GENOVA COSA VEDERE IN TRE GIORNI
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Genova è una città davvero eterogenea, merito soprattutto della spettacolare posizione in cui si trova, ossia fra il mare e i monti dell’appennino ligure. Non solo insoliti contrasti naturali che la rendono unica, ma anche splendide architetture di ogni epoca. Suggestivi punti di osservazione contribuiscono a conoscere la lunga e travagliata storia di questa città , che necessita, però, più di un giorno per essere scoperta e apprezzata meglio.

Dopo una visita di una sola giornata fatta durante l’on the road in Liguria, ho voluto dedicare a Genova altri due giorni, in modo tale da avere un incontro più ravvicinato, che ha confermato infatti il suo carisma e la sua unicità .
Questo è quindi un resoconto di cosa vedere a Genova in tre giornate, che possono risultare alquanto impegnative, visti i continui saliscendi, fra cui i carruggi (con uno o due R), che la caratterizzano.

STAZIONE CENTRALE DI GENOVA
Per comodità , inizio questo percorso di visita dalla Stazione Centrale di Genova Piazza Principe, così chiamata perchè si trova vicino al Palazzo del Principe Andrea Doria. Quest’ultimo, in passato situato fuori le mura cittadine, era la residenza dell‘ammiraglio della Repubblica di Genova, Andrea Doria, ma vi soggiornarono anche l’imperatore Carlo V d’Asburgo, Napoleone Bonaparte e il re Vittorio Emanuele II.
In seguito alla costruzione della ferrovia, i giardini superiori di questo palazzo cinquecentesco vennero smantellati, mentre sono ancora presenti quelli davanti al lungo loggiato, con belle terrazze e fontane, aperti ora al pubblico.
Tornando alla stazione dei treni, presenta la sua neoclassica entrata è in posizione angolare, e si affaccia su piazza Acquaverde, nome che deriva dal torrente sotterraneo. Al centro troneggia la statua di Cristoforo Colombo, nato proprio a Genova nel 1451, che iniziò a navigare per conto della Repubblica di Genova.
La seconda stazione ferroviaria più importante di Genova è invece quella di Brignole, inaugurata nel 1905, e con una bella facciata in granito neobarocca.
VIA BALBI A GENOVA
Questa via prende il nome dalla ricca famiglia aristocratica dei Balbi, grandi banchieri del XVII secolo. Contribuirono loro infatti alla sua realizzazione, con lo scopo principale di erigere i loro palazzi e quelli di altri nobili fuori dalle strette vie del centro storico medievale.

Lunga circa 600 metri, Via Balbi è fiancheggiata da storici edifici, fra cui il Palazzo Durazzo Pallavicini, il Palazzo Balbi Senarega, che ospita la facoltà di Lettere e Filosofia, quello con la facoltà di Giurisprudenza, le chiese dei Santi Vittore e Carlo e il Palazzo Reale.

Via Balbi termina con la Piazza dell’Annunziata, sulla quale si staglia la basilica della Santissima Annunziata del Vastato, con uno splendido pronao classico formato da colonne ioniche. All’interno si trova invece un tripudio di oro, stucchi e affreschi, ma il suo aspetto si deve a una grande ricostruzione effettuata dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

PALAZZO REALE DI GENOVA
Il Palazzo Reale, patrimonio dell’Umanità , si presenta con uno stile barocco-genovese, e la sua esistenza si deve alla potente famiglia Balbi. Quando lo cedettero ai Durazzo, fu ampliato con una costruzione adiacente. Risalgono, infatti, a questo periodo la splendida galleria degli Specchi e il giardino pensile, con vista sul porto vecchio.

In questo palazzo soggiornò anche Napoleone, ma fu soprattutto la reggia del re Vittorio Emanuele II di Savoia, fino al 1919, quando la capitale divenne Roma.

Trasformato in una bella sede museale, il Palazzo Reale vanta ancora bellissime sale affrescate, piene di opere d’arte, mobili antichi. Scenografici sono anche i giardini con i loro splendidi risseu, ossia mosaici realizzati con ciottoli bicolore.

STRADA NUOVA O VIA GARIBALDI
Proseguendo su Via Cairoli, affiancata da altri grandiosi edifici, si giunge a Strada Nuova, un’altra via signorile frutto della pianificazione urbanistica del XVI secolo, dedicata poi nel 1882 a Giuseppe Garibaldi.
Anche in questo caso, nobili e aristocratici si sbizzarrirono a realizzare le loro lussuose dimore, allora famose in tutta Europa, grazie all’attività artistica di importanti personaggi come Rubens.

