna circostante.

SENANQUE L’ABBAZIA PROVENZALE
Una delle classiche immagini che si associano alla Provenza sono quelle dei campi di lavanda, e nello specifico proprio quelli dell’Abbazia di Senanque….

Dato il periodo in cui siamo andati, la raccolta di questa meravigliosa e profumata pianta, era già avvenuta, per cui nel nostro caso il panorama era un po’ meno colorato…
Considerata anche la difficoltà per raggiungere il luogo.…alla fine ne è valsa comunque la pena….almeno ci ha consentito di farci un’idea dei dietro le quinte di quelle belle fotografie patinate….

L’abbazia è posta in una conca circondata da ripide colline e per arrivarci si percorrono stradine strette e scoscese… non proprio l’ideale per i mezzi ingombranti…
Al nostro arrivo, le visite guidate non erano più disponibili, ma abbiamo comunque gironzolato tutto attorno, e siamo anche entrati nella chiesa romanica, che è comunque alquanto spoglia.

L’abbazia di Senanque risale all‘XII secolo ed è sorta vicino al fiumiciattolo Senancole. Fra alti e bassi, guerre e crisi vocazionali, questo centro religioso ha rischiato più volte di essere chiuso e abbattuto.
Come si può vedere, fortunatamente è ancora in funzione e gestita dai monaci cistercensi, che oltre alle preghiere, si dedicano alla produzione di diversi prodotti artigianali, basati soprattutto sulla lavanda.
GORDES PROVENZA
Proseguendo il nostro itinerario, siamo passati nei pressi di Gordes, di cui si ha una bella vista panoramica dalla strada principale. Considerato uno fra i borghi più pittoreschi di Francia, domina dalla collina sulla quale è abbarbicato, la valle del Vaucluse, che è compresa nel parco regionale del Luberon.

Proprio per la sua bellezza architettonica, negli ultimi anni, molti artisti e personaggi famosi hanno deciso di acquistare delle abitazioni.
Non a caso, qui sono state girate molte scene della nota pellicola di successo del 2006 “Un’ottima annata” del regista Ridley Scott con Russell Crowe. Il film è la trasposizione del libro dello scrittore inglese, Peter Mayle, autore fra l’altro di altre pubblicazioni relative alla Provenza…

Il borgo, caratterizzato da stradine acciottolate, edifici in pietra, culmina anch’esso con un bel castello, sebbene in parte rifatto. Nella vicina piazza Genty Pantaly si trova, inoltre, la fontana apparsa nel menzionato film.
Ma Gordes riserva molte sorprese anche nei suoi sotterranei, dove si diramano infatti cunicoli, con volte in pietra, utilizzati in passato come depositi per le materie prime e come rifugi in caso di guerre.
VILLAGGIO DI LES BORIES IN PROVENZA
Ci siamo diretti quindi nella zona del Villaggio di les Bories, a pochi km da Gordes. L’unica soluzione è stata parcheggiare il camper sulla strada e farci a piedi oltre 1.5 km seguendo una stretta stradina in mezzo alla vegetazione e delimitata da muretti in pietra.

A causa della stanchezza accumulata e il caldo, abbiamo fatto una certa fatica per arrivare, ma alla fine ne è valsa la pena. Les Bories sono praticamente delle capanne in pietra, tetto compreso, che ricordano i trulli pugliesi di Alberobello.

Realizzate a secco fra il XVII e XIX secolo costituivano dei ripari stagionali sia per gli uomini che per gli animali. In questo sito sono visitabili oltre una ventina di capanne in pietra, una diversa dall’altra e gironzolare in mezzo regala particolari suggestioni….
COLORADO PROVENZALE
Dopo aver tentato più volte di raggiungere il parcheggio per i camper a Roussillon, e puntualmente mancato, a causa dei sensi unici, abbiamo gettato la spugna. Ci siamo invece al Colorado Provenzale, forse ancor più suggestivo e colorato del precedente.

Si tratta di un paesaggio perlopiù desertico, dai colori che vanno dall’ocra intenso al bianco abbagliante. Ricorda i canyon degli Stati Uniti, da qui il suo nome. Non si tratta tuttavia di un ambiente naturale, nel senso che ciò che si vede, si deve alla mano dell’uomo che nel corso dei secoli ha scavato miniere per estrarre l’ocra e altri materiali.
Nonostante fosse ormai tardo pomeriggio, ce l’abbiamo fatta lo stesso a compiere il giro ad anello del parco, formato da due sentieri principali. Il circuito del Sahara, nella parte inferiore, ha una lunghezza di circa due km, mentre quello del Belvedere, che si innerpica sulla collina, in mezzo alla vegetazione, è di circa 4 km.

Lungo il percorso ci si ritrova a in mezzo a fantasiose formazioni rossastre che ricordano il Bryce Canyon dello Utah, con stratificazioni variegate. Dall’alto, invece, si notano meglio i “camini delle fate” o hoodoos americani, ossia le colonne in arenaria che terminano con pietre, che bloccano la loro erosione…
Con questa ultima visita il nostro on the road in Provenza è terminato…ma è proseguito in Liguria….
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