La via inizia con Piazza della Meridiana, così chiamata per la presenza dell’orologio solare dipinto sulla facciata di Palazzo Grimaldi. Di fronte, il Palazzo Gio Carlo Brignole, ultimo doge della Repubblica di Genova, presenta invece due grandi telamoni, che sostengono le decorazioni dell’ingresso.
ROLLI DI GENOVA COSA SONO
Molti di questi grandiosi edifici rinascimentali e barocchi erano, a quel tempo, inclusi nel sistema dei Rolli. Si trattava di abitazioni private, che all’epoca del governo oligarchico della Repubblica genovese, ospitavano personalità politiche e religiose in visita in città .

Genova era infatti un importante crocevia internazionale. I Rolli furono istituiti nel 1576 per volere dell’ammiraglio Andrea Doria e il nome deriva da “elenco” proprio perchè erano inclusi in queste liste.
I palazzi più prestigiosi, che in origine se ne contavano oltre 100, ma ne rimasti ora solo 42, erano soprattutto quelli di Strada Nuova e Via Balbi, mentre altri di categorie inferiori si trovavano nelle strette vie del centro medievale. Si suddividevano, quindi, in base al grado di importanza degli ospiti, che potevano essere regnanti, ambasciatori, papi, cardinali.
Le facciate dei palazzi situati in Via Nuova sono decorate con meravigliosi stucchi, marmi e pitture mentre all’interno possiedono scaloni monumentali, cortili e giardini pensili. Non meno spettacolari sono i loro saloni pieni di mobili antichi, pinacoteche raffinate e affreschi. In molti di essi, soggiornarono anche artisti e noti viaggiatori dell’epoca, come Stendhal, e alcuni sono diventati grandi musei e Uffici Pubblici.
POLO MUSEALE DI STRADA NUOVA
Tre di questi grandiosi palazzi formano un interessante polo museale, con collezioni d’arte dedicate al periodo compreso fra il Cinquecento e Settecento.

La visita inizia solitamente dal Palazzo Rosso, così chiamato per il colore delle sue facciate. Lo edificarono noti imprenditori dell’Epoca d’Oro genovese, che commerciavano lana e seta e si occupavano di finanza.

Nelle sale sono esposte anche capolavori di Durer, Veronese, Guercino, si possono vedere appartamenti privati sia storici che di inizio Novecento.

Successivamente, attraversata la strada, e si accede al Palazzo Bianco, collegato a sua volta al Palazzo Doria-Tursi, che è anche la sede del Comune di Genova.

Si visitano anche in questo caso, spaziose sale con pitture di artisti fiamminghi, spagnoli e liguri, e si ammirano l‘Ecce Homo di Caravaggio e la Maddalena penitente di Canova.

Prima di terminare si entra in alcune sale che conservano i violini di Niccolò Paganini, nato a Genova nel 1782.

Il Palazzo del Podestà o Lomellino è ben riconoscibile dalla ricchezza delle sue decorazioni in stucco bianche su fondo azzurro, dove appaiono busti femminili alati, ghirlande, trofei d’armi. L‘atrio riprende lo stesso stile e conduce al cortile interno, con lo splendido ninfeo e i giardini pensili, sotto ai quali passa una lunga galleria, che trapassa la montagna da parte a parte.

Al termine di Strada Nuova si arriva a Piazza delle Fontane Marose, così chiamata perchè in passato qui si trovava una fontana dalle acque turbolenti, ormai scomparsa.
PIAZZA RAFFAELE FERRARI A GENOVA
Seguendo Via XXV Aprile, si raggiunge la pedonalizzata Piazza Raffaele de Ferrari, dedicata al politico e mecenate genovese. Vi confluiscono tre grandi arterie, ma è anche molto popolare fra i giovani. Su questo spazio si affacciano, inoltre, importanti edifici come Palazzo Ducale, il Palazzo della Regione Liguria, Palazzo della Borsa.

Al centro, spicca la grande fontana bronzea di forma circolare, dai potenti getti d’acqua, che di notte sono illuminati con colori accesi. Da sempre, su questa piazza si sono svolti cortei e manifestazioni, sia festosi che drammatici.

Il Palazzo della Borsa in stile neo-classico-liberty, con una linea arrotondata su un lato, risale ai primi anni del Novecento, Si trasferì qui dal centro storico la Borsa Valori Loggia dei Banchi, dove invece è rimasta la Borsa delle Merci, almeno fino al 1985.

La Sala delle Grida era allora considerata la più grande di tutte le borse italiane, ma chiuse i battenti nel 1994, mentre ora è diventata una sala per esposizioni e convegni.
TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Piazza Raffaele Ferrari confina con Largo Alessandro Pertini, con lo svettante monumento equestre di Giuseppe Garibaldi. Alle sue spalle, risplendono le bianche colonne doriche del Teatro Carlo Felice, inaugurato nel 1828 e intitolato al re di Sardegna e duca di Savoia.

I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno distrutto l’edificio originale, lasciando in piedi solo i muri perimetrali, come il pronao con le colonne.

Ricostruito con forme moderne, appare ora come una torre, e lo spazio occupato dal vecchio teatro, funge da passaggio sia per entrare nell’edificio, che per raggiungere la vicina Galleria Mazzini. In questa piazza coperta è possibile vedere inoltre una bella statua dorata del musicista Niccolò Paganini.
GALLERIA MAZZINI
Inaugurata nel 1876, la Galleria Mazzini si ispira alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Modificata nel tempo, con nuovi arredi e decori, si presenta ora con grandi lampadari in bronzo, cupole in vetro, pavimentazioni in pietra con grandi mosaici ottagonali. All’interno trovano posto bar, caffè, ristoranti e negozi di libri, di antiquariato, e in determinati periodi si svolgono fiere e mercatini.

PIAZZA CORVETTO GENOVA
Parallela alla Galleria Mazzini corre Via Roma, una delle strade dello shopping esclusivo, che termina in Piazza Corvetto. Quest’ultima, dedicata a Emanuele Corvetto, politico dell’epoca napoleonica, è praticamente una grande rotatoria, con al centro la statua equestre di Vittorio Emanuele II, ed è circondata da aiuole fiorite e alberi.

PARCO DI VILLETTA DI NEGRO
Nelle vicinanze, molto particolare è il Parco pubblico di Villetta di Negro, preceduto da una ripida scalinata, sulla quale si staglia la colonna con la statua di Giuseppe Mazzini. Questo giardino vanta molte specie botaniche e si sviluppa su una collina, con i sentieri che convergono sulla sommità , dove si trovano un belvedere e la scenografica cascata artificiale.

Il Museo d’arte orientale Edoardo Chiossone è uno dei più importanti d’Italia, incentrato sull’arte perlopiù giapponese. All’interno sono sistemate interessanti raccolte di armi, armature, smalti, ceramiche, tessuti e maschere teatrali, oltre ad oggetti relativi alla religione Buddhista.
QUARTIERE CASTELLETTO GENOVA
Dal Parco della Villetta di Negro si continua a esplorare il quartiere del Castelletto in salita, che ha preso il nome da un’antica fortezza. Superato il bel colpo d’occhio sulla Salita delle Battistine, e Piazza dei Cappuccini con il convento e la chiesa, che conserva all’interno un bel presepe artistico, si raggiunge Villa Gruber de Mari.

Si tratta di una villa neoclassica del XVI secolo, voluta da una nobile famiglia genovese, che la diede poi a un industriale austriaco, al quale si deve il nome. In stile neoclassico, la villa comprende anche una torretta di avvistamento. La terrazza panoramica, inoltre, scende con una bella scalinata a tenaglia nel sottostante parco pubblico all’inglese.

MURA DI GENOVA
Nel corso dei secoli, Genova si è dotata di ben sette cinte fortificate, e quella più lunga del XVII secolo, raggiungeva quasi 20 km. Fin dal VII secolo a.C., i primi abitanti di questo territorio si sono stabilirsi sulle alture attorno alla città , costruendosi castrum fortificati, per ragioni di sicurezza. Proprio da uno di questi deriva il nome del quartiere Castelletto.
Con l’arrivo di Etruschi, Romani, Bizantini e Longobardi la città si è man mano ingrandita, portando così anche all’allargamento delle mura difensive, che hanno a loro volta inglobato quelle precedenti assieme ad antichi acquedotti.
L’ultima cerchia delle Mura Nuove, del XVII secolo, che si sviluppava anche sui crinali delle montagne, è in parte ancora ben conservata, proprio per l’inaccessibilità dei luoghi. Quelle più vecchie, invece, sono state assorbite dalle recenti costruzioni di strade e edifici.
VILLA PALLAVICINO DELLE PESCHIERE
Realizzata alla fine del XVI secolo, questa era in origine una villa suburbana, poichè situata fuori alle allora mura medievali. In questo palazzo soggiornò anche lo scrittore Charles Dickens, mentre i Savoia vi nascosero la Sacra Sindome, per paura che i francesi occupassero Torino.
Circondata da un bel parco con vasche, viali, una scalinata monumentale e una grotta artificiale decorata con mosaici, è aperta al pubblico sono in determinate occasioni, come ad esempio i Rolli Days.
SPIANATA DEL CASTELLETTO
Uno dei punti più panoramici di Genova è il Belvedere Montaldo, posto sulla spianata del Castelletto. Si raggiunge percorrendo le irte scalinate in mattoni, le creuze o carruggi, cantate anche da Fabrizio De Andrè.

Più comodo è invece l’ascensore Castelletto Levante, costruito nel 1909, con una loggia vetrata stile liberty, che si prende da Piazza Portello, dopo aver percorso una lunga galleria.

La vista abbraccia tutta la città , spaziando dal porto alle alture circostanti, dai tetti degli edifici alle torri e cupole delle chiese e sui giardini, i grattacieli e la Lanterna in lontananza.

Sul luogo in origine si trovava una fortezza, che fu demolita appositamente nel 1849, per timore di occupazioni nemiche, che avrebbero potuto bombardare la città a valle.
ASCENSORI E FUNICOLARI DI GENOVA
Vista la conformazione territoriale di Genova, nel tempo sono stati costruiti vari ascensori e funicolari, questo per agevolare gli abitanti dei quartieri a monte.
Oltre all’ascensore del Castelletto Levante, esiste quello di Castelletto Ponente, che sale direttamente dalla trafficata Galleria Garibaldi, collegata a sua volta da un bel tunnel pedonale con Piazza della Meridiana…
L’ascensore di Montegalletto parte, invece, da Via Balbi e sale fino in Corso Dorgali, in prossimità del Castello d’Albertis, con un dislivello di 70 metri. In questo caso, il tragitto nella galleria a valle, di circa 300 metri, avviene in maniera orizzontale (fino al 2004 questo tratto era percorso a piedi), e poi si innerpica sulla montagna verticalmente.
CASTELLO D’ALBERTIS A GENOVA COSA VEDERE
Posizionato sul Monte Galletto, il Castello d’Albertis prende il nome dal capitano e navigatore Enrico d’Alberto d’Albertis, che lo ha realizzato nel 1886, sulle rovine di un bastione medievale, in stile eclettico. Guardandolo, si nota infatti un miscuglio di architetture, che vanno dal medievale al neogotico, con richiami di forme fiorentine e genovesi.
Dal 2004 ospita il Museo delle culture del mondo con raccolte etnografiche e archeologiche portate da tutto il mondo dal capitano d’Albertis. La visita comprende anche i suoi appartamenti privati dai richiami esotici. Molto interessante è anche l’annesso Museo delle musiche dei popoli, con collezioni di strumenti musicali internazionali.
FUNICOLARE ZECCA-RIGHI GENOVA
Costruita alla fine del 1800, la funicolare Zecca-Righi parte da Largo della Zecca, e termina alla stazione Righi, a 292 metri di altezza. Ha una lunghezza di circa 1400 metri, metà dei quali in galleria, e il viaggio dura 12 minuti.
E’ molto utilizzata dai visitatori poichè conduce a sentieri escursionistici, fra cui l’Anello dei Forti, che si sviluppano nell’area naturale del Parco delle Mura. Queste alture sono comunque raggiungibili anche con lo storico Trenino di Casella. Durante il percorso si possono vedere il Forte Sperone, Porte Puin, Forte Fratello Minore e Forte Diamante.
La Funicolare Sant’Anna, una fra le più antiche di Genova, collega Piazza Portello a Corso Magenta, e in passato funzionava con un sistema ad acqua…
Tramvia a cremagliera Principe-Granarolo del 1901, collega via del Lagaccio, vicino alla salita san Rocco, con Granarolo, un borgo medievale con varie torri antiche. Ha un dislivello di 194 metri e una lunghezza di 1136 metri, e comprende varie fermate intermedie. Conserva ancora la rotaia a dentiera sui tratti dove i binari sono in forte pendenza.
Molto breve è l’ascensore di Ponte Monumentale del 1959, che collega Via XX Settembre al Corso Podestà , con un dislivello di soli 23 metri.
VIA XX SETTEMBRE GENOVA
La principale via dello shopping di Genova è Via XX Settembre, che ha una lunghezza di circa un km. Realizzata su due antiche strade, demolendo antichi edifici, questa via risale alla fine del 1800. Innumerevoli negozi, bar, uffici e attività commerciali situati alla base di eleganti edifici liberty, si susseguono anche sotto ai variegati portici con decori pavimentali.

Il Mercato Orientale di Genova, MOG risale alla fine dell’Ottocento, quando allora questo era il chiostro di un convento. Rinnovato negli ultimi anni, oltre alle bancarelle di frutta, verdura, carne e pesce, al centro in posizione rialzata, ci sono banchi gastronomici, sul modello della Boqueria di Barcellona e del mercato centrale di Budapest.

PONTE MONUMENTALE
A metà percorso di Via XX Settembre risalta, come dice il suo nome, il Ponte Monumentale, formato da due arcate pedonali laterali e una centrale per i veicoli. In origine, era la Porta dell’Arco delle Mura Nuove del XVII secolo.

Curiosamente, mentre all’esterno è rivestito di marmi bianchi, con colonne e una bella balaustra nella parte superiore, all’interno è completamente vuoto, poichè vi passavano le canalizzazioni dell’acqua. Partecipando a visite con guide esperte è possibile scalarlo dall’interno per vedere le vecchie mura del Barbarossa e scoprire i segreti della Genova sotterranea, che si estende per 100 km…ma solo in parte percorribile.

Molto bella è la vista dal Corso Andrea Podestà , che vi scorre sopra, da dove è possibile ammirare bene i palazzi che fiancheggiano Via XX Settembre, fino alla fontana di Piazza de Ferrari, da una parte, e Piazza della Vittoria dall’altra.
ABBAZIA DI SANTO STEFANO GENOVA
Percorrendo la scalinata a fianco del Ponte Monumentale, si raggiunge l’Abbazia di Santo Stefano, in posizione rialzata rispetto a Via XX Settembre, dove i portici in questo punto riprendono i motivi a fasce bianchi e neri, tipici dello stile genovese.

Fondata su una chiesa del V secolo dedicata a San Michele Arcangelo, distrutta dai saraceni, l’abbazia romanica di Santo Stefano risale al X secolo. Sulla facciata a capanna a fasce bicrome, si vedono un grande oculo, rilievi di stemmi nobiliari dei benefattori e una finestra con colonne in alto.

Un tiburio in mattoni di forma ottagonale sormonta la chiesa, mentre su un lato, si trova la torre quadrangolare, che termina con due file di strette finestrelle. L’interno, costituito da un’unica navata, mostra una grande cupola in laterizio con costoloni sul presbiterio.

Quest’ultimo è in posizione rialzata, poichè nelle sue fondamenta si trova la cripta, probabilmente parte della chiesa precedente. Forse in questa chiesa è stato battezzato Cristoforo Colombo…
Dal piazzale attorno alla chiesa, si ammira un’ottima vista direttamente sul Ponte Monumentale e la sottostante Via XX Settembre, con il via vai dei passanti.
GIARDINI DELL’ACQUASOLA DI GENOVA
A poca distanza dall’abbazia, si incontra il Parco dell’Acquasola, posizionato su quello che in passato costituiva uno dei bastioni medievali cittadini. Il parco di forma rettangolare, si trova vicino a Piazza Corvetto, e risale al 1800, quando allora era uno dei primi parchi pubblici di Genova.

Viali in ghiaino, laghetti con carpe, aree giochi per bambini, panchine, bar con tavolini all’aperto, rendono questo parco molto amato soprattutto dalle famiglie con i bambini.
Nelle immediate vicinanze si trova anche il grande Tribunale di Genova, dalle linee moderne.
PIAZZA DELLA VITTORIA GENOVA
Via XX Settembre termina con Piazza della Vittoria, situata nei pressi della stazione ferroviaria di Brignole. Caratterizzata da aree verdi, sentieri, aiuole si estende sul corso del torrente Bisagno, e grandi palazzi moderni tutti attorno.

In passato vi si svolgevano parate militari, ma è tutt’ora utilizzata per manifestazioni ed eventi. Campeggia al centro in posizione rialzata, il grande arco di trionfo, detto Arco della Vittoria, eretto nel 1931, in epoca fascista, per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Alto 24 metri, lo decorano colonne, lunette, fregi, e nelle fondamenta si trova anche il sacrario.

In fondo a Piazza della Vittoria, si sviluppa invece la scalinata del Milite Ignoto, nota soprattutto per la decorazione floreale, che riproduce le tre caravelle di Colombo. Il vicino Museo Civico di storia naturale di Genova, è conosciuto per le sue grandi raccolte zoologiche, botaniche, di minerali e fossili.

Seguendo l’adiacente Corso Aurelio Saffi, con lunghe aiuole in mezzo, si raggiunge Piazzale J.F. Kennedy e l’area della Fiera di Genova, dove comincia la passeggiata sul lungomare di Corso Italia.
QUARTIERE CARIGNANO GENOVA
Posizionato su un colle, il quartiere residenziale di Carignano offre varie cose interessanti da vedere, fra cui alcuni belvederi affacciati in direzione del mare, vicino all’area della fiera di Genova e del suo porto.
Per lungo tempo situato fuori le mura più antiche della città , il quartiere Carignano era in quel periodo occupato nella parte sommitale soprattutto da ville signorili, conventi e frutteti, mentre a valle del rio Torbido vivevano i contadini.
Sul punto più elevato si trova ora la piazza con la basilica rinascimentale di Santa Maria Assunta, dalle vistose facciate colorate di rosso e giallo e due campanili laterali. Percorrendo le scalinate all’interno della cupola è possibile ammirare un bel panorama sulla città .

Sempre nel quartiere di Carignano, si trova Via Corsica che culmina verso il mare con il Piazzale panoramico di San Francesco d’Assisi e il vicino Poggio della Giovine Italia.
Lungo il percorso, si fa notare la neoromanica chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giacomo, realizzata alla fine del 1800. Si caratterizza per l’imponente facciata che culmina con un loggiato in mattoni e due orologi laterali. Vistosa è anche la cupola ottagonale, con una guglia molto alta, ben visibile nello skyline cittadino.

Proseguendo su Corso Andrea Podestà , proprio sulle mura del Cinquecento, si arriva fino al Ponte Monumentale, già citato in precedenza.
La neoclassica Villa Croce circondata da un grande parco e con un belvedere sul litorale con l’ente fiera e il porto, è sede del Museo di arte contemporanea comprende migliaia di opere che vanno dall’astrattismo ai tempi moderni.
PONTE DI CARIGNANO
Dal piazzale di Santa Maria Assunta, comincia il Ponte di Carignano, del 1724, che, al momento della sua costruzione, scavalcava il rio Torbido, ora coperto da strade e fiancheggiato dai giardini di Baltimora e da moderni edifici. Questo viadotto è formato da quattro arcate in mattoni, e in passato era conosciuto come il ponte dei suicidi, per questo motivo è dotato di una robusta ringhiera.
I vicini Giardini Baltimora devono il loro nome alla città di Baltimora, con la quale è gemellata la città di Genova, ma sono conosciuti anche come “giardini di plastica”. In posizione rialzata, sono stati spostati e ristrutturati i lavatoi dei servi, che risalgono al 1797.
PORTA SOPRANA
In Via del Colle, sopra i giardini Baltimora, sono ancora visibili alcune delle antiche case, e tratti delle cinte murarie, come quella del Barbarossa, risalente alla metà del XII secolo. Porta Soprana o di Sant’Andrea costituiva inizialmente parte di queste fortificazioni, ma con l’espansione urbana venne inglobata con altri edifici.

In tale occasione, proprio sopra l’arco, e in mezzo alle torri della porta, costruirono delle stanze, dove pare visse anche il figlio del boia, che ghigliottinò il Re Sole, Luigi XVI. Con il passare del tempo, la porta perse i suoi connotati, ma venne infine ristrutturata con le sue antiche forme.
CHIOSTRO DI SANT’ANDREA
Oltrepassato l’arco, un sentiero mattonato in discesa e fiancheggiato da alberi, in passato detto Vico dritto Ponticello, conduce al chiostro di Sant’Andrea. In origine, infatti, su quest’area c’era il medievale quartiere di Sant’Andrea, che all’inizio del Novecento, con la necessità di avere spazi moderni, è stato abbattuto.

Il monastero ha subito quindi la stessa sorte, ma il suo chiostro, con i suoi preziosi capitelli variegati, è stato riposizionato qui nel 1922. Si tratti di un angolo molto suggestivo, che regala scorci architettonici contrattastanti con i moderni edifici circostanti e il traffico cittadino.
CASA DI CRISTOFORO COLOMBO
A fianco del chiostro, si può vedere la “casa di Cristoforo Colombo”, sebbene si tratti di una ricostruzione del XVII secolo. L’originale sembra sia stata abbattuta dalle cannonate della flotta francese del Re Sole.

Il navigatore genovese, nato nel 1451, visse fra le mura della casa paterna, che di mestiere era lanaiolo, durante la sua fanciullezza, dal 1455 al 1470. La visita a questa casa di due piani ha lo scopo di far conoscere più che altro lo stile di vita di quell’epoca, oltre a omaggiare il navigatore e scopritore delle Americhe.
PIAZZA DANTE GENOVA
Con la demolizione dei vecchi quartieri di Sant’Andrea e Ponticello, verso il 1930 crearono Piazza Dante circondata da palazzi razionalisti e grattacieli, e il tunnel Cristoforo Colombo sotto la collina di Carignano, che sbuca nel quartiere Foce.

Torre Piacentini è un grattacielo di 31 piani e alto 120 metri, inaugurato nel 1940, e costituiva a quei tempi uno dei primi edifici di questo genere in Europa. All’ultimo piano, trova posto la panoramica Terrazza Martini, diventata poi Colombo, con ristorante e bar. Sulla sommità spicca invece la vistosa struttura pubblicitaria.
PASSEGGIATA DI CORSO ITALIA
Una bella passeggiata sul lungomare genovese è quella di Corso Italia, che raggiunge il pittoresco villaggio di pescatori di Boccadasse.

Partendo da Piazzale J.F. Kennedy, sotto le mura cinquecentesche del quartiere Carignano, si oltrepassa Piazza Rossetti e si percorre la Promenade di Corso Italia, costellata di bar e gelaterie, stabilimenti balneari con spiagge di ciottoli.

Realizzata nel all’inizio del Novecento, è la passeggiata preferita degli abitanti e dei turisti che vogliono godersi l’aria di mare. Lungo i suoi due km e mezzo si possono ammirare eleganti edifici e palazzi in stile art-decò, come la Villa Canali-Gaslini, ma anche chiese, forti e giardini, strutture sportive, campi da gioco, lidi attrezzati.

La passeggiata con la pavimentazione colorata con disegni geometrici termina alla bella chiesa di Sant’Antonio, per poi continuare con scalinate fino alla spiaggia di ciottoli. Qui giaciono le imbarcazioni dei pescatori e case color pastello disposte tutte attorno.

Il nome di questa località deriva probabilmente dalla forma ad asino della baia ed è famosa oltre che per il suo splendido paesaggio anche per la musica. Fabrizio de Andrè le ha dedicato infatti la sua canzone “Creuza de ma” ossia strada di mare.
Nel panorama del borgo spicca una villa dalle fattezze di un castello, ma val la pena raggiungere anche il Belvedere di Santa Chiara, con viste sulla costa frastagliata e con rocce affioranti.
A poca distanza, le spiagge sabbiose di Vernazzola e di Sturla, e si arriva poi a Quarto dei Mille, dove è possibile vedere lo scoglio da dove sbarcarono i Mille di Garibaldi. Il monumento bronzeo raffigura un gruppo di uomini capeggiati da Garibaldi che scruta l’orizzonte.
CENTRO STORICO DI GENOVA E PORTO ANTICO
Naturalmente una giornata intera è dedicata al suo intricato centro storico, praticamente uno dei più grandi d’Italia, con i tipici carrugi, piazzette, chiese, botteghe e poi il Porto Antico.…..forse il luogo più conosciuto di Genova….ma per questo è necessario un post specifico….

Liguria on the road cosa vedere!!
Porto Antico di Genova cosa vedere!!
Cattedrale di San Lorenzo a Genova!!
Principato di Monaco e Montecarlo cosa vedere!!